LA GRAVE SITUAZIONE FINANZIARIA DEL COMUNE DI CENTOLA

Il turismo decresce, i conti non tornano, i servizi pubblici diminuiscono: e la politica…che fa?

di Marco Sansiviero

CLUBErano gli anni '50 quando Palinuro, piccolo borgo del Cilento costiero, cominciò ad attirare l'attenzione dei primi viaggiatori e di lì a poco, con la presenza dei primi turisti, arrivarono i primi investimenti importanti, primo fra tutti, l'insediamento del Club Mediterranée, che fece da volano a tutta una serie di interventi per la realizzazione di strutture ricettive che ancora oggi rappresentano l'ossatura fondamentale dell'economia dell'intero Comune di Centola.
Il turismo internazionale frequentava la Palinuro di quegli anni e continuò a farlo fino alla fine degli anni ottanta; un turismo di qualità, innanzitutto, che aveva effetti benefici sull'intero territorio.
Uno sviluppo improvviso, che da un lato produsse immediato benessere e dall'altro fece emergere l'improvvisazione della classe politica di allora che non seppe gestire ed amministrare a vantaggio del territorio una tale ricchezza e notorietà.
Arrivano gli anni novanta e con essi comincia il lento declino turistico ed economico di Palinuro. Il turismo muta e con esso le esigenze dei viaggiatori, che non si accontentano più solo ed unicamente delle bellezze straordinarie messe loro a disposizione da madre natura. Nella scelta di una località di vacanza assumono sempre maggior peso i servizi turistici: i trasporti, la mobilità, l'intrattenimento. Il turista è diventato ormai un viaggiatore esigente, che vuole scoprire i tesori della terra che ha scelto di visitare, ne vuole gustare i sapori, ne vuole godere le unicità.
Nel corso di cinquant'anni il turismo a Palinuro è calato paurosamente e con esso l'intera l'economia legata all'indotto ed all'occupazione. Crollano anche le aspettative di decine e decine di giovani e meno giovani che per ovvie ragioni hanno dovuto lasciare la propria terra d'origine per ricercare altrove le proprie legittime soddisfazioni.
Abbiamo sprecato i migliori anni e perduto quasi tutte le occasioni per consolidare ed accrescere quell'immenso patrimonio di notorietà che aveva reso famosa Palinuro a livello internazionale.
Tutto questo accadeva nei magnifici anni novanta. Magnifici in quanto sono stati quelli che in assoluto hanno visto la maggiore quantità di fondi comunitari erogati a favore dei Comuni, per il miglioramento delle infrastrutture e per la realizzazione di progetti di sviluppo locale.
Nel mentre Comuni a noi più o meno vicini, vedi Pollica-Acciaroli, Castellabate, hanno saputo intercettare questa enormità di risorse, le compagini amministrative che si sono alternate nel nostro territorio nell'ultimo trentennio non sono state in grado di mettere in campo nessuna pianificazione territoriale, seria e competitiva, tale da poter sfruttare le opportunità date proprio dai fondi strutturali.
Dal turismo all'urbanistica, dalla gestione delle aree demaniali alle attività di promozione e di marketing, dal risanamento ambientale alle opere pubbliche, dalle politiche sulle fonti rinnovabili all'informatizzazione ed all'uso delle nuove tecnologie, dalla cultura alle politiche giovanili, in ogni settore strategico per lo sviluppo di un territorio possiamo riscontrare lo stato di arretratezza in cui oggi versa il Comune di Centola.
Tutto ciò è certamente la conseguenza di una cattiva politica di gestione della Cosa Pubblica che ha tarpato le ali ad uno sviluppo possibile, e depresso le aspettative di imprenditori, lavoratori, famiglie e giovani. Certo è che, di fronte ad una così difficile situazione, attribuire le colpe solo ed unicamente alla classe politica, che ci ha amministrato da trent'anni a questa parte, sarebbe scorretto oltre che riduttivo e sciocco. Le responsabilità di questo disastro sono sicuramente anche dei cittadini e delle forze produttive, che non hanno saputo incidere sulle scelte da attuare e non hanno avuto la forza di eleggere le classi dirigenti che avrebbero dovuto bene amministrare un comune così importante quale è il nostro.
Adesso che la situazione economica, mondiale e nazionale, vive una delle maggiori crisi dal dopoguerra ad oggi, che ha prodotto un drastico taglio sui trasferimenti agli Enti Locali da parte delle Istituzioni sovra-comunali, sono arrivati al pettine tutti quei nodi che negli anni la politica ha creato e che non ha voluto risolvere. Logiche di conservazione del potere hanno spinto un po' tutti i nostri amministratori ad occuparsi prevalentemente della conservazione del consenso elettorale, a scapito di una sana e corretta politica di pianificazione, tesa a garantire a cittadini ed elettori un futuro di sviluppo e benessere. E' chiaro che alle volte talune scelte per il bene comune e collettivo possono sembrare impopolari, e potrebbero di conseguenza far perdere voti, ma è compito di una classe dirigente che si rispetti far capire alla cittadinanza ed all'elettorato che quelle scelte vanno fatte ed attuate per ottenere in futuro crescita e sviluppo. Questo lo si può fare solo se all'autorità derivante dal ruolo istituzionale ricoperto, si coniuga l'autorevolezza che si sa mostrare con i fatti.CHE ABBIAMO TROVATO
A questo punto è più facile capire perché, per esempio, la politica locale non ha mai dato le risposte necessarie sul tema importante della lotta all'evasione e all'emersione di tutto quel sommerso che nel corso degli anni ha pesato sull'intera collettività sia in termini economici derivanti dal mancato introito del gettito fiscale ad esso collegato e sia in termini di disequità sociale.
Oggi, come ieri, i nostri amministratori non perdono occasione per sottolineare la difficile situazione in cui versano le casse comunali, e per richiamare tutti alle proprie responsabilità, chiedendo ai contribuenti, siano essi semplici cittadini, artigiani o imprenditori, di pagare i tributi all'ente. Sia ben chiaro, i contribuenti hanno il dovere di pagare le tasse. Ma se così stanno le cose è altrettanto vero che i cittadini hanno il diritto di richiamare gli amministratori alle proprie responsabilità chiedendo loro di amministrare bene la Cosa Pubblica e di gestire al meglio i soldi dei contribuenti.
Se la politica, negli anni, avesse svolto bene il proprio compito, oggi sicuramente le cose sarebbero totalmente diverse: avremmo dei centri storici ben tenuti, delle piazze accoglienti, dei marciapiedi e delle strade sicure, un impianto di depurazione funzionante, un turismo di qualità per 6 mesi all'anno, contribuenti in regola con i tributi e di conseguenza avremmo delle casse comunali certamente meno disastrate di quelle attuali.
Ma purtroppo l'amara realtà è tutt'altra: la classe politica non è stata in grado, da almeno trent'anni a questa parte, di mettere in campo una seria lotta all'evasione, andando a scovare tutti quei contribuenti totalmente sconosciuti all'ufficio tributi, che per lo più sono non residenti in questo Comune, ed il cui mancato gettito ha finito per pesare come un macigno sulle spalle dei contribuenti regolarmente inseriti nei ruoli comunali.
Ed ancora, sui demani, occorrerebbe una politica diversa, una politica cioè che vada a regolamentare le aree demaniali per trarre da esse il massimo ottenibile in termini di introiti.
Inoltre la Cassa Depositi e Prestiti, società a controllo statale che eroga mutui agli enti pubblici, ha concesso al Comune di Centola, in 46 anni e cioè tra il 1965 ed il 2011 ben 18.500.000,00 euro di mutui, circa 36 miliardi delle vecchie lire. Di questi 18.500.000,00 euro di debiti che vengono pagati con i soldi dei cittadini, 1.161.486,00 euro sono stati fatti dalle amministrazioni succedutesi tra il 1965 e 1991; 9.130.912,00 euro dall'amministrazione Stanziola D'Angelo tra il 1993 e il 2006 ed 8.213.464,00 euro dall'amministrazione Speranza tra il 2007 ed il 2011.
Negli ultimi 18 anni le amministrazioni Stanziola D'Angelo e Speranza hanno acceso mutui per circa 1.000.000,00 di euro all'anno (circa 2 miliardi delle vecchie lire) indebitando i cittadini di Centola oltre ogni limite e costringendo l'ente comunale a pagare circa 800.000,00 euro all'anno di sole rate di mutuo fino al giugno del 2032. CLUB
E' bene ribadire che i 18.500.000,00 euro prima citati sono soltanto il valore dei mutui che il Comune ha acceso presso la Cassa Depositi e Prestiti. Se a questi aggiungiamo gli altri 8.500.000,00 euro di debiti che l'attuale sindaco Dott. C. Stanziola, ha reso noti durante l'ultimo Consiglio Comunale, ci rendiamo conto dell'enorme gravità finanziaria in cui versa il nostro comune.
A questo aggiungiamo lo scarso interesse nell'intercettare fondi e finanziamenti pubblici, aggiungiamo la mala gestione di quelle poche risorse arrivate, che molto spesso sono state sperperate in opere inutili (vedi cassonetti interrati, l'osservatorio ornitologico, incarichi per progettazioni di opere mai realizzate), aggiungiamo ancora il ricorso sfrenato all'indebitamento attraverso un uso alquanto discutibile dei mutui accesi presso la Cassa Depositi e Prestiti ed il gioco è fatto… il disastro è compiuto!
Alla luce di tutto questo rimane un dato certo: a fronte di una tale mole di denaro pubblico speso, il degrado in cui ancora oggi versa il nostro Comune e la preoccupante precarietà nella quale si trovano le aziende, i lavoratori e le famiglie è assolutamente inaccettabile. Se non si cambia immediatamente rotta, sarà davvero difficile riprendere quel cammino di sviluppo cominciato negli anni 60 e poi lentamente interrotto. Si deve mettere in atto una nuova politica di gestione delle risorse locali per aumentare le entrate nelle casse comunali in modo da poter risanare il bilancio ed evitare che i costi della gestione amministrativa vadano a gravare ulteriormente sulla popolazione locale. Riteniamo che sia arrivato il momento in cui la politica dimostri responsabilmente di saper amministrare e ridia al territorio quello che non è stato in grado di dare fino ad oggi.
La grave situazione finanziaria in cui versa il comune di Centola impone agli amministratori di rendere note alla popolazione, al più presto e al di fuori di facili proclami, le azioni concrete per il risanamento del bilancio. Sarebbe opportuno che la discussione si articoli attraverso un confronto oltre che con i cittadini, con le altre forze politiche e produttive presenti sul territorio le quali possono sicuramente contribuire, attraverso proposte ed iniziative, a migliorare l'economia del nostro Comune e a creare la strada verso un futuro in grado di garantire lavoro alla popolazione e un turismo competitivo di qualità.

Marco Sansiviero
a nome del Movimento Rinascita

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