Chi ha già letto il mio articolo “Evoluzione del turismo” avrà notato come uno degli argomenti che più mi stanno a cuore sia quello della protezione dell’ambiente. E in questo penso di essere in ottima e numerosa compagnia. Non è ammissibile che un ecosistema delicato come quello delle grotte marine del capo Palinuro sia sistematicamente aggredito e distrutto da chi continua ad entrare nelle grotte con barche con motori a combustione interna (diesel o fuoribordo) accesi e in funzione. Per motivi che mi sono purtroppo sconosciuti, mi sembra che le autorità abbiano deciso di tollerare un comportamento peraltro proibito dalla legge, che proprio in un’area protetta come il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, dovrebbe essere più severa e soprattutto fatta rispettare. Tuttavia devo temperare questa mia amarezza con una nota di speranza. Un operatore turistico di Palinuro (che per ovvi motivi non nomino) ha capito che non è possibile continuare a insozzare e a distruggere il piatto in cui si mangia e ha dotato una delle sue barche per le gite alle grotte di un motore elettrico, che viene regolarmente acceso al posto del diesel da crociera prima di entrare in qualsiasi grotta del capo. E questo con vivo apprezzamento dei turisti e soprattutto dell’ambiente marino.
Il motore funziona a 24 V e costa circa 900 euro. Consente una velocità di 2 nodi e ha un’autonomia di 5 ore, per cui in caso di avaria del motore principale, assicura il ritorno in porto senza problemi. Per il funzionamento necessita di una batteria e di un alternatore aggiuntivi rispetto a quelli normali della barca. Il tutto per una spesa stimata, compresa installazione, di circa 1500 euro. Siamo sicuri che l’ambiente marino non si meriti questo piccolo investimento? Signor Sindaco, perché non prova a trovare tra le pieghe del bilancio qualche cosa per sovvenzionare gli operatori che vorranno seguire l’esempio del loro collega illuminato? E infine, autorità competenti, perché non fate rispettare la legge?
P.V.