L'anno scorso, in data 13/05/2010, alle ore 10,20, si è riunito il Consiglio Comunale di Centola per deliberare un progetto di valorizzazione e gestione delle infrastrutture e dei servizi di pubblica utilità nell'area foce Mingardo – Arco Naturale, per la richiesta al Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano di applicazione della deroga ai sensi dell'art. 20 della normativa di attuazione del Piano Parco. La delibera fu approvata all'unanimità da maggioranza ed opposizione. La richiesta del Comune fu accolta dal Parco e l'amministrazione poté consentire la realizzazione del "ponticello" e di tutti gli accorgimenti, anche se provvisori e contingenti, a svolgere attività balneare, noleggio e custodia imbarcazioni, trasporto alle grotte ecc. Passata l'estate, come al solito, ci si dimentica dei problemi affrontati fino a quando non arriva l'estate successiva. Così arriva l'estate 2011, gli operatori cominciano ad approntare le strutture per svolgere le proprie attività, ma l'area viene sottoposta a sequestro giudiziario, tra lo sgomento degli operatori e lo stupore dei turisti, mentre l'immagine di Palinuro subisce un duro colpo. L'amministrazione comunale, avuto il nulla osta del Parco, inizia la costruzione del "ponticello", che viene sottoposto a sequestro giudiziario, creando nuovamente disorientamento tra gli operatori e i turisti. Per fortuna la Procura della Repubblica non convalida il sequestro, riconoscendo che l'opera aveva ottenuto i pareri necessari degli enti sovra comunali.
Anziché riconoscere i propri errori e programmare in tempo utile gli interventi di competenza comunale per agevolare le molteplici attività operanti nel territorio, si addossa la colpa al Parco, alla Sovrintendenza o alla Provincia delle inadempienze delle istituzioni comunali. Questa è l'ultima estate dell'amministrazione Speranza, targata "INSIEME PER IL COMUNE". Per il demanio marittimo, le spiagge, il porto, le grotte, la foce del fiume Mingardo, non è stato effettuato nessun intervento strutturale e non è stato emanato alcun provvedimento inteso a regolamentare l'utilizzo del demanio. Non è cambiato niente rispetto al passato: i problemi si affrontano sempre ad estate iniziata. Così avviene per la gestione delle spiagge, dove senza titolo si occupa demanio marittimo e chi ha una concessione raddoppia o triplica la superficie autorizzata. All'inizio di luglio, a stagione turistica iniziata, il parcheggio del porto risultava non affidato per carenza di documentazione, il parcheggio del Campo Sportivo non era ancora attivo e le zone di sosta a pagamento nelle strisce blu non erano ancora controllate, perché i vigili urbani stagionali e gli ausiliari del traffico, addetti ai controlli, avevano sostenuto le prove selettive alla fine del mese di giugno. Comunque la verità è che disciplinare le attività turistiche significa redigere il PIANO SPIAGGIA. Con il piano spiaggia si rilasciano le concessioni rinnovabili ogni sei anni. Le concessioni sono disciplinate da regole. Rispettando le regole non si possono revocare le concessioni. L'operatore può investire ed operare in sicurezza e non è soggetto alla benevolenza del politico di turno, che, attraverso permessi ed autorizzazioni provvisorie e stagionali, impone la sua sudditanza politica.
Umberto Meluccio