Siamo, ormai, alla vigilia di una nuova stagione per la gestione economico–finanziaria degli Enti Locali. La progressiva autonomia, riconosciuta dalle norme di legge, anche nel settore patrimoniale, unitamente alla diminuzione dei trasferimenti erariali, impone nuove riflessioni e nuovi moduli organizzativi. La nuova filosofia della gestione degli Enti locali comporta un totale mutamento dell’ottica nella quale, finora, è stato considerato il patrimonio, sia immobiliare (terreni, case), sia mobiliare (attrezzature, impianti, arredi). L’emanazione, dapprima del D.lgs n° 77 del 1995 e, successivamente, del D.lgs n° 267 del 2000 imponendo nuovi criteri di inventariazione dei beni del patrimonio pubblico ci portano ad una visione nuova dello stesso che deve essere utilizzato al pari di altre risorse quali tributi e trasferimenti. Il ruolo del “patrimonio”, non più trascurabile diventa fondamentale per ricercare nuove risorse finanziarie e per scongiurare nuove imposizioni. I dati patrimoniali del Comune di Camerota assumono, allora, la valenza di leva economico – finanziaria fino ad oggi valorizzata solo in parte. 1500 ettari di terreno comunale su un territorio complessivo di 70 kmq, 26 km di costa, di cui 7 di spiaggia, l’istituenda Area Marina Protetta di “Costa degli Infreschi e della Masseta”, la Pineta di S. Iconio, il paesaggio rurale ai piedi del Monte Bulgheria con i caratteristici “stazzi” o “iazzi”, le valenze naturalistiche e paesaggistiche universalmente riconosciute (7 siti di interesse comunitario e 2 zone a protezione speciale), i centri storici delle frazioni interne di grande valore storico, architettonico e culturale, le emergenze religiose e rurali, i monumenti, i palazzi storici, le torri costiere, il porto con i suoi servizi, rappresentano la “banca dati” del Comune di Camerota per una politica complessiva di programmazione del patrimonio comunale. Fino ad oggi ci si è limitati ad attività ordinarie quali fitti, cessioni, miglioramenti, restauri, recuperi, concessioni a terzi, ecc…Da domani saranno soprattutto i settori dell’energia (gas, fotovoltaico, solare, eolico) dell’ambiente (ciclo dei rifiuti, ciclo delle acque, bonifiche montane e collinari) e dei servizi (portualità, trasporti, fruizione del territorio) quelli che rappresenteranno per l’Ente una grande opportunità di sviluppo economico finanziario oltre che di occupazione, soprattutto giovanile. La partita si dovrà giocare soprattutto su un livello locale cioè puntando sulla valorizzazione delle nostre risorse umane utilizzando gli strumenti normativi e finanziari per il reperimento dei capitali (anche privati) necessari, e determinanti a creare le condizioni di crescita imprenditoriale, economica oltre che occupazionale della “nostra popolazione”, dei “nostri giovani”. Come muoversi allora: 1) promuovendo e sensibilizzando, con attività di partecipazione e concertazione (incontri, seminari, convegni) sulla cultura generale della valorizzazione del patrimonio comunale in senso produttivo ed occupazionale; 2) predisponendo un piano di valorizzazione del patrimonio comunale che veda già coinvolti, nella fase di redazione, oltre che il Comune, gli operatori economici e sociali locali, in primis i giovani perché portatori delle “idee nuove”, ma anche delle “nuove tecnologie”, strumento essenziale per lo sviluppo delle attività odierne; 3) attivando le procedure per organizzare gli strumenti operativi pubblici (società a capitale interamente pubblico) e privati (imprese individuali, società, cooperative) che devono “riempire” di progettualità, azioni ed attività la pianificazione suddetta. La gestione del patrimonio, quindi, vista in maniera produttiva ed in funzione della vocazione turistica del territorio dove la concertazione tra tutti gli “attori” presenti oltre che il sistema a rete dovrà comporre il mosaico in cui ogni singola persona può trovare la propria soddisfazione e l’Ente locale il proprio equilibrio di gestione economico-finanziaria.
Antonio Romano
Assessore alla Programmazione Economica