Con questo articolo riprendo la collaborazione con Hermes. Continuerò ad interessarmi di ambiente e territorio e di quel particolare segmento turistico che è il turismo ambientale.
Da anni ci sentiamo dire da tanti pulpiti che "occorre lavorare per allargare la stagione turistica". Quando poi si scende nel concreto, nessuno avanza proposte e nessuno muove un dito per migliorare il territorio e renderlo fruibile ai turisti provenienti da altri paesi europei che vengono fuori stagione e ai sempre più numerosi turisti italiani, che apprezzano e promuovono anche i sentieri non segnati sulla costa. Timidamente, qualche amministratore ci ha chiesto collaborazione. Timidamente e a passo di tartaruga qualcosa si muove, anche se dobbiamo constatare amaramente che da quando sono andati via dal Parco il vecchio presidente La Valva (scomparso ad agosto scorso) ed il direttore Nicoletti, le cose si sono fermate o quasi. Ci dicono che l'attuale direttore è bravo e che il nuovo presidente è bravissimo. Saranno bravissimi forse altrove, sugli altri massicci del Parco. Sul massiccio del Bulgheria, dove noi dell'Associazione Posidonia operiamo come guide dal 1994, non ce ne siamo accorti, come non ci siamo accorti che il Parco gestisce anche l'area marina di Infreschi e della Masseta. Quando si parla del massiccio del Bulgheria si parla di 40 km di costa calcarea del Parco, si parla di località come Scario, Palinuro e Marina di Camerota. Si parla di un'area del Paleolitico tra le più importanti d'Europa. Si parla di un'area che insieme a quella del Monte Stella deve fare da traino per le zone interne e per i massicci interni. C'è questo nella testa degli amministratori del Parco e di tutti i sindaci? La piccola associazione Posidonia, di cui mi onoro essere presidente, oltre ad aver realizzato un piccolo museo didattico a Camerota, ha varato un piano molto ambizioso per la stagione 2010-2011: pulire, tabellare e mappare i sentieri di monte Sant'Antonio. Con i soldi del tesseramento sono stati comperati da un nostro socio a Cittiglio tre grosse cesoie taglia rami e domenica 14 novembre si è tenuta la prima passeggiata di lavoro. Eravamo in 13 di cui 3 svizzeri. E'stata una giornata bellissima: siamo partiti dalla zona di Cala d'Arconte presso Marina di Camerota e dopo aver visitato la Torre della Fenosa e la torre Mozza sulla lunga e bella falesia del Mingardo ci siamo diretti verso la Loggetta dove abbiamo fatto una breve sosta per ammirare il panorama. Proseguendo e pulendo il sentiero nella splendida pineta di San Cono abbiamo raggiunto l'antica mulattiera per Palinuro che ci ha portato comodamente alla chiesetta di Sant'Antonio. Grande sosta e ricca colazione a base di prodotti cilentani innaffiati dal buon vino di Pantaleo. Nel primo pomeriggio abbiamo proseguito il lavoro pulendo un sentiero chiuso in molti punti, che unisce Monte Sant'Antonio con la località Sinna, dove arriva la strada asfaltata. Tutto il percorso pulito superficialmente, ma pulito e adesso percorribile, non fa parte dei sentieri del Parco né dei sentieri della Comunità Montana del Mingardo-Bussento. Secondo noi però è uno dei sentieri più belli del territorio. Il nostro impegno? Tenerlo pulito e farlo conoscere al pubblico delle passeggiate. A ottobre del prossimo anno il CAI di Salerno ha messo in programma la passeggiata Torre di Mingardo - Marina di Camerota, che seguirà buona parte di questo sentiero che noi abbiamo ripulito. Mentre il 12 giugno 2011, in occasione della festa di S.Antonio, noi dell'associazione Posidonia realizzeremo la passeggiata notturna Marina di Camerota - Monte Sant'Antonio per tutti coloro che vorranno partecipare e ripercorreremo un altro tratto di questo lungo e bellissimo sentiero. Insieme a questi due eventi, cercheremo di realizzarne altri nel 2011. Ci sembra questo il modo corretto di vivere nel Parco. E le istituzioni? E il Parco? Prima o poi troveranno la retta via smarrita per assenza di conoscenza e per altro.
Salvatore Calicchio