IL MITO DI PALINURO DIMENTICATO

di Antonio Rinaldi

Il nocchiero di Enea ha dato il suo nome a questo centro turistico del Mediterraneo tanto da renderlo di fama internazionale. L'idea del centro studi Publio Virgilio Marone di erigergli la statua e' stata accantonata dalle istituzioni così come tante altre iniziative....
Penso proprio a questo punto che il nocchiero si sia fermato nel posto sbagliato, visto come esso è gestito dall’amministrazione pubblica. Mi riferisco naturalmente alla Provincia di Salerno, alla Regione Campania, insieme alle istituzioni tutte, compresa la Soprintendenza, sensibilissima alla cultura e al turismo (si fa per dire: vedi Piani regolatori del comune di Centola ...) Ultimamente poi, si parla di zona balneare, di spiagge e di concessioni demaniali, per le quali le istituzioni chiedono giustamente che il concessionario rispetti un minimo di qualità dei servizi offerti. Purtroppo, mentre prima si è riusciti a scontentare un po’ tutti gli operatori, dando a chi troppo e a chi troppo poco (se non addirittura nulla), ora che siamo a luglio e l’estate è inoltrata i controlli per verificare il rispetto dei requisiti minimi non sono stati nemmeno iniziati.
E' facile dare la colpa ai cittadini e agli operatori turistici di questo territorio. Bisognerebbe invece che le amministrazioni si assumessero, invece, le loro responsabilità perché' la loro gestione rimarrà nella storia e tutti potranno sapere.
Oggi leggiamo manifesti del Movimento Rinascita “Sui Lidi” e "Proteste per le strade", il primo dedicato ai lidi che snaturano il paesaggio e il secondo alle strade diventate impraticabili fino a quasi isolare Palinuro e il suo territorio, tanto da non limitare seriamente il flusso turistico verso questa località. E infine, per toccare un argomento non meno importante, ricordiamo l’annosa questione del recupero dell’unico cinema-teatro di Palinuro, il “Mattinale”, da anni transennato e inagibile, e per il quale dovremo ridurci forse a fare anche la colletta, perché solo per questo paese non ci sono soldi e persino da parte della Curia.
I giornalisti del quotidiano Repubblica e gli altri dove sono? Perché' adesso non vengono a vedere e a scrivere? Gli elicotteri di Genova, adesso, non si muovono? Non decollano?
E dov’è adesso quello che dovrebbe essere il manager del turismo, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento? Come mai è scomparso? E dov’è anche il Presidente della Provincia di Salerno, che negli ultimi anni ci ha tolto, tra l’altro, il Festival di Palinuro, i “Dialoghi mediterranei” ed il “Palinuro Express”? Mi auguro e penso proprio che i palinuresi riconoscano il loro tesoro e incomincino a investire seriamente in un progetto che rilanci il turismo, unica fonte di economia del Cilento.

Antonio Rinaldi