Mancano ormai pochi giorni alle elezioni amministrative che determineranno il destino di Centola e del suo territorio per i prossimi cinque anni. A qualcuno la parola “destino” potrà sembrare troppo drammatica, ma credo che proprio di questo si tratti: una scelta sbagliata o anche solo affrettata in questo momento di crisi globale può compromettere il futuro del nostro paese per un periodo che potrebbe anche travalicare i cinque anni dell’imminente legislatura. Prima di offrire il nostro voto, unico ma importantissimo, dobbiamo ponderare accuratamente la nostra scelta, anche perché, come non si vedeva da molti turni elettorali, le forze in campo sono più variegate e numerose del solito.
Per quanto riguarda questo modesto foglio, che mi onoro di rappresentare e nutrire in prima persona, credo che proprio in questo momento occorra fare qualche piccola precisazione. Hermes ha ormai dieci anni compiuti, che, per un giornaletto fatto senza l’aiuto di nessuno, senza fondi, con esigue risorse personali e di pochi amici fedeli, rappresentano una bella età. Possiamo dire che Hermes è ormai maggiorenne, anche se non ha compiuto ancora diciotto anni. Quindi, in questo momento, è più che mai necessario spazzare il campo da equivoci, da false voci tendenziose e da vuote chiacchiere da bar. Fin dai primi vagiti di Hermes, ci tenni a precisare che esso non era né si sentiva un giornale di parte e che, prescindendo completamente dalle mie idee politiche personali, chiunque avrebbe potuto utilizzarlo per esprimere le sue idee, anche diametralmente opposte alle mie. Molti l’hanno fatto, altri invece non hanno voluto scrivere su questo foglio, ritenendo a torto che esso appartenesse a una sola parte politica, ad essi avversa. Poiché mi giungono voci, ancora oggi, dell’ostinata sopravvivenza di questo pregiudizio, ci tengo a ribadire l’assoluta imparzialità ed equidistanza del giornale Hermes, prescindendo nella maniera più assoluta dalle mie idee politiche personali, che pure ho il diritto di avere e di esprimere. Proprio per le mie idee politiche, prima delle elezioni di cinque anni fa, espressi pubblicamente la mia preferenza personale verso la lista “Insieme”, anche perché ne avevo contribuito a tracciare il programma insieme con Umberto Meluccio, che era il presidente della sezione locale di Alleanza Nazionale, partito che non esiste più. Oggi invece non sarà così e le mie preferenze sulla prossime elezioni amministrative non troveranno il minimo spazio su Hermes, che, come scrissi alcuni anni fa, è di tutti.
Fatta questa precisazione, mi sembra invece doveroso ribadire la necessità di una scelta oculata, più che mai necessaria in questo momento di crisi globale, che rende tutto più difficile. Bisognerebbe che tutti mettessero da parte gli interessi personali, le rivalità e le invidie. Non è di questo che il paese ha bisogno, ma della collaborazione di tutti per superare la crisi, che purtroppo non dipende da noi, e per consegnare un futuro migliore ai giovani. Ho potuto constatare personalmente le intrinseche e spesso insormontabili difficoltà che deve affrontare chi governa in questo periodo; questo vale non solo per il governo nazionale, ma anche per i vari governi locali. Non bastano l’entusiasmo e le buone intenzioni, ma occorre una grande professionalità e soprattutto una notevole capacità politica, per confrontarsi con i soggetti, come gli enti sovra-comunali, che possono bloccare o autorizzare iniziative e progetti, negare o elargire finanziamenti, in una parola influenzare pesantemente l’amministrazione comunale. Ed anche per la gestione corrente non basta l’entusiasmo, ma servono delle vere professionalità che sappiano gestire al meglio le problematiche che spesso superano non solo i confini comunali, ma addirittura quelli nazionali.
Pensavo appunto al turismo, che è una risorsa essenziale per il nostro territorio, ma che non può essere gestito solo con la buona volontà o in un’ottica locale. Per prolungare la stagione turistica e per migliorarne la qualità, servono idee e progetti audaci e addirittura impopolari. L’offerta va migliorata e poi presentata in ambienti anche internazionali, e per far questo non credo che basti un genuino entusiasmo, ma servono professionalità, esperti del settore, da reperire se necessario anche sul mercato del lavoro.
E se questo vale per il turismo, lo stesso possiamo dire per le altre problematiche urgenti che incombono: il risanamento finanziario, la gestione dei rifiuti, la gestione delle aree demaniali, il piano regolatore, la risoluzione dei condoni edilizi sospesi, gli impianti idrici e le fognature, il miglioramento delle aree pubbliche e dell’arredo urbano. I compiti che attendono chiunque vincerà sono tali e tanti da far tremare le vene dei polsi. Mi auguro che i quattro candidati a sindaco, che ho intervistato e le cui parole sono riportate integralmente in questo numero di Hermes, siano consci dell’arduo compito che li attende.
Il momento è difficile e, proprio per questo, chi governa ha bisogno dell’aiuto e della collaborazione di tutti i cittadini. Anzi sarebbe bene che, chiunque fosse il vincitore, tutti, anche quelli che non l’avessero votato, mettessero da parte gli atteggiamenti da tifoso e dessero una mano per il buon governo del paese. Sarebbe bello, ma purtroppo non ci credo, perché non è mai successo in passato. Attenti, però! Oggi ci troviamo di fronte a una scelta cruciale: non facciamoci influenzare da facili entusiasmi, effimere simpatie, rancori personali, interessi particolaristici. Per una volta pensiamo anche al futuro, ai nostri figli, ai nostri nipoti. Perché è il loro destino che stiamo preparando.