Turismo, una parola, a mio giudizio, da sempre usata ed abusata per Palinuro e non solo. Sì, una parola, perché al momento non può che essere questo: solo una parola. E i fatti? Quelli purtroppo mancano da sempre. La gente, gli imprenditori, i cittadini sembrano ormai assuefatti ed impotenti rispetto ad una logica di scellerata amministrazione della cosa pubblica che, in totale spregio alle variegate ed enormi potenzialità turistiche del luogo, non è stata capace di dotare il territorio dei minimi elementi infrastrutturali necessari a sostenere il tanto auspicato sviluppo turistico. Non è mai esistita e a tutt’oggi non esiste una programmazione turistica seria e strutturata. Non c’è mai stata ed a tutt’oggi, a mio parere, manca una classe dirigente che al di là della semplice propaganda sia capace di riscattare questa terra che oggi, più che in passato, si trova a fare i conti con una situazione drammatica di precarietà e sottosviluppo.
Eppure di cose da fare ce ne sarebbero tante, i settori sui quali intervenire sono molteplici: la salvaguardia e la valorizzazione dell’ambiente, una corretta regolamentazione delle aree demaniali, l’edilizia, l’arredo urbano, le infrastrutture, le grandi opere pubbliche, la cultura. Tutte note dolenti per il nostro comune, martoriato da decenni di gestione politico-amministrativa che, evidentemente, invece di decidere è stata più attenta a conservare il potere per mantenere stretto il consenso, cercando di non inimicarsi troppo gli elettori e certamente agevolando gli amici e gli amici degli amici. Le conseguenze di questo modo di amministrare sono oggi sotto gli occhi di tutti: ovunque si volga lo sguardo emerge chiaro lo stato di precarietà in cui versa Palinuro e l’intero territorio del Comune di Centola. Attività commerciali che chiudono, aziende in fallimento, presenze turistiche in calo, disoccupazione crescente, illegalità diffusa. Sarebbe ora che tutti ci fermassimo un attimo a ragionare ed a guardare in faccia la realtà. Sarebbe ora che i responsabili storici dello scempio causato facessero un esame di coscienza, ammettendo di aver sbagliato e smettendola di dispensare consigli, pretendendo di dettare, ancora oggi, le linee politico-amministrative. Questa che può sembrare forse un’utopia deve diventare un’esigenza: si deve parlare, bisogna discutere, dobbiamo smetterla di avere paura di dire ciò che si pensa. Dobbiamo crescere culturalmente al punto di avere la capacità di mettere da parte l’interesse strettamente personale a vantaggio di quello collettivo. Solo così potremmo sperare di ridare un futuro ad un comune che ha toccato il fondo e che fa fatica a risalire. Questo territorio ha urgente bisogno di decisioni e di scelte lungimiranti per sperare di ribaltare una situazione di declino e di degrado che, se non viene arrestata, rischia davvero di fare danni irreparabili.
Ma ci vuole davvero tanto a capire quali sono le cose da fare, che fanno bene al nostro paese, e quali quelle da evitare? Ma ci vuole davvero così tanto ad avviare un confronto vero, serio e leale con le forze sociali ed economiche di questo comune ed aprire ad una nuova stagione di condivisione e partecipazione alle decisioni? Io penso veramente che ci voglia molto poco, anzi pochissimo, basta solo la volontà politica di trasformare le parole in fatti. Tutti ricordiamo l’ultima campagna elettorale, le parole, i proclami, le promesse fatte dai balconi: partecipazione, condivisione, rispetto delle regole, governare come il buon padre di famiglia, costituzione di gruppi di lavoro, etc. etc.: dov’è tutto questo? Che fine hanno fatto le buone intenzioni? Io oggi assisto a tutt’altro, vedo atteggiamenti e modo di governare assolutamente all’opposto delle parole usate per convincere gli elettori e chiedere loro il voto. Io vedo un’amministrazione che fino a questo momento non ha coinvolto i cittadini di Palinuro, per esempio, nelle scelte relative ad un’opera importantissima quale quella per il rifacimento di piazza Virgilio. Dei tanto decantati gruppi di lavoro neanche l’ombra. Sui temi legati allo sviluppo turistico questa amministrazione non è stata in grado di recepire nemmeno una delle importanti indicazioni fornite dalla nuova Associazione Albergatori “Palinuro Turismo”. Sulla problematica della regolamentazione della ricettività extralberghiera non è stata in grado di far rispettare la normativa regionale e non si è attivata, sebbene fortemente stimolata, per effettuare i necessari controlli che spettano all’ente comunale. Sulla tematica della regolamentazione delle aree demaniali marittime, l’amministrazione, pur avendo ricevuto critiche e richieste di revisione del regolamento approvato, messe anche per iscritto nella maggior parte dei casi, da parte dei ristoratori, albergatori, commercianti, pubblici esercizi etc., ha proseguito per la sua strada infischiandosene delle esigenze espresse da più parti. E questa sarebbe la tanto decantata politica partecipata e condivisa? Scusate la presunzione, ma siamo completamente fuori strada.
Anche il Movimento Rinascita, che oggi pare essere l’unica forza politica organizzata capace di porre l’attenzione sui temi strategici legati all’ambiente ed allo sviluppo, ha formulato a questa amministrazione, nel corso di un pubblico dibattito presso l’aula del Consiglio Comunale, le proprie proposte attraverso soluzioni concrete sull’utilizzo delle spiagge, individuando la creazione di 5 stabilimenti balneari pubblici, gestiti direttamente dal Comune mediante personale assunto in loco. Questa soluzione, se adottata, avrebbe prodotto molteplici effetti positivi, quali: consentire al Comune di incassare ingenti somme di denaro utili a risanare la disastrosa condizione di bilancio; garantire il controllo pubblico del litorale ed il rispetto delle risorse naturalistiche; generare occupazione e reddito per i cittadini del comune, attraverso la creazione dei posti di lavoro legati all’attività intrapresa.
Se solo i nostri amministratori si fossero un pochino sforzati di ascoltare le richieste avanzate si sarebbe potuto evitare, a mio giudizio, lo scempio che si sta consumando e che si consumerà sulle nostre spiagge da qui ai prossimi anni. Il regolamento delle aree demaniali marittime approvato da questa amministrazione, intervenendo nel settore più delicato e strategico presente nel nostro comune, rischia di danneggiare irreparabilmente sia il delicato ecosistema legato alle emergenze naturalistiche che l’immagine turistica della nostra località che, da sempre, ha avuto proprio nella bellezza naturale delle sue spiagge il maggior elemento di attrattività. Rincorrere e proporre oggi modelli di sviluppo turistico legati a logiche ampiamente superate, rischia di compromettere seriamente il futuro e le risorse naturali oggi ancora disponibili. Gli innumerevoli studi a disposizione e le nuove tendenze legate alle motivazioni di scelta di una destinazione di viaggio ci dicono, con sempre maggior chiarezza, che le azioni di salvaguardia e tutela dell’ambiente sono le uniche politiche che riescono a conservare le risorse presenti ed a ripagare economicamente i territori che decidono di adottarle.
Su questo dovremmo confrontarci e di queste tematiche dovrebbe parlarci l’attuale amministrazione comunale che, invece, pare più attenta alla cura della forma più che della sostanza, e maggiormente impegnata sulle quotidiane problematiche di gestione della ordinaria amministrazione. Ritengo che l’intero comune abbia voglia di voltare pagina e penso allo stesso modo che gli operatori turistici abbiano tutto il diritto di rivendicare un’industria turistica “pulita” fatta di ambiente, cultura, commercio, agricoltura e soprattutto di legalità e rispetto delle regole, un’economia che sappia valorizzare le potenzialità naturali del territorio.
Purtroppo la constatazione dei fatti è che tutto sembra essere lasciato all'improvvisazione. A tutt’oggi non vedo da parte dell’Amministrazione in carica una pianificazione, una programmazione condivisa e partecipata, un investimento a lungo termine, un progetto serio e concreto di rilancio turistico. Un progetto che porti dritto alla meta: ricollocare Palinuro nell’élite delle località turistiche italiane.
Marco Sansiviero