PETROLIO SÌ... PETROLIO NO

di Aniello Errico

Le recenti novità in merito all'ipotesi di sondaggi per il petrolio nella zona del Vallo di Diano, da qualche tempo occupa l'interesse non solo di Comitati, Autorità varie, Sindaci, agricoltori imprenditori ecc. ecc., ma anche della gente comune e di tanti lettori che seguono con molto interesse l'argomento.
Indubbiamente il tema non solo è importante e delicato ma tocca da vicino interessi piuttosto consistenti e certamente pesa, e non poco, sulla gente comune del Vallo di Diano, l'esperienza non certo positiva della Val d'Agri che condiziona indubbiamente in senso negativo, scelte, posizioni ed atteggiamenti, incidendo in maniera determinante nelle posizioni che man mano assumono i vari Comitati e si insinua nella mente stessa degli abitanti della zona.
Indubbiamente coloro che combattono per il NO PETROLIO dispongono di argomenti ed elementi importanti che riguardano l'ipotesi di spopolamento, il deterioramento ambientale, l'impoverimento delle risorse agricole e la scarsa prospettiva lavorativa che gli eventuali insediamenti produrrebbero, ecc. ecc. ecc., tutti fattori estremamente importanti per l'economia del posto.
Non si può, però, non notare una certa titubanza in certi uffici dove sono collocati coloro in grado di assumere importanti decisioni ma tergiversano e mantengono atteggiamenti di incertezza su obbiettivi alternativi alle trivellazioni ed in grado di dare impulso e sviluppo al Cilento e Vallo di Diano, invece si continuano a fare parole, parole, parole e nessuno è in grado di presentare qualciosa di nuovo, concreto, valido e confacente con le prerogative della natura, dell'agricoltura, della montagna, del turismo e risorse naturali di cui il Cilento ed il Vallo di Diano dispongono ma che non siano i soliti, vecchi e logori miraggi industriali o le tante strumentali promesse elettorali, sempre fatte e mai mantenute.
Non v'è da stupirsi se la gente del Cilento e Vallo di Diano non crede più alle castronerie raccontate da tempi oramai immemorabili dalle schiere politiche di ogni colore ed appartenenza e non c'è nulla da meravigliarsi se criticano energicamente palliativi di proposte, piene di tanti paroloni, ricche di sempre più vaghe promesse. E adesso vogliono far credere che il petrolio nel Vallo di Diano è la panacea per risolvere tutti i problemi, verrebbe da evitare di fare tante parole, convegni e seminari e liquidare il tutto con una gran bella risata poiché credo sia la più grossa bufala del nuovo millennio che si vuol far credere dopo l'invasione aliena di Orson Welles nel secolo scorso, il 1938 a New York .
La miserevole realtà della Val d'Agri, la squallida pirateria industriale succedutasi al terremoto del'80 nella Piana del Sele e sue adiacenze, le condizioni viarie e di collegamenti ancora abbozzati e mai completati, sono giustamente interpretati dalle Comunità del Cilento e Vallo di Diano, come campanelli d'allarme importanti e da non sottovalutare ed è consapevole di vivere in uno scenario paesaggistico di immense ricchezze naturali, tra i più pregiati del Mediterraneo.
Poiché però non si può rimanere nell'immobilismo e neppure continuare a credere nelle squallide e continue promesse che sembrano pervenire in maniera disinteressata ma poi si manifestano in seguito come forche caudine o fumo al vento, occorre guardare oltre con serietà e coerenza e mettere in piedi idee, progetti e programmi in grado di fornire concreti e sostanziali criteri di sviluppo, semplici ma efficaci, in grado di salvaguardare quello scenario paesaggistico sopra citato.
Le tavole rotonde, i convegni, gli incontri, seminari ecc. ecc. rappresentano una validissima fonte ed un efficace strumento per confrontare idee, progetti, programmi e prospettive, ma occorre essere pratici e trasformare la teoria in pratica e le idee in fatti tenendo conto non solo della valorizzazione delle risorse umane e del territorio ma anche della salvaguardia dell'ambiente.
Le parole, nel tempo, non creano occupazione anzi rischia di creare confusione, esasperazione rischiando di innescare contrasti, contraddizioni, divergenze , pericolose e controproducenti.
Cilento e Vallo di Diano , come ho accennato in precedenza, sono tra le più belle ed interessanti aree naturali dell'intero bacino del Mediterraneo, dispongono di coste meravigliose ricchissime di baie e paesaggi unici, di spiagge e scogliere ineguagliabili, di contrafforti montuosi, boschi incontaminati contornati da una rigogliosa flora mediterranea ricchissima di fauna, in sostanza ci sarebbero tutti gli ingredienti per emergere energicamente non solo a livello nazionale ma internazionale, eppure… ancora non è stato trovato quel tassello giusto per darci sviluppo, benessere, occupazione e tranquillità.
E non appare dignitoso chiedere aiuto vaghi per sviluppare le nostre aree e consentirci di realizzare progetti che guardino al turismo naturalistico e di qualità, non serve perdere tempo a valutare iniziative di cui la gente dei nostri paesi non ha bisogno, è necessario piuttosto valorizzare le proposte della gente, delle aziende, rendere le procedure più snelle, consentire la realizzazione di infrastrutture tecnologiche di cui il territorio ha bisogno, come ad esempio la copertura dell'intero territorio del Cilento e Vallo di Diano a mezzo della così detta "banda larga"
Molti e per molto tempo, hanno posto grandi speranze nel Parco Nazionale, ma con il passar del tempo si è dimostrato un motore non solo poco trainante per alcuni aspetti burocraticamente condizionante ed evanescente; è evidente a molti che non è stato ancora dato quell'impulso in grado di creare quell'armonia tecnica, giuridica e pratica per valorizzare il territorio e le sue risorse e dare lo slancio necessario per lo sviluppo non solo degli Enti che rientrano nell'area del Parco ma dell'intero Cilento e Vallo di Diano, e si fa riferimento in modo particolare al turismo sia lungo le splendide coste che nell'interno.
L'amarezza di scelte non corrette può essere motivo di rammarico ma non deve costituire motivo di rassegnazione , piuttosto valutiamo certe scelte non proprio utili per il nostro territorio come esperienze utili per non commettere ulteriori errori ed essere da sprono per costruire progetti e programmi nuovi, senza soffermarsi o rammaricarsi sempre per le tante promesse politiche non mantenute, obbiettivi di sviluppo non proprio corretti o intoppi burocratici spesso condizionanti.
Spesso a giocare un ruolo importante subentrano fattori di incertezza e di dubbi che inevitabilmente scaturiscono dalle tante parole che si fanno e constatazione che i fatti non arrivano mai, per questo serve più concretezza e valutare le problematiche in forma più ampia e più concreta, abbandonando la mentalità di continuare a coltivare il proprio orticello e focalizzare l'attenzione verso obbiettivi più ampi.
In questo momento condiziona le menti ed infervora le discussioni petrolio si…oppure petrolio no; il nocciolo fondamentale non può essere limitato a discutere PETROLIO SI..PETROLIO NO in quanto occorre essere chiari, senza se e senza ma e dire all'unisono PETROLIO NO e senza la necessità di incontri e contatti privati.
Ma occorre essere chiari e cercare di capire il Cilento e il Vallo di Diano dove vogliono andare, smettendola di blaterare e passare a fatti concreti per consentire uno sviluppo serio, reale e corretto del nostro territorio e delle nostre risorse e soprattutto molti si auspicano che a promuovere, seguire e concretizzare questi obbiettivi, in prima fila, sia l'Ente Parco, senza titubanze, senza condizionamenti, senza se e Ma analizzando la vicenda "petrolio" nel Vallo di Diano e cercando di leggere "tra le righe" di tante interviste ed interventi, lo scambio di idee con alcuni amici mi ha fatto sorgere un piccolo dubbio e, come sosteneva un eminente e noto personaggio, "a volte a pensar male si ci azzecca": e allora ci siamo chiesti: e se la faccenda del petrolio rappresentasse un escamotage per distogliere l'attenzione da altri argomenti importanti che riguardano il Cilento e la Valle di Diano sui quali non è il caso di focalizzare troppe attenzioni in questo momento?
La circostanza, se si andasse ad analizzare attentamente qualche argomento del passato rimasto in sospeso, non sarebbe poi tanto campata in aria, ma se qualcuno avesse fatti questi calcoli, credo sia opportuno ricordargli di non escogitare furbizie o continuare a seminare menzogne e soprattutto non avventurarsi in calcoli matematici e filosofici molto complessi poiché la gente del Cilento e Vallo di Diano, ha sempre dimostrato, e la storia lo dimostra, di avere gli attributi giusti per comprendere e reagire anche energicamente.
Per concludere vorrei solo ricordare che le semplici fasi esplorative per la ricerca del giacimento del petrolio, da sole ripeto, sono in grado di inquinare e deteriorare consistentemente il territorio e le risorse idriche, in maniera irreversibile, come ampiamente emerso nelle varie fasi di discussione e dimostrato in altre località dove ciò è già avvenuto, per cui smettiamola con questo delirio del petrolio; è stata un'infelice idea con una bella discussione, si sono dette belle o brutte parole ma facciamo i seri e dedichiamo il nostro tempo ad argomenti più interessanti per il nostro Cilento e Vallo di Diano.

Aniello Errico