Finalmente ci siamo! È con grande soddisfazione che possiamo annunciare ai nostri lettori che il prossimo 27 maggio si voterà per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Centola e che le liste in lizza sono soltanto due. Appunto. Chi ci conosce avrà già capito che la nostra soddisfazione non deriva dal fatto che si voti (conquista democratica che diamo per scontata), ma dal fatto che le liste siano solo due e non più di due. Centola – ci si conceda l’iperbole – si presenta come uno splendido esempio del bipolarismo cui un gran numero di cittadini italiani (la maggioranza, credo) anela da tempo immemorabile. Cinque anni fa, alle ultime elezioni amministrative, non fu così: sciaguratamente i politici di centro-destra non seppero trovare un accordo, al punto che i due principali partiti si spaccarono, e l’opposizione all’amministrazione in carica si presentò con due liste invece di una. Liste che persero entrambe, consegnando il paese all’amministrazione di centro-sinistra per altri cinque anni, che si aggiunsero così all’eternità appena trascorsa, consentendo al sindaco oggi uscente Giovannino Stanziola D’Angelo di stabilire un suo prestigioso record personale.
I nostri lettori ricordano certamente che proprio dopo la sconfitta nacque il nostro giornale, per iniziativa dell’ultima della classe, della lista cioè che aveva ottenuto il minor numero di consensi. Dio ci è testimone ed i lettori sanno che sin dal primo numero abbiamo lottato perché la spaccatura si ricucisse. Per questo, prima ancora del voto, sentiamo di poter festeggiare una prima vittoria: quella di essere riusciti a riunire in un unico gruppo compatto, coeso, forte e sicuro tutti i cittadini che desiderano il bene e lo sviluppo del nostro territorio e che, per raggiungerlo, sono disposti ad accantonare i propri interessi personali, ad offrire i propri servigi disinteressatamente e a dimenticare persino la propria appartenenza politica. Un gruppo di donne e uomini di buona volontà che per la propria terra vogliono lavorare INSIEME. Il percorso di questi cinque anni è stato lungo ed irto di difficoltà. Come una nuvola fluttuante nel vento di primavera, il nostro gruppo si è allargato e si è contratto, si è arricchito di forze e ne ha perse, ha acquisito consensi che si sono dissolti nello spazio di pochi giorni e ha beneficiato di acquisizioni solide e durature. Con tristezza dobbiamo dire che qualche amico della prima ora ci ha lasciati passando dall’altra parte, all’altra lista. E ce ne dispiace. Ma almeno adesso siamo sicuri che quelli che sono rimasti sono come noi, con gli stessi ideali e con la stessa ferma volontà di riportare il comune di Centola alla dignità di una città che non ha bisogno di elemosine piovute dall’alto di qualche montagna incantata per raggiungere il benessere e la sicurezza che solo i suoi figli possono darle.
La vecchia amministrazione era usa ad acquisire consensi non con le opere e le conquiste sociali e materiali, patrimonio di tutti i cittadini, ma con l’elargizione di favori, di posti e impieghi pubblici a pochi eletti, designati dai potenti della montagna incantata in base al loro censo, ovvero alla possibilità e capacità di fornire voti, che assicurassero la continuità del potere. È una tecnica ben conosciuta, che soprattutto in Campania, grazie all’ineffabile governatore che ha ridotto la nostra regione ad una pattumiera famosa in tutto il mondo, ha raggiunto una raffinatezza non comune. Giusto a titolo di esempio, questa tecnica ha funzionato egregiamente a Napoli, dove alle ultime elezioni amministrative dell’anno scorso, in maniera stupefacente e inspiegabile, una sindaca bocciata dai suoi stessi sostenitori è stata rieletta a pieni voti per il secondo mandato. E risultato analogo si ebbe due anni fa, alle elezioni regionali, quando la tecnica tutta napoletana (o sarebbe meglio dire afragolese?) del clientelismo rampante impedì al nostro Cilento di liberarsi del giogo “napolicentrico”, che, privilegiando territori più vicini e soprattutto più ricchi di voti, mortifica la nostra vocazione turistica ed il nostro legittimo desiderio di crescere col nostro lavoro. E allora, oggi che siamo chiamati a votare, che abbiamo la possibilità di spezzare la spirale clientelare che ci soffoca, possiamo mai tirarci indietro? Il lavoro di questi anni e soprattutto quello degli ultimi concitati mesi è servito almeno a capire e discernere chi vuole lavorare per il bene di tutti da chi invece, legato alle vecchie logiche, pensa solo al tornaconto personale. E’ ovvio che noi di Hermes, proprio per aver contribuito a crearlo, parteggiamo apertamente per il primo gruppo, per i cittadini di buona volontà rappresentati dalla lista INSIEME. Non per questo però non rispettiamo le idee degli altri. Anzi, come i nostri lettori ben sanno, da sempre abbiamo offerto spazio sul nostro giornale anche a quelli che non si riconoscevano con le nostre convinzioni. E l’abbiamo fatto anche questa volta, facendo giungere al candidato sindaco della lista Arcobaleno un invito ad esprimere sulle nostre pagine i loro programmi e le loro idee. Purtroppo la cronica mancanza di tempo ed i molti impegni degli ultimi giorni della campagna elettorale hanno impedito che il nostro invito fosse accolto. Ce ne dispiace e ci scusiamo con i lettori per l’involontaria omissione. Ci lasciamo con la promessa di risentirci quando i giochi saranno fatti.Per ora invitiamo tutti i cittadini a giudicare serenamente. Da una parte abbiamo una lista, che pur se parla di rinnovamento, è invece legata al passato, al clientelismo ed alla continuità di un potere centrale e lontano. Dall’altra c’è INSIEME, che rappresenta il rinnovamento e la liberazione dalle pastoie dei poteri forti che non ci appartengono e che ci opprimono. Mi si perdoni un paragone che potrà sembrare esagerato, ma Centola oggi è quasi come la Francia di un paio di settimane fa. Da una parte una candidata bella e dal sorriso perenne ma falso, che cianciava di novità, pur rappresentando un’ideologia morta e sepolta e soprattutto perdente; dall’altra un candidato dipinto come conservatore, ma in realtà estremamente e concretamente progressista. Da una parte il passato, dall’altra il futuro. La Francia ha scelto il futuro. Facciamolo anche noi, nel nostro piccolo, a Centola!
Paolino Vitolo