Poiché è fine anno, tempo di bilanci, abbiamo voluto intervistare alcuni cittadini per conoscere in diretta le impressioni, le speranze ed i propositi degli abitanti della nostra terra. Quattro persone hanno acconsentito a rispondere alle nostre domande. Li presentiamo qui in ordine rigorosamente alfabetico. La Redazione
Nella stagione estiva appena trascorsa il Metro del Mare è stato un grande assente. Quali prospettive per la prossima stagione 2011?
Ritengo che la domanda sul Metro del Mare sia volutamente provocatoria, in quanto tocca una parte molto circoscritta di una problematica più ampia. I due grandi problemi per il turismo del Cilento sono i trasporti e le infrastrutture. L'aeroporto di Capodichino è lontano e quello di Pontecagnano praticamente non funziona ancora, e noi sappiamo benissimo che sono proprio gli aeroporti che possono convogliare, in una zona a vocazione turistica come la nostra, quello che si può definire il "turismo che conta". Per quanto riguarda Pontecagnano, che sarebbe l'ideale per il Cilento, mi risulta che sia stato siglato un accordo con Alitalia per voli su Roma e su Milano. Ma purtroppo la pista di Pontecagnano è piccola e non consente l'atterraggio di aerei grandi(boeing 737, A320), quindi è impossibile abbattere i costi, come avviene invece per le località turistiche emergenti(es. Mar Rosso, Croazia, etc.)
Per quanto riguarda le strade non siamo messi meglio. La Cilentana, completata dopo un'attesa di decenni, soffre già di un'insufficiente manutenzione e poi c'è purtroppo l'annoso problema della bretella Battipaglia – Agropoli, che tra l'altro sarebbe indispensabile per collegare in maniera efficiente l'aeroporto di Pontecagnano con il Cilento, ma la cui realizzazione sembra appartenere al mondo dei sogni.
In questo contesto il Metro del Mare sarebbe quindi un'ottima alternativa. Fin quando ha funzionato, cioè fino al 2009, esso ha fatto registrare il massimo fatturato proprio su Palinuro, che si è aggiudicata la palma della meta più ambita. In particolare la tratta più gettonata è stata la Salerno – Palinuro. Proprio questo successo aveva fatto pensare alla creazione di una nuova rotta Cilento – Sorrento, ma purtroppo l'idea non ha avuto seguito, anzi, come sappiamo, i problemi del molo del porto hanno costretto addirittura ad annullare il servizio.
Il Metro del Mare non ha soltanto dei pro, ma anche dei contro, perché favorisce il turismo mordi e fuggi, ma è comunque assolutamente da ripristinare, perché permette, a chi lo desideri, di evitare l'uso dell'auto e di offrire un servizio in più al turista dandogli la possibilità di raggiungere da Palinuro mete prestigiose come ad esempio Capri. A suo tempo fu anche richiesta una linea diretta Positano – Palinuro in bassa stagione, per venire incontro alle esigenze del turismo tedesco, che in questo modo avrebbe potuto includere in un pacchetto di durata settimanale, molto gradito in Germania, sia la Costiera cilentana che la Costiera amalfitana. Purtroppo non fu mai ricevuta alcuna risposta dall'allora assessore Cascetta. Ci auguriamo che il nuovo assessore regionale si adoperi per la realizzazione di questa interessante proposta turistica.
A proposito di costiere amalfitana e cilentana, si ha l'impressione che la seconda sia un po' una cenerentola rispetto alla prima. Se questo è vero, che cosa si può fare per ovviare al problema?
Effettivamente il problema nasce dai rapporti di forza tra le organizzazioni turistiche della provincia di Napoli, che sono molto potenti, e quelle salernitane, che sono invece deboli e divise. Il Cilento è quindi poco rappresentato e non solo per questo, ma anche perché costituisce innegabilmente un bacino elettorale molto più esiguo rispetto agli altri della Campania. Il Parco nazionale del Cilento e del Vallo di Diano sarebbe potuto essere un'ottima opportunità, ma, almeno in passato, esso è stato tutto tranne che un mezzo di promozione e di valorizzazione del territorio. Esso è servito solo per introdurre vincoli, che hanno purtroppo ottenuto l'effetto opposto a quello per cui erano nati: infatti più che frenare l'abusivismo, l'hanno incentivato. Inoltre il Parco non ha saputo pubblicizzare il marchio Cilento. Addirittura capita che il Cilento sia confuso per assonanza col Salento, territorio pugliese che invece ha saputo vendere molto bene la sua offerta turistica. Tanto per citare un esempio, l'aeroporto di Brindisi, a due passi dall'area salentina, ha voli diretti con Londra, Monaco di Baviera, Ginevra e le principali città Italiane.
Stiamo parlando però di una zona turistica la cui offerta è fruibile tutto l'anno. Da noi invece la stagione si riduce ad un paio di striminziti mesi estivi. Che cosa si può fare per affrontare questo annoso problema?
Per poter destagionalizzare bisogna creare attrattive e puntare sul così detto "turismo di nicchia", intendo quello congressuale, quello sportivo, quello escursionistico, etc. ma per fare ciò occorrono degli sforzi da parte degli enti pubblici, e vale a dire la creazione di infrastrutture, ad esempio: un campo da golf, un centro sportivo polifunzionale, un palazzetto dei congressi, etc. insomma, occorre un organizzazione turistica ed una politica del turismo che dalle nostre parti è tutt'oggi inesistente!
Può fare un bilancio della stagione 2010 appena passata, almeno per quanto riguarda le strutture da lei gestite?
Per quanto riguarda i due alberghi San Pietro e Santa Caterina, si è avuto un calo del 10% rispetto alla stagione 2009, che comunque non era stata delle migliori. Il maggior calo si è avuto a livello di bar e di attività commerciali, perché, a causa della crisi, ci sono pochi soldi da spendere. Si è avuto invece un leggero incremento per quanto riguarda il campeggio e il villaggio Odissea. Il fatto che le richieste per un tipo di sistemazione più economica siano maggiori conferma la crisi, che ci auguriamo possa finire al più presto. Sono abbastanza ottimista per la prossima stagione, perché stiamo già registrando qualche richiesta per la bassa stagione nel campo del turismo organizzato, specie per quanto riguarda i gruppi stranieri. Questa circostanza favorevole non si registrava da qualche anno. Questo è dovuto agli sforzi di noi operatori, che partecipiamo in prima persona alle fiere di settore, promuovendo così anche il territorio. sarebbe auspicabile che le istituzioni preposte al turismo dessero un contributo più concreto, incentivando e promuovendo il marchio Palinuro.
A Palinuro una delle maggiori attrazioni sono le grotte marine del Capo. Pensa che questa risorsa sia gestita correttamente?
No, le grotte non sono valorizzate e sono invece maltrattate. Limitare l'ingresso, o meglio regolamentarlo, comporterebbe sia la loro salvaguardia che la loro valorizzazione. L'ingresso alle grotte dovrebbe essere riservato esclusivamente alle imbarcazioni autorizzate, che dovranno avere le caratteristiche idonee per il servizio in un sistema ecologico così delicato. Penso ad esempio all'uso di motori elettrici all'interno delle grotte. Anche le immersioni subacquee, che costituiscono una voce cospicua del turismo marino di Palinuro, devono essere regolamentate, perché anche le bolle d'aria scaricate dagli erogatori provocano danni all'ecosistema. Non dimentichiamo ad esempio che la grotta Azzurra, per le sue particolari condizioni di illuminazione, è una delle pochissime grotte al mondo dotata di flora subacquea. Essa costituisce un fenomeno quasi unico che non può essere rovinato per incuria ed insipienza. Vorrei ricordare anche l'unicità della grotta Sulfurea di Cala Fetente, le cui acque sono ricche di zolfo colloidale di origine organica e che potrebbero essere sfruttate per scopi terapeutici e termali. Non sarebbe difficile allestire un servizio di balneazione in queste acque, inibendone l'accesso a tutte le imbarcazioni. Ne guadagnerebbe sia l'ambiente e sia l'immagine turistica di Palinuro. Mi auguro che qualcuno si muova quanto prima insieme a degli esperti, ciò gioverebbe al patrimonio che le grotte rappresentano e soprattutto ai marinai di Palinuro ed agli operatori turistici locali .
Consigliere Meluccio, a suo tempo contribuì alla vittoria della lista civica "Insieme". Ora invece si è collocato all'opposizione. Perché?
I cittadini hanno dato la fiducia al Sindaco ed ai Consiglieri per l'attuazione del programma presentato agli elettori. Poiché il programma non si attuava e per la maggior parte dei consiglieri eletti l'impegno con i cittadini doveva considerarsi "chiacchiere elettorali", ho preferito collocarmi all'opposizione piuttosto che venir meno a quanto promesso agli elettori.
Quali parti del programma, in particolare, non sono state realizzate?
Nella campagna elettorale si prometteva di ristrutturare l'apparato burocratico del Comune ed in particolare l'Ufficio Tecnico. Si doveva interrompere il rapporto con i tecnici convenzionati. La scadenza delle convenzioni stipulate con la passata amministrazione era fissata al 30 settembre 2007. Invece di interrompere il rapporto, le convenzioni furono prorogate al 31 dicembre 2007. Successivamente furono ancora rinnovate e trasformate in CO.CO.CO., con l'intento di stabilizzare i tecnici interessati, cioè farli diventare dipendenti effettivi a tempo indeterminato.
È l'unico motivo che l'ha spinta ad abbandonare la maggioranza?
Il Piano Regolatore Generale deve essere aggiornato per conformarlo alle direttive del Piano Territoriale Provinciale e del Piano Paesaggistico Ambientale del Parco. Gli aggiornamenti dovevano essere limitati alle infrastrutture (porto, strade, parcheggi, marciapiedi, fogne, pubblica illuminazione, ecc. ecc.), mentre per l'edilizia privata si dovevano favorire gli insediamenti ricettivi, come villaggi e alberghi, ristrutturare quelli esistenti, consentire la realizzazione di piscine, campi da tennis, parchi giochi e di tutto ciò che è complementare alle strutture ricettive esistenti. L'edilizia privata, in vece, doveva essere limitata alla ristrutturazione, al completamento e all'ampliamento del patrimonio edilizio esistente. Dopo tre anni e mezzo, invece, non è stato ancora nominato il tecnico per la redazione del P.R.G., ora Piano Urbanistico Comunale (P.U.C.).
Si dice che il Piano Regolatore Generale vigente non è operativo. È vero?
Il Piano Regolatore vigente non piace nemmeno a me, perché soggetto a troppi vincoli ed in particolare perché impedisce qualsiasi insediamento ricettivo, come villaggi turistici a monte del lungomare delle Saline e perché non prevede porti canale alle foci dei fiumi Lambro e Mingardo. In ogni caso il Piano Regolatore Generale è operativo e lo dimostra il fatto che è stata consentita la ristrutturazione del Villaggio degli Olivi e del Villaggio Blue Marlin Club. Inoltre il P.R.G. prevede il piano di recupero dell'area dell'ex Club Mediterranée. A questo proposito, se fosse stata almeno iniziata la fase di recupero, oggi i proprietari di terreni ed immobili in quell'area non sarebbero stati oggetto di sequestri da parte dell'Autorità Giudiziaria. Il nuovo Regolamento Edilizio, pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania (BURC) del 4/12/2005, all'art. 72 prevede la possibilità di realizzare sottotetti abitabili o adibiti a servizi. Quando il sottoscritto, in una riunione, ha sollevato il problema circa il mancato impulso alla realizzazione dei sottotetti, la risposta è stata: "Per i sottotetti non sono previsti oneri, per cui nelle casse comunali non entra niente". Io dico e sostengo che incentivare la costruzione delle coperture porta due vantaggi: mette in moto l'economia e completa ed abbellisce i fabbricati esistenti.
Per il Demanio Marittimo quali provvedimenti ha intrapreso l'Amministrazione?
Il progetto definitivo del porto necessitava solamente della modifica dei massi, per concludere in via definitiva e positivamente la progettazione proposta dalla passata Amministrazione e quindi dare immediatamente corso alla procedura della gara di appalto per l'opera, su cui vi era pure la disponibilità finanziaria da parte dello Stato. Si poteva quindi completare il porto con la messa in sicurezza del molo di sovraflutto. L'inerzia dell'Amministrazione ha fatto perdere il finanziamento di circa 15 milioni di euro, con la conseguenza che la mareggiata di inizio anno 2010 ha dissestato la banchina a tal punto da impedire l'attracco dell'aliscafo, con conseguente perdita di immagine e di affluenza di turisti. Altro argomento: si doveva regolamentare l'accesso alle grotte e questo capitolo è rimasto nel cassetto. La gestione del Demanio Marittimo poi merita un capitolo a parte. Mi limito a dire che era uno degli impegni assunti con gli elettori, ma che è stato sempre disatteso. La fruizione del demanio marittimo doveva essere disciplinata entro l'estate 2008 ed invece, dopo tre anni di amministrazione, solo nell'aprile 2010 si dà l'incarico all'Ufficio Tecnico di redigere il Piano Spiaggia. Nelle more si rilasciano autorizzazioni, autorizzazioni ambigue, per cui circa 27 concessionari vengono denunciati all'autorità giudiziaria per occupazione demaniale marittima abusiva. Tutto ciò deriva dalla mancata redazione del Piano Spiaggia e dei relativi atti autorizzativi rilasciati dall'Amministrazione Comunale.
Il condono edilizio a che punto è?
Il condono trovasi al punto in cui è stato lasciato dalla passata amministrazione. L'impegno con gli elettori era quello di quantificare le pratiche esistenti ed affidare il lavoro a tempo determinato e con pagamento a percentuale sulle pratiche ad iter terminato. Invece tutto continua come prima.
Per quanto riguarda l'ordinaria amministrazione, ci sono stati cambiamenti rispetto al passato?
Non vi è stato alcun cambiamento. Gli uffici funzionano come prima. È la stessa commedia con gli stessi attori, salvo il cambiamento di qualche comparsa occasionale. È sempre la stessa ditta che esegue lavori presso edifici, strade e fogne, ed ora anche la fornitura di cancelleria, mentre era stata promessa una rotazione di incarichi e forniture a tutte le ditte e cooperative locali.
Come mai arrivano cartelle con aumenti sulla tassa sui rifiuti?
La tassa sui rifiuti era doveroso aumentarla, perché la legge, valida per la Regione Campania, prevede che i costi debbano essere pareggiati alle entrate relative alle tasse sui rifiuti. L'aumento in bilancio del 10% doveva essere evitato, in quanto erano stati previsti 100.000 € di spesa per lo svuotamento del sito di stoccaggio di Foria, che sicuramente non sarà svuotato per impossibilità dovuta all'attuale emergenza.
Con l'aumento della tassa sui rifiuti e la tassazione delle aree fabbricabili, il deficit del Comune è diminuito?
Per le aree fabbricabili si è proceduto con tassazione alla cieca. Molte aree sono esenti, perché già tassate; altre, essendo gravate da vincoli, hanno determinato una marea di ricorsi. Il risultato è che nel bilancio sono state previste entrate per circa 450.000 €, di cui fino ad oggi non sono stati incassati nemmeno 50.000 €. Il deficit lasciato dalla passata Amministrazione è più che raddoppiato.
Come mai l'Amministrazione Comunale non è stata sfiorata dalla crisi?
Questo lo deve domandare a chi collabora con la maggioranza. È evidente che per la maggioranza si sta operando bene e tutto il popolo è soddisfatto dei servizi, dell'economia e del tenore di vita della comunità centolese.
Che cosa è cambiato tra l'amministrazione Stanziola D'Angelo e l'attuale amministrazione Speranza?
Adesso come nel passato il potere viene utilizzato per mantenere il potere stesso, favorendo gli amici con l'affidamento diretto. Si danno gli incarichi per sistemare strade, fogne, scuole, forniture per ufficio e nominando avvocati per la difesa in giudizio del Comune. Si constata che una stessa società deve pagare il canone per il parcheggio del suolo circostante alla Casa Canadese per il 2008 – 2009 – 2010 e che è la stessa società che provvede alla manutenzione del verde pubblico in Palinuro e Centola, ma che ha riscosso 7.000 € + IVA per il 2008, 7.500 + IVA per il 2009 e certamente riscuoterà 7.500 € + IVA per il 2010. Questo a titolo di esempio.
Tutti gli amministratori percepiscono l'indennità?
Con delibera di G.C. n.64 del 19/03/2008 si stabiliscono le indennità di funzione con le seguenti somme: 21.000 € quale indennità di funzione al sindaco, pari a 1750 € mensili; 4.200 € di indennità di funzione al vicesindaco, pari a 350 € mensili; 15.780 € agli assessori, pari a 263 € mensili per ciascuno; 1700 € ai membri della commissione edilizia; 1700 € ai consiglieri, come gettone di presenza, pari a 18 € per ogni seduta consiliare. Le indennità vengono riscosse dal sindaco, dal vicesindaco e dall'assessore Damiano. L'assessore Ciccariello Gianfranco ha chiesto, e non ancora ottenuto, l'indennità di presenza per devolverla alla chiesa di Foria. Nessun consigliere ha chiesto i 18 € a seduta consiliare. Io ho chiesto la liquidazione dei 18 € a seduta consiliare per devolverla all'associazione "Medici senza frontiere", ma fino ad oggi non ho avuto riscontro.
Ritiene di aver commesso degli errori e, se sì, in che cosa ritiene di aver sbagliato?
Pensavo che tutti volessero operare nell'interesse comune, soffocando i propri interessi per dedicare le proprie energie al fine di perseguire interessi collettivi. Invece mi sono accorto immediatamente che, già dalla distribuzione delle cariche di assessore, ci sono stati consiglieri che hanno rivendicato la carica perché rappresentanti di categoria di imprenditori o perché dovevano giustificare, con la carica, una corrente politica, o perché avevano ottenuto più voti di preferenza. A fine mandato spero che ogni assessore elenchi i risultati ottenuti nel campo delle deleghe avute. Ho collaborato con la maggioranza fina al 29 dicembre 2008, data delle dimissioni. Ero delegato ai rifiuti, fogne ed ecologia ed ho cercato di assolvere al meglio il compito assegnatomi. Ho consumato a mie spese, senza chiedere indennità o altro, auto, carburante e cellulare. Questo era lo spirito con cui operavo e speravo che gli altri facessero lo stesso. Purtroppo mi sono sbagliato.
Quale futuro prevede per il nostro paese?
Rispondo con un esempio di vita vissuta. Mentre leggevo il giornale presso il bar Agorà, mi si avvicinano due ragazzi non ancora ventenni, che chiedono del "Moffo", il quale mi stava di fronte. Su segnalazione del Moffo, al quale erano stati segnalati da un avvocato di Palinuro, i due ragazzi andranno a lavorare in una struttura turistica invernale, di proprietà dell'ex Società Club Mediterranée. Questo è ol futuro che spetta ai giovani del comune di Centola.
Si dice che siete in sintonia con il vecchio sindaco Stanziola D'Angelo. Che cosa può dirci in proposito?
Trovare un'intesa sui bilanci o su problemi come il demanio marittimo, l'area dell'ex Club Mediterranée o la stabilizzazione non significa sintonia, ma semplicemente vedere i problemi nella stessa maniera. A scanso di equivoci, penso che all'Amministrazione Speranza vada riconosciuto un solo merito: quello di aver interrotto quindici anni di un'amministrazione dannosa per la collettività.
Come potranno cambiare le cose?
Dal 1975 ad oggi si è fatta sempre la stessa politica, perché fatta da persone che non hanno mai avuto la capacità di cambiare. Non a caso il Sindaco già nel 1975 fu eletto consigliere. Deve venir fuori una classe dirigente completamente nuova, che rompa con il passato e il presente per dare vita ad un'amministrazione con alto senso dello Stato e dell'etica politica, ma con l'umiltà di non accantonare la vecchia classe politica, da cui può avere un grosso contributo in termini di collaborazione e di esperienza di vita nella pubblica amministrazione. Colgo l'occasione per invitare i giovani a farsi avanti senza timore, perché non devono sostituire un De Gasperi che ha ricostruito l'Italia, ma un essere che sta sprofondando Palinuro in un abisso.
Quale sarà il suo futuro politico?
Al 99,99% non presenterò la candidatura alle prossime elezioni amministrative. Se sarò invitato, valuterò l'opportunità di dare il mio contributo nei settori in cui ho avuto esperienza professionale e di vita. Buone feste.
Il porto di Palinuro è stato toccato dall'attuale crisi economica?
Il porto di Palinuro non sente crisi, perché la sua ricettività è piuttosto ridotta, per quanto riguarda il turismo nautico. Infatti, i posti barca disponibili a gavitello sono circa 200, mentre quelli a banchina di transito sono circa 15, soprattutto nei quattro mesi estivi.
Quali sono i servizi disponibili per i diportisti nautici?
Per i quindici posti in banchina sono disponibili le colonnine per l'erogazione di acqua ed energia elettrica. C'è inoltre, a disposizione di tutti i diportisti, un impianto per lo smaltimento degli oli esausti, delle acque nere e delle acque di sentina. Per quanto riguarda i posti a gavitello, viene offerto il servizio di trasporto mediante gommoni, per raggiungere le imbarcazioni, e l'assistenza all'ormeggio. Affinché i diportisti nautici possano salire in paese, è disponibile un servizio di navetta che parte ogni mezz'ora e che permette di raggiungere dal porto tutte le località della zona di Palinuro. Nell'area del porto c'è inoltre una gru di alaggio imbarcazioni, un'officina meccanica, quattro ristoranti / bar e una spiaggia attrezzata con ombrelloni e sdraio. Dal porto partono le escursioni in barca per le grotte del capo Palinuro e sono inoltre presenti tre organizzazioni di diving – sub. Solo il servizio di aliscafi è stato sospeso quest'anno per motivi di sicurezza, ma penso che verrà ripristinato al più presto.
A proposito del servizio di aliscafi, la sua mancanza quest'estate ha suscitato molte lamentele. Quali sono le problematiche di sicurezza che ne hanno imposto la sospensione?
Una mareggiata nel mese di gennaio 2010 ha provocato un dissesto nel molo di sopraflutto, proprio quello destinato all'attracco degli aliscafi.
Come mai dopo dieci mesi non si è fatto ancora niente per risolvere il problema?
Non so come stiano effettivamente le cose, ma ritengo che si stia cercando di trovare una soluzione al più presto. Infatti lo scorso 27 ottobre si è tenuto un incontro presso la Provincia di Salerno tra l'Assessore ai Trasporti e Mobilità Romano Ciccone ed i Sindaci dei paesi interessati al servizio aliscafi delle "Vie del Mare". Il problema dell'aliscafo riguarda infatti tutte le località costiere della provincia di Salerno e soprattutto i porti cilentani.
Nel periodo di maggior affluenza turistica c'è il concreto pericolo che il delicato ecosistema ambientale di capo Palinuro possa subire dei danni. Che cosa si pensa di fare per scongiurarlo?
La problematica è all'attenzione non solo del Sindaco, ma anche del Presidente del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, nonché della Capitaneria di Porto, nella persona del Comandante Santo Altavilla. Quest'ultimo è molto attento a questi problemi, perché ritiene che la protezione delle preziose risorse ambientali dell'area del capo Palinuro costituisca la migliore garanzia per la sicurezza e per uno sviluppo turistico corretto. In concreto, è in corso di preparazione un regolamento che dovrebbe assicurare la corretta gestione delle risorse ambientali
Come è andata l'estate dal vostro punto di vista di operatori turistici?
L'estate non è andata bene e purtroppo la stessa risposta siamo stati costretti a darla già da molti anni. Ritengo che spetti a noi cittadini dare la svolta, perché non possiamo più contare sull'andamento amministrativo degli ultimi quindici anni. Dobbiamo dare il meglio di noi stessi per uscire dalla crisi. Fortunatamente le condizioni meteorologiche della scorsa estate ci hanno permesso di lavorare nel mese di agosto, perché nel mese di luglio, che di solito è migliore dal punto di vista climatico, la crisi ha fatto sì che ci fosse una scarsa presenza turistica. Infatti il turismo di luglio è essenzialmente di tipo familiare e proprio le famiglie, quelle che trascorrevano periodi più o meno lunghi a Palinuro, sono state maggiormente penalizzate.
Le grotte marine del Capo sono parte essenziale della vostra offerta turistica. Che cosa pensate si debba farle per continuare a fruirne senza danneggiarne il delicato equilibrio ecologico?
Le cosiddette "gite alle grotte" andrebbero regolarizzate, perché oggi questo nostro prezioso patrimonio viene sfruttato anche arrecando gravi danni alla flora e alla fauna marina, come del resto ha evidenziato il prof. Cinelli, docente dell'Università di Pisa. La flora marina subacquea di Palinuro è infatti pressoché unica al mondo e andrebbe rigorosamente protetta. Ad esempio gli astroidi, microorganismi a metà tra il regno vegetale e il regno animale, che vivono nelle nostre grotte grazie ad un particolare ecosistema, sono presenti nel mondo, oltre che da noi, soltanto alle isole Galapagos. Con questo patrimonio da tutelare e da salvaguardare dovremmo chiederci se abbiamo il diritto di distruggere anche questo, così come abbiamo fatto sulla costa con l'edilizia selvaggia e l'abusivismo.
E allora, in concreto, che cosa si può fare?
Attualmente lo sfruttamento delle grotte dovuto alla antropizzazione (gite guidate, barche e motoscafi privati, immersioni subacquee, ecc.) è eccessivo. Andrebbe creato un regolamento che indichi chi possa entrare e con quali criteri possa fruire di questo delicato e splendido ambiente. è ovvio che l'ingresso alle grotte non può essere permesso a tutti, ma solo ad imbarcazioni e natanti autorizzati e dotati di mezzi propulsivi assolutamente non inquinanti come motori elettrici. In alternativa potrebbero essere predisposti dei sistemi ancora più semplici, addirittura esterni alle barche, come ad esempio il sistema di cime presente nella grotta Azzurra di Capri, che permette alle barche di spostarsi agevolmente all'interno di essa senza nessun tipo di propulsione (neanche i remi che potrebbero danneggiare la flora e la fauna presenti sulle pareti della grotta). Per questo chiederemo a breve un incontro sia con l'amministrazione comunale, sia con il presidente del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.
Come ha funzionato il nuovo sistema di gestione delle spiagge?
Le autorizzazioni che sono state date dall'amministrazione comunale, secondo gli intendimenti del sindaco, ci hanno dato la possibilità di migliorare il servizio di spiagge attrezzate. C'è ancora molto da fare, perché sarebbe necessario un piano spiaggia, che ci permetterebbe di avere le famose concessioni. Queste completerebbero questo tipo di servizio, superando le difficoltà che gli addetti ai lavori conoscono bene.
Infine, che cosa può dirci del porto di Palinuro?
Purtroppo le mareggiate dell'inverno scorso hanno danneggiato il molo sopraflutto e quindi non si è avuta la possibilità di installare i pontili galleggianti di ormeggio, indicati dalla Regione Campania come obbligatori, per poter sfruttare al meglio lo specchio d'acqua in concessione all'interno del porto. Restiamo in attesa dei lavori di risanamento del molo sopraflutto, sperando che la fase progettuale in corso sia portata a termine, in modo che la piena operatività del porto sia ripristinata il più presto possibile.