L'AFFARE TRIBUTI

BUFERA SULL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE, CONTESTAZIONI PER PRESUNTI ACCERTAMENTI TRIBUTARI IRREGOLARI.
Proteste, istanze e ricorsi dei cittadini contro gli accertamenti della Soget. Si chiede l’intervento della Magistratura, della Corte dei Conti e dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, per fare luce sulla vicenda.

di Movimento Rinascita

Proteste, inchieste e ricorsi alle commissioni tributarie in parecchi Comuni in cui opera la Soget (Società di Gestione entrate e tributi): Angri, Albanella, Pescara, Sarno, Pratola Serra ecc. L’ultima denuncia è del 3 aprile ed arriva dal Comune di Salerno. Il gruppo di opposizione del capoluogo della provincia invia una diffida agli organismi comunali, chiedendo la revoca della convenzione alla Soget, a cui è stata concessa la riscossione dei tributi, “perché illegittima”.
Il Sindaco di Vallo della Lucania ha sospeso, con apposito atto di autotutela per i cittadini, gli avvisi di accertamento Tosap emessi e notificati da Soget S.p.A., nei mesi di novembre e dicembre 2014, perché ritenuti errati. A Centola, la cittadinanza ha inondato l’Amministrazione Comunale di proteste e ricorsi per presunti accertamenti tributari operati a dismisura, gonfiati e in molti casi non veritieri. Gli Amministratori, per correre ai ripari, di fronte ai presunti errori di censimento commessi dalla Soget, sono stati costretti ad approvare una delibera di Giunta Municipale per tutelare il proprio operato, ma non gli interessi della cittadinanza. Lo stesso “copione” in molti comuni: la Soget entra con un contratto d’appalto per espletare un servizio di censimento e, con un colpo di mano e con la compiacenza delle amministrazioni locali, il contratto di servizi viene trasformato in contratto di concessione di “pubblico servizio”, per l’accertamento e la riscossione coatta dei tributi locali. Il 7 marzo 2011 l’Amministrazione Comunale di Centola affidava alla Soget il “servizio di censimento del territorio comunale finalizzato alla costituzione della banca dati della fiscalità locale, al recupero dell’evasione ICI, TARSU, TOSAP e alla revisione e rifacimento della numerazione civica e della toponomastica comunale”. A fronte di tale servizio veniva riconosciuto alla Soget un aggio pari al 17,55% e al 5,94%, per le attività svolte. I rapporti contrattuali tra Comune e Soget sarebbero dovuti terminare il 7 marzo 2014. L’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Carmelo Stanziola, il 6 giugno 2013, affidava alla Società di Pescara anche il servizio di riscossione. Il 26 febbraio 2014, Stanziola, con una delibera di Giunta Municipale prorogava i termini contrattuali alla So.ge.t S.p.A., fino al 31 dicembre 2014. L’estensione contrattuale concessa contrasta con il D. Lgs. n. 163/2006 (codice degli appalti) e con la disciplina della concorrenzialità e le regole della evidenza pubblica, ponendo oltretutto l’Ente ad una serie di rischi, in quanto non sono state richieste le dovute garanzie previste dalla norma per i contratti “di pubblico servizio”. Il servizio di riscossione ed accertamento dei tributi comunali locali rientra nella casistica delle concessioni di pubblico servizio. Pertanto, l’Amministrazione Comunale di Centola era tenuta a rispettare quanto previsto dall’articolo 30 del codice degli appalti: “la scelta del concessionario deve avvenire nel rispetto dei principi desumibili dal trattato e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità, previa gara informale a cui sono invitati almeno cinque concorrenti, se sussistono in tale numero soggetti qualificati in relazione all'oggetto della concessione, e con predeterminazione dei criteri selettivi”. Per questo l’Amministrazione di Centola avrebbe dovuto indire una nuova gara d’appalto. L’estensione del servizio di riscossione coattiva di Tarsu e Ici, affidato alla Soget è pertanto illegittima. Di conseguenza è illegittima anche la proroga contrattuale al 31 dicembre 2014, concessa dall’Amministrazione Comunale con delibera di Giunta n. 30 del 26 febbraio 2014. Ma non è finita qui. Nonostante sia scaduta anche la proroga contrattuale concessa illegittimamente, la società pescarese continua ancora oggi ad operare come se fosse nella piena regolarità. Infatti, in questi giorni la Soget, come se fosse Equitalia, sta inviando a molti cittadini dei provvedimenti di fermi amministrativi su autoveicoli. Quella della Soget S.p.A. fu un’operazione voluta dall’Amministrazione di Romano Speranza e, visti i risultati, i costi sostenuti, la turbativa sociale che si è venuta a creare ed il fallimento della lotta all’evasione, si è rilevata un vero disastro sia per Romano Speranza che per Carmelo Stanziola che ha proseguito il suo operato. Si disse che la Soget S.p.A avrebbe dovuto censire e scovare soprattutto quegli evasori totali sconosciuti all’anagrafe tributaria del Comune. Ma non è stato così. Gli accertamenti, per lo più sono stati rivolti ai contribuenti già noti all’ufficio tributi, aggravati dai disservizi dei presunti “errori di rilevamento della Soget”, e dall’ulteriore aumento delle tariffe. Dunque, un vero uragano fiscale abbattutosi sui soli noti. Mentre gli evasori totali, delle seconde e terze case, per lo più non residenti, anche questa volta l’hanno fatta franca. Strutture per civili abitazioni trasformate in vere e proprie attività ricettive che sfuggono ad ogni tipo di controllo: eludendo o evadendo ogni tipo di tributo, a causa dei mancati controlli da parte dell’Amministrazione Comunale, che, nonostante i nostri ripetuti solleciti, non fa rispettare la legge regionale n. 17/2001, la quale disciplina l’attività delle strutture ricettive extralberghiere. L’utilizzazione di sistemi illegittimi e l’attuazione di torbide procedure, nell’affidamento di questi servizi, danno adito a non pochi dubbi circa la correttezza ed il senso di responsabilità verso la cittadinanza. Crediamo che sia l’ennesima riprova per denunciare, una volta di più, il pressapochismo e la superficialità con le quali l’Amministrazione di Centola ha gestito non solo la vicenda Soget, ma l’intera materia dell’imposizione fiscale locale. Ribadiamo inoltre con forza la necessità di operare una svolta significativa nei sistemi e nei metodi amministrativi e nelle scelte di politica fiscale, neutralizzando la facile tentazione di “fare cassa ad ogni costo” con le tasche dei cittadini. Un tessuto sociale e produttivo comunale messi a dura prova non solo dalla crisi, ma anche dalle responsabilità di amministrazioni molto spesso attente a curare interessi di parte. La cittadinanza non è più nelle possibilità di sopportare quanto sta avvenendo a Centola in materia di tributi e non solo. Il garbuglio tributario, venutosi a creare, dimostra ancora una volta che, ovunque questi amministratori “mettano le mani”, causano danni, disservizi e costi inutili per i cittadini. La vicenda tributi, quindi, merita di essere posta all’attenzione di quegli organismi sovracomunali che tutelano gli interessi del nostro ente e dell’intera collettività. Ci pare necessario, dunque, rivolgerci alla Corte dei Conti, all’Autorità Nazionale Anticorruzione ed alla Procura della Repubblica per accertare le eventuali responsabilità dell’affare tributi.
Movimento Rinascita