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maggio 2007
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LISTA INSIEME
PER AMMINISTRARE IL COMUNE

IL MESSAGGIO DEL CANDIDATO SINDACO ROMANO SPERANZA

Il 27 e 28 maggio gli elettori di Centola saranno chiamati alle urne per eleggere il Sindaco ed il Consiglio Comunale che dovranno guidare l’Amministrazione comunale per i prossimi 5 anni. L’obiettivo della Lista INSIEME è stato indicato nel titolo di un recente manifesto e di un volantino: AMMINISTRARE IL COMUNE. Non voglio andare indietro nel tempo e sottolineare il un mio impegno ormai trentennale (in questo lungo periodo pochi della attuale scena politica non sono stati, in alterne fasi e vicende, al mio fianco, anche quali stretti collaboratori ed amici), ma di recente siamo ripartiti dal nov. 2005, quando all’Hotel S. Pietro di Palinuro abbiamo ricucito uno strappo che troppo stupidamente ci aveva tolto la vittoria nel 2002. Riuniti i due gruppi di allora (lista Speranza e Polo-Libeccio) abbiamo iniziato l’attuale percorso, stabilendo, fin dall’inizio l’opportunità di dar vita ad una lista civica da presentare poi alle attuali elezioni amministrative del nostro comune. Una lista civica da formarsi su basi e rapporti “personali” e non “politici”, come dire una società personale (in nome collettivo) e non di capitali (srl). Ciò per la ragione che il nostro è un piccolo comune. Del resto proprio per questo motivo le liste civiche sono presenti nella stragrande maggioranza dei comuni inferiori a 5.000 abitanti ed anche inferiori a 15.000 abitanti. Parlavamo dunque già da allora di una lista civica che facesse riferimento “all’area di centrodestra” ma non solo e quindi con apertura anche ad altri. Il nostro intendimento è stato sempre, ed è tuttora, NON IL FARE POLITICA ma IL FARE AMMINISTRAZIONE, ed i comuni non si conquistano (secondo una distorta visione dominante) ma appunto si amministrano. Ciò naturalmente è ancora più valido a livello locale. Ed inoltre è noto che viviamo un periodo di crisi d’identità ed ideologica dei partiti (o almeno nella maggior parte di essi). I partiti sono diventati gruppi di potere, lobby gestite da oligarchie o da piccole monarchie (partitini) e non sempre gli interessi di una piccola comunità locale coincidono con gli interessi, mutevoli, dei partiti. Da qui un ribaltamento delle posizioni, con aggregazioni dalla base e non dal vertice. Seguendo questo percorso abbiamo costituito nel novembre scorso il Movimento Civico INSIEME. Inizialmente ne facevano parte anche altri piccoli gruppi che liberamente avevano dichiarato la disponibilità a fare uno stesso percorso. Nel documento costitutivo si legge che “Il Movimento Civico è costituito da persone che, pur appartenendo a diversi gruppi e partiti politici, hanno concordato di confluire in un unico organismo a livello locale al fine di formare una lista civica che possa presentarsi alle elezioni comunali del 2007 per governare il Comune di Centola in alternativa all’attuale amministrazione.
Tale movimento è aperto alle adesioni di tutti i cittadini che siano animati dagli stessi intenti”.
Conoscete tutti le successive vicende, i ripensamenti ed il defilarsi di alcuni. Evidentemente non c’erano radici comuni sul modo di intendere l’amministrazione del Comune. Ma noi siamo andati avanti, proseguendo il percorso che ci eravamo prefisso, avanti con il nostro movimento civico, con il simbolo che abbiamo ufficializzato dal dicembre 2006 e con la mia candidatura a sindaco. Certo le incomprensioni ed anche le divergenze non sono mancate. Ma noi crediamo nel pluralismo non nell’unanimismo, e non cerchiamo calacapi Si è parlato molto e troppo della mia candidatura, che io avrei imposto quasi con prepotenza. Per il vero questa candidatura non l’ho mai posta e non ho fatto manovre per l’investitura. Tra le tante legittime aspirazioni ho capito che altre candidature forse non erano ancora mature, ed ho accettato, quindi, per mantenere compatto un gruppo, pur tra notevoli difficoltà personali e familiari. Certo non ho trascorso notti insonni per camminare fasciato, né per una scalata sociale o professionale. Le comprensibili difficoltà sul mio nome da parte di qualcuno vanno fortunatamente compensate dalla stima e dalla fiducia di tantissimi altri. Del resto su ciascuno di noi c’è sempre qualcosa da dire e nessuno è in condizione di scagliare la famosa prima pietra. Sia da parte mia che da parte dei componenti della lista non c’è certo alcun interesse personale da perseguire: nè politico, né economico, nè professionale, né di avanzamento di carriera, né di dover essere longa mano per chi magari gli ha trovato una sistemazione impiegatizia o aspetta di averla. Tutto ciò traspare con evidenza a differenza degli interessi evidenti dell’altra lista in campo.
Le candidature in questo paese sono difficili per un contesto ingabbiato in cui ci troviamo da troppi anni. Non facciamo mistero di minacce palesi o larvate fatte in questi giorni a nostri candidati e candidabili. Siamo in uno stato di vero terrore. Ed è per questo che dobbiamo dare un segnale di libertà, se non vogliamo che oltre al degrado fisico in cui versa il ns. territorio si cada anche in uno stato di sottomissione psicologica.
La lista l’abbiamo definita tutti insieme ed io ho svolto solo una funzione di coordinamento. Perché è importante vincere, ma ancor di più amministrare.
Ovviamente non nascondiamo le mille e più difficoltà che abbiamo avuto. Anzitutto abbiamo rifiutato di fare prima una squadra e poi metterci a capo uno qualsiasi, scelto all’ultima ora. La lista deve essere, ed è stata, la risultante di un percorso, non l’inizio. Le ammucchiate dell’ultimo minuto non giovano certo alla formazione di una squadra che possa aspirare ad amministrare un comune come il nostro con tantissimi problemi. Se da parte tutti c’è stato l’invito a fare una buona lista, vorrei che si capissero le difficoltà notevoli che s’incontrano nel farla. La lista necessariamente è composta di 16 persone ed è quindi evidente che non poteva esserci posto per tutti. In ogni caso i 17 candidati (sindaco compreso) non sono certo i migliori né in assoluto, né rispetto ai tanti che sono rimasti fuori. Ma bisogna comprendere situazioni e logiche spesso perverse. Tuttavia un concetto dev’essere chiaro: i numerosi amici non candidati non sono stati certo scartati, fatti fuori, trombati, ecc. Sono amici che devono identificarsi in un gruppo e considerarsene parte a pieno titolo. Personalmente posso vantarmi che una caratteristica che mi contraddistingue è il rispetto dell’amicizia, in ogni circostanza, anche se molto spesso non sono stato contraccambiato in egual misura. Una volta le liste si facevano accanto a qualche focolare. Ma erano altri tempi. Oggi qualcuno è andato in giro a dire che doveva fare il sindaco ed ha proposto candidature a tutti. Ma come avevamo previsto tutto si è risolto con la solita ammucchiata dell’ultima notte e degli ultimi minuti, dove si sono consumate le solite risse, faide, trappole, inganni, tradimenti e trombature. Ma può nascere in questo modo una squadra che poi dovrebbe amministrare il comune per cinque anni? Se riflettiamo su quanto si verifica negli ultimi giorni delle competizioni elettorali, e che puntualmente si è verificato in questi ultimi giorni, c’è da restare allibiti. Una febbre particolare ha preso un po’ tutti. Ci si è scoperti all’improvviso grandi statisti e manager politici, capaci di affrontare e risolvere qualsiasi problema. Nei bar, in piazza, si sono affrontati grandi discussioni ed ognuno proponeva la ricetta giusta per tutto. Tutti vogliamo fare le “cose per bene”, migliorare il paese “per i nostri figli”, fare grandi opere. E le parola d’ordine è stata “rinnovamento” e “programma”. A sentire parlare in questo modo ti senti quasi inadeguato. E’ possibile che tutti siano altruisti e buoni, tuttologi, e tu invece un ignorante, un egoista, uno speculatore, un arrampicatore sociale? Ma da nessuno senti parlare di cose concrete, di come si gestisce un’azienda (ed il comune oggi è più che un’azienda). Affidereste voi una piccola azienda ad uno dei tanti candidati o aspiranti candidati che c’erano in campo? Eppure con il nostro voto affidiamo a questi candidati la gestione di cose importanti. Il fatto è che non abbiamo un concetto esatto della cosa pubblica e questa ci interessa solo quanto ci tocca personalmente. Ho detto che siamo partiti da tempo, proponendo un percorso di chiarezza, in una logica certamente nuova nel nostro comune, e che la lista l’abbiamo fatta tutti insieme. Nella formazione della lista ci siamo attenuti a criteri diversi, anche in relazione alle varie situazioni nei singoli centri che compongono il comune, nel rispetto delle indicazioni provenienti localmente e delle disponibilità dichiarate. Nella nostra lista abbiamo cercato di dosare l’esperienza di alcuni candidati con disponibilità, capacità e preparazione di quelli nuovi, tenendo anche conto di rappresentanze femminili.
Io spero vivamente che i cittadini tutti di questo comune prendano coscienza della necessità di ciò e facciano scelte oculate nell’interesse del paese e di noi cittadini. Non abbiamo fatto una lista CONTRO qualcuno, né a FAVORE di qualcuno, ma esclusivamente PER FARE qualcosa. Nella nostra lista appare chiaro che non vi sono portatori di interessi personali, né, in particolare, studi tecnici.
Capisco la febbre elettorale che ci assale, come quella del sabato sera. Ma dobbiamo chiarirci sugli obiettivi della politica:
• se ci vogliamo divertire (nel nostro caso amministrare), allora facciamo scelte sagge. Valutiamo i singoli candidati e soprattutto la squadra nel suo complesso per l’impegno e la credibilità che possono garantire;
• se ci vogliamo ubriacare e drogarci (come vorrebbe ancora qualcuno) allora sappiamo che alla fine avremo morti e feriti.
Siamo stati e siamo ancora disponibili ad accordi, interni ed esterni, ma nella logica di un progetto politico/amministrativo, non personalistico. Naturalmente tenendo conto che le liste sono ormai presentate e che siamo a pochi giorni dal voto. Ovviamente non siamo disponibili a ricatti, né ad ascoltare esternazioni farneticanti di alcuni soggetti che sono sulla scena politica. Non c’è stato e non c’è spazio per alchimie e assemblaggi numerici, ma per perseguire obiettivi comuni. Se questo è lo scopo di un impegno nella società lo si può raggiungere anche senza rappresentanze istituzionali. Quale candidato a Sindaco ritengo di poter offrire sufficienti garanzie a tutti per il mantenimento degli impegni che si vanno ad assumere. Parlo ovviamente di impegni pubblici, ma anche di impegni privati pienamente legittimi. Diverso è il discorso di garanzie che spesso si chiedono per la tutela di interessi privati in contrasto con gli interessi collettivi. La politica, anche quella locale, non si fa davanti al bar o vicino al fuoco. Occorre impegno, perseveranza, disponibilità, sacrifici. Poi, per fare le cose per bene, occorre passione e soprattutto amore per i risultati che si vogliono raggiungere..
Il nostro impegno – che poi è anche il nostro. programma – è quello di portare Centola ad essere un comune normale. Con un minimo di democrazia in comune, un ripristino di dialogo e di rispetto delle regole. Dando certezze ai cittadini ed agli operatori.
Noi non intendiamo tagliare la testa a nessuno, né fare liste di proscrizione alla Mario e Silla, stiano tutti tranquilli. Ma insieme a noi tutti facciano il proprio dovere. Noi diamo la nostra disponibilità, mettendo a disposizione anche la nostra esperienza e preparazione. Da parte dei cittadini ed elettori occorre il sostegno con il voto e con la successiva collaborazione. Senza questi due elementi non sarà possibile operare. Ora non facciamo più critiche. Ripeto, la lista poteva essere migliore, ma nessuna composizione avrebbe mai avuto il consenso unanime di tutti. Perciò la dobbiamo accettare nel suo complesso per quella che è. E certamente posso dire che la nostra lista, nel suo insieme, è la migliore in campo. Sono sicuro che verranno fatte queste considerazioni, mettendo da parte divergenze personali ed antipatie nei confronti di qualche singolo candidato, sindaco compreso, e che ci sia davvero un movimento popolare ed un plebiscito a favore della Lista INSIEME.

Romano Speranza
Candidato a Sindaco per la Lista INSIEME