Molto ben moderata e condotta in modo gradevole ed efficace dal prof. Giuseppe Lupo la presentazione di questa seconda edizione del Concorso di Narrativa “Storie, Aneddoti, Fatti e Misfatti di Centola e delle sue Frazioni”. Gestita con maestria dalla dr.ssa Maria Rosaria Lo Schiavo - curatrice del libro insieme a Ezio Martuscelli - la fase finale della Premiazione. Un'altra serata dell’Associazione Progetto Centola molto ben riuscita, con adeguata partecipazione e sicuro interesse.
Questa II edizione ha visto, come novità, la divisione del Concorso in due sezioni: la Sezione Narrativa “Storie, Aneddoti...” (come nella I^ edizione) e la Sezione Emigrazione, considerata la rilevanza del fenomeno nella storia del Cilento e la particolare attenzione che l’Associazione dedica a questo tema, sentito come “una ferita aperta”.
Grande partecipazione: ben 39 racconti, di cui 2 fuori concorso. È evidente che aver coinvolto così tanti autori, di Centola e di Palinuro e non solo, è già di per sè un successo: l’auspicio espresso è coinvolgere di più gli abitanti delle altre frazioni del territorio comunale.
Sia il moderatore che i Relatori hanno espresso apprezzamento e in certi casi sorpresa per il livello dei racconti. Una galleria di personaggi, gente semplice, spesso gli “ultimi del paese” che ci danno lezioni di dignità, personaggi che altrimenti sarebbero stati dimenticati.
Il libro presentato è anche un documento di attività socio-economiche del passato (agricoltura e pesca), di attività artigianali (molatura delle olive, ad es.), fa rivivere atmosfere lontane (odori, sapori, solidarietà contadina) con il recupero di termini dimenticati, con il dialetto parte dell’anima profonda. Giuseppe Lupo individua il punto di svolta per il territorio comunale nell’arrivo a Palinuro del Club Meditarrenèe, un’alternativa al precedente dualismo zappare o pescare.
Apprezzamento per il libro è stata espressa anche dal Sindaco di Centola, che ha ringraziato l’Associazione per le emozioni che fa vivere e per “aver colpito nel segno di nuovo”. Carmelo Stanziola non ha esitato ad includere tra i motivi per attrarre turisti nell’area, oltre alle oggettive bellezze naturali, la presenza attiva dell’Associazione Progetto Centola, che tramanda cultura, aggregazione, confronto, ricordi.
Apprezzamenti condivisi per la ormai “leggendaria” tenacia del Presidente Martuscelli, che ha voluto illustrare l’attività editoriale dell’Associazione, strumento per uscire dall’effimero. Sempre e solo se la cittadinanza collabora, secondo l’approccio “dal basso verso l’alto”. Martuscelli ha citato lo scrittore ceco Milan Kundera sul ruolo della memoria: “Per liquidare i popoli, si comincia con il privarli della memoria…”. Ed ha anticipato i prossimi eventi: la storia delle scuole nel territorio del Comune di Centola, con Mostra iconografica, oggettistica e pubblicazione risultati, con eventi decentrati. Ed ha chiesto ancora aneddoti, libri e oggetti,
Tornando al libro, esso regala risonanze emozionali, per usare le parole del Presidente della Giuria, Dr. Raffaele Luise, un reportage di memoria lo ha definito. Il libro, insieme ai tasselli di vita quotidiana, restituisce la vivacità organica della memoria del nostro passato immediato. I racconti hanno espresso emozioni e visioni ricche, facendo apprezzare la linfa nuova immessa nella cultura dalle classi illetterate.
Per quanto riguarda la Sezione Emigrazione, valutati dal Presidente della Giuria di alto livello tutti i racconti presentati, in grado di dire il non detto di questo evento. I racconti forniscono una architettura della memoria, un’anima viva, emozionale, dove i protagonisti ci chiedono di continuare il loro cammino. Sottolineando come ora la situazione dell’emigrazione si sia capovolta, Raffaele Luise ha concluso riaffermando che “la Terra è solo di Dio. Noi siamo tutti migranti”.
Raccogliere di nuovo in un libro racconti del territorio è stata definita dalla Relatrice Maria Rosaria Lo Schiavo (cardine dell’Associazione), come una delle idee più belle, poiché consente di ri-scoprire personaggi a volte sconosciuti ai più che diventano parte del nostro passato, quindi di noi: importanti anche per l’oggi. Maria Rosaria Lo Schiavo ha ricordato come la prima emozione sia stata incontrare le persone, sentire il loro entusiasmo nel partecipare (soprattutto gli anziani) a questo viaggio nel passato locale. Ben 24 autori hanno risposto, presentando 39 racconti, di cui 5 nella Sezione Emigrazione. Far conoscere questo libro importante per il territorio, ha concluso, è necessario, considerato che “senza passato è come viaggiare senza sapere cosa abbiamo lasciato”.
La proiezione di diapositive con i titoli e gli autori di tutti i racconti inviati ha regalato un attimo di gratificazione per tutti i partecipanti al Concorso. Le fotografie, tutte presenti nel libro, sono state commentate con ricordi ed informazioni sulle persone e sulle famiglie, dati che rappresentano un prezioso valore aggiunto ad una iconografia sempre più ricca.
Ezio Martuscelli ha mostrato il Crocifisso di zì Monaco (personaggio di grande rilievo nella memoria collettiva centolese), ritrovato da Michele Gambardella, che lo aveva ereditato dal nonno, all’epoca Podestà di Centola. Gambardella lo ha donato al Museo della Memoria, con l’apprezzamento per il ruolo del ricordo, vero fil rouge dell’Associazione Progetto Centola.
PREMIAZIONE
La serata ha visto anche la Premiazione dei Racconti selezionati dalla Giuria (che oltre a Raffaele Luise, ha compreso il Dr. Pasquale Carelli, il prof. Antonio La Gloria, la prof.ssa Elena Paruolo e il Dr. Luigi Leuzzi). Ai Premi dell’Associazione si è aggiunto quello del Comune.
Il Sindaco Carmelo Stanziola ha premiato, a nome del Comune, Maurina Luise, per il suo “Quando l’ignoranza voleva dire intelligenza”, considerandolo del tutto calzante in questo momento particolare.
“Menzione speciale” della Giuria a “Pietro delle pietre”, di Domenico Cavallari, un non residente, villeggiante con base alle “Pietre Rosse” (luogo non casuale, considerato il ruolo delle pietre per questo autore.). Racconto che fa risaltare “la simbiosi autore/protagonista”, come recita la pergamena.
Terzo classificato della Sezione “Storie, Aneddoti, Fatti e Misfatti di Centola e delle sue Frazioni – II^ Edizione”, il racconto del palinurese Massimo Graniti “L’artista che fuggì a Palinuro”. Nella drammatica sospensione tra le due guerre, il rapporto sereno, spensierato, tra un pittore tedesco e la famiglia palinurese ospitante, rapporto la cui eco è ben riflessa nel racconto premiato.
Secondo classificato della Sezione “Storie, Aneddoti, ...”, il racconto di Vincenzo Lamanna “Dal seme al lino”, che prefigura il riscatto femminile, nella figura della donna protagonista del racconto, morta poi “sradicata” in una casa di riposo.
Primo classificato della II^ Edizione del Concorso di Narrativa, per la Sezione “Storie, Aneddoti, Fatti e Misfatti di Centola e delle sue Frazioni” il racconto “U Paravisu ri vasciu”, di Domenico Scarpati e Marisa Amendola, definito dalla Giuria un piccolo capolavoro nato dal concorso di un’anima ardente (il Pescatore) e una scrittrice raffinata (l’Insegnante), entrambi innamorati della loro Palinuro. Il relatore vi ha visto l’onda della prosodia biblica.
Infine, primo classificato – nella Sezione “Emigrazione” - il racconto di Michele Gambardella “Era mio nonno”. L’Autore, benchè sia nato anni dopo la morte del nonno, sente come di averlo davvero conosciuto personalmente. Il suo invito a tutti è di raccontare le storie di chi ci ha preceduto.
Si può concludere questo breve articolo sulla serata del 30 gennaio 2016, con il brano dal racconto di Carmela Cafaro, che Giuseppe Lupo vede come un possibile Manifesto dell’Associazione: “...Scrivere di fatti e persone che abbiamo conosciuto è un atto d’amore… Tutto quello che siamo diventati lo dobbiamo a chi ci ha preceduto.”
Parole da sottoscrivere, a commento di un’ennesima serata significativa, risultato meritato dell’Associazione e di tutti i suoi soci.
Andrea LUISE