Con le elezioni amministrative del 27 e 28 maggio 2007 Cesare Festa è stato riconfermato dal popolo come sindaco di Pisciotta. Il neo-sindaco, infatti, aveva già vinto le elezioni di aprile del 2005, ponendo fine, dopo ben ventidue anni, all’amministrazione Liguori. Come primo dato si era evidenziato l’aver liberato il paese da una sorta di dittatura, dove i cittadini si guardavano bene dall’esprimere liberamente la propria opinione: una blindatura psicologica che per troppo tempo aveva soffocato la libertà d’espressione e lo sviluppo del paese.
Liguori e soci avevano costituito un vero e proprio comitato d’affari, dove tecnici e costruttori di parte si erano divisi il territorio monopolizzandone le attività principali. La frazione Caprioli in particolare aveva visto una speculazione edilizia senza eguali, negando ai propri abitanti il diritto alla casa e deturpando l’ambiente con l’adozione di un piano regolatore personalizzato, che permetteva ai soliti noti lottizzazioni e “scempi ambientali”. La lista Paese Unito da subito aveva dimostrato di che pasta era fatta, iniziando opere piccole e grandi (fognature, campo sportivo e da tennis, viabilità, porto, edilizia scolastica, ufficio informa-giovani, ecc.), che le persone avevano atteso invano per più di vent’anni.
Un altro dato importante è quello di aver cominciato a ripristinare la legalità in un paese dove solo la “povera gente” pagava gli oneri di urbanizzazione, le tasse sulla spazzatura ed altri tributi locali. Tutto questo evidentemente aveva dato fastidio al solito noto ed ai suoi soci, che, appellandosi ad un cavillo giuridico, fecero sì che Cesare Festa fosse dichiarato decaduto dalla carica di sindaco da parte della magistratura. Da quel giorno Festa ha continuato a lavorare più di prima, perché non ha mai dimenticato l’impegno assunto nei confronti dei propri elettori. Subentrò a Cesare l’allora vice-sindaco Fedele Tambasco, che da subito cominciò a creare squilibrio all’interno del gruppo, tentando di portare nelle braccia di Ettore Liguori le persone, che, a proprie spese, avevano combattuto per anni quel sistema di potere. Qualcuno abboccò all’amo, determinando però una sorta di selezione naturale, per cui chi pensava di sfruttare il potere per fini personali finì per tradire le proprie idee e cambiare bandiera, mentre il gruppo Paese Unito, depurato da queste presenze, rimase più unito e compatto di prima.
La vittoria, oggi schiacciante più che mai, insegna a tutti noi molte cose. La prima è che in politica, come nella vita, “siamo tutti utili e nessuno è indispensabile” (dedicato a Fedele Tambasco); la seconda è che, come disse Abramo Lincoln, “potrete ingannare tutti per un po', potrete ingannare qualcuno per sempre, ma non potrete ingannare tutti per sempre" (dedicato a Ettore Liguori).
Nella costituzione della nuova giunta comunale, ad elezioni vinte, il neo-sindaco ha voluto dare particolare importanza all’elemento femminile, nominando un vice-sindaco e due assessori donne. Diversamente, Rosa Sala, candidata sindaco della lista Ramoscello, nonché moglie dell’ex senatore, che aveva basato la sua campagna elettorale sulle donne, ha pensato bene di dimettersi due giorni dopo la sconfitta, buttando a mare i 992 voti ricevuti, compresi quelli di tutte le donne che avevano sostenuto la sua causa di sapore femminista.
Nel corso della campagna elettorale, Pisciotta ha visto la presenza dell’europarlamentare Alfonso Andria (ex presidente della provincia di Salerno), mentre Caprioli ha goduto dell’autorevole intervento del vicepresidente della giunta regionale della Campania, Antonio Valiante, entrambi in appoggio del Ramoscello. Entrambi hanno preferito fare ulteriori promesse invece di rendere conto dei cattivi risultati dell’amministrazione da loro sostenuta e, proprio per questo, sono stati ignorati e addirittura contestati dalla popolazione.
Con la vittoria di Paese Unito cambia anche il modo di fare politica: il sindaco ha assegnato deleghe specifiche a tutti i consiglieri eletti per responsabilizzarli sul loro operato, che, a differenza di quanto avveniva in passato, sarà giudicato e valutato senza scusanti e giustificazioni. Ognuno dovrà rendere conto al popolo del proprio lavoro.
Diego Mautone
Consigliere comunale di Pisciotta con delega all’Ambiente