La costruzione della chiesa di San Nicola di Mira, di Centola, ebbe inizio nell'ottobre 1592 e si completò nel luglio 1617 (cfr. "Storia di Centola" del compianto Mons. Giovanni Cammarano, parroco di Centola per oltre cinquant'anni).
I lavori durarono circa venticinque anni, comprese le immancabili sospensioni, attuali anche a quei tempi. La nuova chiesa parrocchiale fu aperta ufficialmente al culto il 15 agosto 1617. L'avvenimento (importantissimo per cultura, arte e fede) fu scolpito sul portale in pietra che orna l'ingresso principale ed è tuttora leggibile: "DOMUS MEA DOMUS ORATIONIS EST A.D. MDCXVII".
Nella sua non breve esistenza la chiesa di San Nicola di Mira ha vissuto mille vicissitudini. Lavori di ampliamento, lavori di restauro e interventi di rinforzo sono stati continui nel tempo e diversi nella sostanza. Cosicché ritocchi degli affreschi e quadri a tempera del Tabacchioni (Cristo Re, l'Agnello di Dio, i quattro Evangelisti ecc.) presenti nell'abside, cuci e scuci dei muri, contromuri e colate di cemento si sono susseguiti fino ai nostri giorni.
Purtroppo anche l'ultimo intervento, che il professore architetto Alfredo Gravagnuolo, con una tecnica ardita aveva immaginato definitivamente risolutorio, non ha dato l'esito sperato. I danni sono continuati. Già nel 2002 la chiesa fu dichiarata parzialmente inagibile. (una costante… ogni dieci anni si verifica una chiusura). La costruzione di una parete di legno che riduceva la navata centrale ha permesso l'utilizzo dell'edificio fino al 2006, quando è stato definitivamente chiuso perché pericolante.
Da allora le funzioni religiose sono continuate nel convento di San Francesco e, talvolta, nella cappella della SS. Trinità.
Tale soluzione, se pure ha consentito la continuità pastorale, non permette a tutti la consueta frequenza (età avanzata, non perfetta deambulazione, avversità atmosferiche spesso comportano la diserzione dei più deboli). Il problema della riapertura della chiesa Madre è molto sentito tra la popolazione, che ha costantemente sollecitato la Curia e l'Amministrazione comunale a cercare una soluzione.
Finalmente oggi si apre uno spiraglio! Dopo una serie di indagini tecniche e geologiche condotte con le più sofisticate e moderne attrezzature, si è arrivati alla progettazione del primo lotto di lavori per il recupero della struttura. Il costo dei lavori necessari per la riapertura al culto è stimato in euro 500.114,63 (cinquecentomila centoquattordici, 63 euro). Il finanziamento di tale importo è ripartito come segue:
- euro 300.000,00 – Conferenza Episcopale italiana (CEI), - euro 30.000,00 Curia Vescovile Vallo della Lucania.
- euro 70.000,00 Parrocchia di Centola.
- euro 60.000,00 Comune di Centola.
- euro 40.114,63 – Offerte di privati.
Per il reperimento dei fondi a carico della Parrocchia e per il contributo dei privati è già in corso una sottoscrizione. Le offerte di quanti vogliono concorrere a salvare un'opera di particolare pregio storico, artistico e culturale quale è la chiesa di San Nicola di Mira possono essere versate sul conto corrente postale n. 3036306 intestato a: "Parrocchia S. Nicola di Mira Centola" con la causale: "lavori di recupero chiesa S. Nicola di Mira". Poiché la chiesa S. Nicola di Mira per le sue caratteristiche costituisce non solo un luogo di culto, ma un vero monumento di arte e storia e può essere motivo di orgoglio dell'intera collettività centolese e cilentana, confidiamo sul contributo di quanti amano la CULTURA e l'ARTE. Grazie al direttore per l'ospitalità e profonda gratitudine a tutti quelli che faranno pervenire le loro offerte.
BUONE FESTE.
Carmelo Marrazzo - Presidente Associazione S. Nicola di Mira
N.B. per notizie più dettagliate sulla chiesa S. Nicola di Mira si rinvia alla "Storia di Centola" di Mons. Giovanni Cammarano i cui volumi sono disponibili in Parrocchia.