Palinuro – Mercoledì,28 Maggio 2014. “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo …”. Passeggiando per Palinuro sovente ci si imbatte in cartacce buttate selvaggiamente non rispettando le regole e, soprattutto, il buon senso. La prova di questa mancanza è una foto scattata in piazza il giorno dopo la prima edizione della “Festa della Primula” (Domenica,23 Marzo 2014). La foto di per sé dice poco, ma quello che risulta evidente è la pigrizia che dimostra: pur avendo l’apposito contenitore a due passi, è stato scelto di buttare a terra i rifiuti. Perché? - mi chiedo. Questa domanda ne fa scaturire altre: quanto si ama il proprio territorio? È possibile giustificare questi gesti? Chi li commette ha idea di quello che sta facendo? Capisce che deturpando il proprio territorio danneggia pure le altre persone che ci vivono, oltre che se stesso? Parlando con le persone è possibile scorgere in loro parole di rassegnazione e sconforto; non c’è quella grinta e voglia di rivalsa, regna sempre un clima di diffidenza su come risollevare il proprio paese. Risulta difficile anche trovare persone disposte ad aiutare perché magari si è in pochi e tutti dicono: “Ma che dobbiamo fare solo noi?…”Forse non si sa che si parte con le piccole cose, quelle che fanno la differenza per arrivare a risultati più importanti; si tratta solo di metterci impegno e buona volontà senza ostacolarsi a vicenda perché si coopera per il proprio paese. Ho sentito, però, un paese entusiasta della propria squadra di calcio che quest’anno ha giocato molto bene. Lo stesso slancio potrebbe essere rivolto all’ambiente, ed essere anche in questo caso una squadra. Si sa che i paesi costieri vivono spesso di luce riflessa, in quanto acquisiscono tendenze dai turisti che arrivano qui per poco tempo pensando che, siccome vengono da grandi città, possano insegnarci qualcosa. Noi dobbiamo guardarci dentro e capire che un paese, per dimostrare la sua identità, deve conservare e amare le proprie tradizioni, le proprie peculiarità, senza rifiutare la positività che può venire dall’esterno, ma sapendone fare tesoro. Questo ci rende gruppo, squadra, PAESE..
Davide Cusati