Pensando alle vicende verificatesi nell’ultimo trentennio a Palinuro, debbo dire, con amarezza, che questo paese è stato sfortunato.
Mi si chiederà: - E perché?-
Perché, a parte l’indole di rassegnata acquiescenza che caratterizza noi palinuresi, siamo stati a lungo penalizzati dalle istituzioni civili ed ecclesiastiche.
Siamo andati avanti per forza di inerzia!
Abbiamo continuato a vivere o meglio a “sopravvivere”, perché la costa, il mare, il cielo, i colori, l’aria di Palinuro fanno di questo posto uno dei luoghi più belli del mondo. Unica grande fortuna!
Infatti, nonostante i disservizi di ogni genere, molti turisti, anche stranieri, frequentano le nostre spiagge.
Una delle “sfortune”di questo paese - immortalato dalla letteratura di ogni tempo, per il nome che volle dargli Virgilio - è stata la vicenda del Cineteatro Mattinale.
Negli anni Cinquanta, il parroco dell’epoca, don Giovanni Cammarano, uomo intelligente, ricco di iniziativa, capì che l’antica chiesa era troppo piccola per ospitare la popolazione e i turisti, in continuo aumento; quindi decise di intraprendere la pratica per ottenere la concessione edilizia per un complesso parrocchiale più grande, che avesse avuto la casa canonica e un cineteatro.
In breve tempo, ottenne la licenza edilizia ed il 31 ottobre 1959 diede inizio ai lavori per edificare la nuova chiesa, sul terreno donato da un benefattore, Francesco Di Fiore .I contributi ottenuti dai vari Enti non furono sufficienti per la realizzazione dell’opera, per cui il popolo di Palinuro si impegnò per anni, con le proprie offerte, a sostenere le enormi spese.
Fu, purtroppo, abbattuta la chiesetta (si poteva evitare, facendo un progetto diverso, ma “del senno di poi, ne son piene le fosse“ dice il Manzoni) e i lavori proseguirono.
L’8 aprile 1965, fu inaugurata la nuova chiesa.
I lavori per la costruzione del cineteatro e per l’ampliamento della casa canonica iniziarono dieci anni dopo, nel 1975, e finirono nel 1980, anno in cui fu inaugurato il cineteatro, che fu chiamato “Mattinale” per gratitudine ad una benefattrice, Pasqualina Mattinale.
Tutto prese a funzionare: nel Mattinale si proiettavano i film, si ospitavano compagnie teatrali dei paesi vicini, si tenevano conferenze e i bambini della scuola elementare, su quel palco, spesso si esibivano con rappresentazioni e danze.
Anche la casa canonica fu di grande utilità, per ospitare sacerdoti.
Andò tutto bene per diversi anni. Don Giovanni avviò anche la pratica di condono, per quelle parti di volume realizzato non secondo il progetto, e curò costantemente la manutenzione dell’ intero complesso.
Ma gli anni cominciarono a pesare anche sulle spalle del nostro attivo sacerdote ed a lui successe don Guerino Sartorelli, uomo di grande spiritualità, che si impegnò notevolmente per il buon andamento della parrocchia, suscitando l’entusiasmo anche dei più giovani .
Don Guerino continuò i lavori di manutenzione ordinaria dell’intera opera e si propose di portare a termine la pratica di condono, avviata dal suo predecessore.
Intanto, proprio quando don Guerino cominciava a raccogliere i frutti del suo lavoro, per “inspiegabile” disposizione del vescovo dell’epoca, mons. Rocco Favale, il sacerdote fu rimosso da Palinuro nonostante “la rivolta di popolo”, nell’anno 2002.
Da quel momento cominciò la disavventura del Mattinale.
Dopo venti anni di attività, il cineteatro aveva bisogno di lavori di ammodernamento, della revisione e messa a norma degli impianti, e soprattutto doveva essere completata la pratica di condono, lasciata sospesa.
L’amministrazione comunale dell’epoca, sapendo che la Comunità Europea aveva stanziato dei fondi per la ristrutturazione delle chiese, incaricò l’ing. Giulio D’Arienzo, in qualità di membro dell’Amministrazione, di prendere contatti con il parroco di Palinuro e con il vescovo, monsignor Favale, per informarli dell’opportunità di fruire dei fondi europei per il ripristino del Mattinale.
Il Comune avrebbe istruito la pratica, - i fondi potevano essere utilizzati solo tramite la Pubblica Amministrazione, che in cambio chiedeva di gestire il cineteatro, facendo un contratto di comodato per un numero di anni da concordare.
Mons. Favale fu irremovibile nel negare il consenso all’intesa.
Nella parrocchia di S. Maria di Loreto, intanto, fu mandato un nuovo parroco, don Claudio Zanin, sacerdote irreprensibile, ma inquadrato in rigidi schemi di orari, dovendo egli assolvere a vari incarichi, “in curia e per la curia” di Vallo Lucania, per cui egli è solo il prete della parrocchia di S. Maria di Loreto, non il “parroco”.
Di conseguenza, dal lontano 2002, tutto è rimasto fermo nella nostra parrocchia, fin quando nel 2013 si è costituito un Comitato ”Pro Cinema Mattinale”, che nel maggio scorso ha dato vita ad una petizione popolare, con la raccolta di circa mille firme, per riprendere la pratica di condono sospesa e procedere al recupero del Mattinale.
Dopo un certo faticoso avvio di colloqui e contatti, in varie sedi, ecclesiastiche e civili, il Comitato ritiene di aver raggiunto i primi risultati positivi: la curia di Vallo della Lucania ha “riesumato” la famosa pratica “Condono cinema Mattinale”; il sindaco, dott. Carmelo Stanziola, si è interessato alle richieste del Comitato ed ha affidato ad alcuni tecnici del Comune di Centola la verifica e il completamento della stessa; il Comitato ha delegato due tecnici, l’arch. Pino Baulo e il geom. Nico Zavaglia, membri del Comitato stesso, a visionare e a sollecitare il lavoro, che ci assicurano essere in via di definitivo completamento.
Ancora c’è molto da lavorare, ma ciò non scoraggia i componenti del Comitato, che intendono affrontare le varie difficoltà, procedendo con tenacia, sincerità di intenti, trasparenza e fiducia, sperando che la parrocchia di S. Maria di Loreto non rimanga ancora di “periferia”.
E che, alla fine, finisca…”la nottata” del Mattinale!!!
Maria Luisa Amendola