"Ma perchè diciamo di no? perchè votiamo contro una cosa giusta?" chiedevo agli amici di partito.
"Perchè siamo all'opposizione, no?" mi rispondevano convinti. (Susanna Agnelli - Addio, addio mio ultimo amore).
La Politica è uno strumento necessario, potente, ma da usare con cautela, è un qualcosa di difficile delimitazione.
Non esistono regole precise, nè la laurea del ‘buon politico’.
Non esistono partiti buoni o partiti cattivi, partiti illuminati o partiti oscurantisti, esistono uomini e donne con qualità e personalità diverse che si rispecchiano nelle organizzazioni politiche demandate a ‘fare’ e applicare
le ‘regole’ della politica. Insomma, il personale politico, e quindi i rappresentanti dei partiti nelle istituzioni, non è altro che lo specchio della società.
Possono esistere bravi tecnici, esperti nei vari settori di cui si occupa la politica, ma per essere un buon Politico ce ne vuole.
Creare un buon sistema sociale significa indirizzare la comunità a vere e proprie regole, attraverso le quali si regge una nazione ed il suo popolo.
Da ciò emerge l'essenza della vera politica, spesso scambiata con quella falsa proprio perché a guidarne i meccanismi non ci sono ‘esseri superiori’, ma solamente uomini e donne che, spesso, mettono in secondo piano l'etica ed il buon senso, per fini meno nobili. Da ciò discendono il degrado, la disonestà, l’interesse privato.
Se ci fosse un "Vademecum", al primo ed unico posto ci sarebbe: "il buon politico è colui che, eletto dal popolo, è al servizio di esso."
Ma quindi davvero parlare di politica è antipolitico?
Davide Cusati