Premesso che lo smaltimento finale e la distruzione dei rifiuti mediante termovalorizzatori compete alla Regione Campania, che la suddetta Regione non ha realizzato nessun termovalorizzatore per la distruzione dei rifiuti e che nella Regione Campania sono state realizzate discariche per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti; premesso che nella provincia di Salerno, città di Battipaglia, è stato realizzato l’impianto per la produzione di combustibili da rifiuti (CDR), che produce le famigerate ecoballe; premesso che, dopo quindici anni di inerzia da parte della Regione Campania, tutte le discariche ed i siti di stoccaggio per RSU e CDR sono esauriti; premesso tutto questo, il risultato è che, in mancanza di discariche e di siti di stoccaggio, i rifiuti giacciono nelle strade e nelle piazze dei comuni campani, come ognuno di noi può, purtroppo, constatare.
Il Commissario straordinario del Governo, per fronteggiare l’emergenza, ha sollecitato i sindaci ad allestire siti provvisori per lo stoccaggio dei rifiuti, in attesa di istituire nuove discariche, di ampliare quelle esistenti, ma soprattutto di realizzare impianti (termovalorizzatori) per lo smaltimento definitivo. Il Commissario di Governo delegato, a mezzo fax del 7/5/2008, comunicava ai comuni di Sorrento, Massalubrense, Sant’Agnello, Vico Equense, Eboli, Battipaglia, alla Gesco s.r.l. ed ai Consorzi SA2 SA3 e SA4 le quote pro capite da conferire al CDR di Battipaglia. Tali quote sono così definite: Battipaglia 30 tonnellate, Gesco s.r.l. 420 tonnellate, SA2 (città di Salerno) 190 tonnellate, Eboli 30, Piano di Sorrento 11, Sant’Agnello 10, Vico Equense 10, Massa Lubrense 11, Sorrento 18, SA3 45 tonnellate e SA4 30.
Il consorzio SA4 è costituito da 49 comuni, tra cui Centola. Detto consorzio ha diviso le 30 tonnellate di cui dispone in ragione del numero di abitanti di ogni comune. Da ciò risulta che il comune di Centola, che ha 4850 abitanti, può smaltire una tonnellata al giorno. Inutile dire che non si è tenuto alcun conto né dell’afflusso turistico né degli abitanti delle seconde case. Basti dire che, nei ponti festivi appena trascorsi del 25 aprile e del 1° maggio, l’afflusso turistico h determinato un accumulo di rifiuti stimato sulle 200 tonnellate. Per la pulizia totale occorre smaltire 15 tonnellate al giorno: serve quindi un compattatore da 15 tonnellate e non da una tonnellata al giorno. E questa necessità di smaltire 15 tonnellate al giorno si presenta al comune di Centola nei mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre, mentre nel mese di agosto le tonnellate da smaltire salgono addirittura a 30 al giorno. Smaltendo una sola tonnellata al giorno, come previsto dal Consorzio SA4, lo spaventoso accumulo di rifiuti trasformerebbe il territorio comunale di Centola in un’enorme discarica.
E’ stato pertanto indispensabile individuare un luogo idoneo per allestire un sito di stoccaggio provvisorio dei rifiuti conforme all’art. 191 della legge 152/2006. E’ stato prima interpellato il sindaco di Celle di Bulgheria, per l’allestimento di un sito adiacente a quello esistente in località Papaianni (Palombara), con spese a carico del comune di Centola e l’utilizzo congiunto da parte dei due comuni di Centola e Celle di Bulgheria. Purtroppo questa richiesta si è scontrata con il netto rifiuto del sindaco Cosucci. Poco distante, ma nella stessa zona, lungo la via Palombara a confine col territorio comunale di Montano Antilia, in area demaniale, si è avuta la disponibilità dell’assegnatario del fondo, ma ancora una volta c’è stato il rifiuto del sindaco di Celle di Bulgheria. Purtroppo i suddetti terreni sono di proprietà di cittadini del comune di Centola, ma territorialmente ricadono sotto la giurisdizione del comune di Celle di Bulgheria. E’ stata poi visionata una proprietà del Vescovo della Diocesi di Vallo della Lucania (mappa catastale foglio 10, particella 39), zona presso la superstrada 430, ma nascosta alla vista dalla vegetazione. Per accedervi, però, si devono attraversare proprietà di privati su territorio appartenente al comune di Celle di Bulgheria. Inoltre i proprietari dei fondi da attraversare, avendo avuto sentore dell’insediamento del sito di stoccaggio, hanno sbarrato le strade private di accesso con cancelli e con terreno di riporto.Si è poi pensato a un terreno di proprietà del comune di Centola (foglio 10, particella 40), ubicato a confine con la superstrada 430, ma non dotato di accesso. E’ stato redatto un progetto per l’accesso al suddetto fondo, ma la Provincia lo ha respinto, in quanto titolare della superstrada 430. E’ stata presa in considerazione anche la cava (foglio 26, particella 6) ubicata lungo la via Foria – San Severino, ma essa ricade in Zona 1 del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano ed in parte, compresa la strada di accesso, ricade in proprietà privata. Inoltre la parte utilizzabile è di minime dimensioni.
Alla fine la scelta è ricaduta sulla zona Iazzo del Canonico, foglio 10 particelle 103, 105, 107, 104, 106, 50, 108, 110, classificata zona agricola incolta, lontana dai centri abitati e con pareri favorevoli dell’ARPAC e dell’ASL SA3.
Insomma siamo già in notevole ritardo, in quanto, in mancanza di discariche regionali e provinciale, i rifiuti rimangono lungo le strade e le piazze. Con il ponte festivo di domenica 1° giugno e lunedì 2, i cumuli di rifiuti sono aumentati. L’impegno degli addetti ai lavori può consentire di sistemare i rifiuti intorno ai cassonetti, ma è impotente al prelievo per mancanza di smaltimento finale.
I siti per depositi provvisori o definitivi non dovrebbero esistere. I rifiuti, come nel resto delle regioni italiane, devono essere distrutti a mezzo di idonei impianti per produrre energia. Purtroppo in Campania sussiste l’emergenza rifiuti ed è indispensabile provvedere a stoccarli in un sito idoneo, per poi smaltirli quando andranno in funzione i termovalorizzatori programmati dal governo Berlusconi nella prima seduta del Consiglio dei Ministri. Il sito, in allestimento in località Iazzo del Canonico, si sta realizzando secondo le prescrizioni dettate dall’ARPAC, organo di controllo regionale. Esso è destinato ad ospitare i rifiuti indifferenziati senza l’umido (organico) e sarà dotato di fondo e pareti impermeabilizzati. Appositi tubi microfessurati consentiranno di smaltire i liquidi in cisterne. Il percolato raccolto sarà prelevato per essere avviato agli impianti di riciclaggio. Il sito, pertanto, non produrrà né inquinamento del suolo né cattivi odori, quindi qualsiasi critica in merito all’allestimento di esso è da ritenersi strumentale. Il sito è necessario, anzi indispensabile; in qualsiasi luogo lo si fosse realizzato, ci sarebbe stato qualcuno scontento, poiché non piace a nessuno avere al confine un deposito di rifiuti. In questi giorni sarà completato l’allestimento del sito e sarà sottoscritto con la Yele S.p.A. il nuovo contratto per il piano rifiuti ed il debito di € 1.762.000 (un milione e settecentosessantaduemila euro), lasciato dalla passata amministrazione, sarà ceduto ad un istituto di credito per il saldo dilazionato. Approfitto dell’occasione per ringraziare Mario Forte ed il figlio Giovanni, grandi proprietari terrieri, per aver messo a disposizione disinteressatamente (comodato di cinque anni) il terreno per l’allestimento del sito, scongiurando così un pericolo per l’igiene e la salute pubblica ed un disastro economico per le attività turistiche.
Umberto Meluccio
Consigliere delegato