CENTOLA: UNA TERRA AGONIZZANTE MA… CON UNA POSSIBILITÀ DI RINASCITA!

di Maria Rosaria Lo Schiavo

Che amarezza, assistere alla morte lenta e sofferta della nostra terra!
Come si può rimanere indifferenti di fronte all’agonia di un territorio che per bellezza, natura e storia dovrebbe essere un gioiello del Sud?
In cosa o in chi trovare la causa di tale situazione? In un destino avverso o nell’incapacità amministrativa?
Il Comune di Centola da decenni, con solo qualche fugace ed inutile sprazzo di bonaccia, si trova in mare aperto, in balìa di uomini che hanno fatto della sua terra un mezzo di scambio per i loro interessi, che con calcolata freddezza hanno venduto i suoi brandelli al miglior offerente, determinando lo stato di degrado amministrativo e di stasi economica in cui, oggi, viviamo.
Per anni, si sono formati gruppi politici che sotto false bandiere ideologiche hanno nascosto interessi privati e subdoli giochi di potere; gruppi politici che pur di vincere non hanno esitato a vendere menzogne e a farsi credere gli unici salvatori della patria.
E oggi? Dopo le promesse fatte a iosa; dopo lo sbandieramento di programmi che avrebbero dovuto risollevare le sorti del Comune; dopo i calcoli dei voti fatti per costruire le liste; dopo le strette di mano notturne per siglare alleanze, che cosa resta ai cittadini?
Resta una terra agonizzante al cui capezzale sfila un’amministrazione che non è in grado di curarla perché lacerata, nel suo interno, da incomprensioni e modi di operare opposti; dal desiderio di raggiungere obiettivi diversi e spesso personali; da una gestione che non riesce a far convivere più gli interessi privati e degli amici con l’interesse pubblico.
La salvezza è possibile ad una sola condizione: una rivoluzione mentale che faccia nascere in ognuno un forte senso di responsabilità e di coraggio capaci di far rinunciare all’interesse personale in nome della giustizia sociale e della dignità civica di una comunità; una rivoluzione mentale capace di scardinare il sistema della vecchia politica dalle fondamenta e ricrearne uno nuovo, ripartendo da principi condivisi e realmente miranti al bene comune. Una rivoluzione mentale che porti tutti i cittadini a comprendere e a credere che:
Una politica che opera per incamerare voti è una politica che desidera solo la gestione del potere;
Una politica che mira all’interesse personale è una politica corrotta;
Una politica che discute a tavolino le nomine degli assessori in cambio del pacchetto-voti è una politica ricattabile;
Una politica che fa promesse in cambio del voto è una politica che specula sul bisogno della gente;
Una politica che mira al prestigio personale è una politica ipocrita;
Una politica che “fa” per dire “ho fatto” è una politica che non opera per la crescita;
Una politica che si deve piegare agli interessi di partito è apolitica;
Una politica che non ha cura dei cittadini è il fallimento della politica.

Se la maggioranza di noi riuscirà a credere in tutto questo, ci sarà ancora una possibilità per la salvezza della nostra terra e, con essa, del nostro futuro.


Maria Rosaria Lo Schiavo
Movimento Rinascita