NIHIL NOVI SUB SOLI

di Raffaele Riccio

Club Med anni '60La mattinata di una tranquillo e soleggiato sabato di fine ottobre a Palinuro, improvvisamente viene turbata dal volteggiare di un elicottero che indugia con passaggi radenti sulla zona della Saline, nonché dal materializzarsi di gruppi di agenti in divisa, non Carabinieri né Finanzieri (poi successivamente identificati in agenti delle varie Capitanerie di Porto del Territorio) all'ingresso del club Med, alcuni dei quali con modi sbrigativi e decisi interdicono l' eccesso all'area. In paese le voci più disparate si rincorrono, si parla di un pericoloso latitante rifugiato nell' ex Club, poi di un fatto di sangue avvenuto (siamo nel pieno della vicenda di Avetrana), di un incidente subacqueo, più in tarda mattinata la popolazione tira un sospiro di sollievo, si tratta di sequestri disposti dalla Procura di Vallo della Lucania per dei presunti abusi nell' ex club Med.
Non è la prima volta che l' area in questione finisce nel mirino della Procura di Vallo della Lucania: infatti già nel 1992 vi fu un'inchiesta e anche allora fu disposta una mappatura della zona con tanto di Ctu, onde vagliare la regolarità urbanistica ed ambientale delle costruzioni esistenti. Che fine abbia fatto quell'inchiesta non si sa.
Per quanto mi risulta, innumerevoli sono i procedimenti penali pendenti per reati edilizi contestati a più riprese nell'area a soggetti che a vario titolo hanno posto in essere ristrutturazioni di manufatti esistenti o in misura minore costruito immobili ex novo. Quindi non si può dire che la magistratura non conoscesse lo stato dei luoghi, per cui appare quanto meno insolita questa nuova inchiesta. Certamente l'area appare costellata da costruzioni a prima vista tirate su senza nessuna logica, ma chi ha memoria storica può dire tranquillamente che si tratta per la gran parte di manufatti esistenti, utilizzati dalla struttura del club Med, e che pochissimi sono i casi di manufatti ex novo, tra l' altro già all'attenzione degli Organi Comunali, che hanno emesso numerose ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi e dalla Procura di Vallo della Lucania.
Certo a questo punto è necessario che il Comune non faccia più da spettatore, intervenendo solo in funzione repressiva, ma intervenga in maniera decisa con il varo di un piano particolareggiato che riqualifichi il contesto, in simbiosi con gli organi di tutela ambientale del territorio. Certo ciò comporterà per i privati qualche rinuncia, ma è il prezzo da pagare per rendere fruibile una zona del nostro territorio, che necessita di una riqualificazione degna di una nota località turistica come assume essere Palinuro. A questo punto ben venga l'azione della magistratura, se abbia la funzione di stimolare questo processo, a prescindere dalle responsabilità penali di ciascuno, qualora sussistenti, altrimenti si corre il rischio, come fervidamente immaginato da qualche commentatore locale in una pubblicazione uscita in questi giorni nel nostro comune, che tutta la vicenda servirà solo a ingrassare torme di avvocati che come avvoltoi si aggirano per il cielo dell' ex club Mediterranée, angustiando i poveri proprietari alla presa con la necessità di liberare gli immobili dai sequestri.

Raffaele Riccio