LETTERE A HERMES

GESTIONE DEL LITORALE CILENTANO

UN PROBLEMA SEMPRE ATTUALE

Maria Gabriella NataleGentile Direttore,
negli ultimi due anni la protezione degli ecosistemi marini e costieri nel Cilento ha conosciuto uno straordinario impulso anche grazie alla decisione dei comuni di Castellabate e Camerota di dare avvio alla creazione delle Aree Marine protette di Santa Maria di Castellabate (Punta Licosa) e di Costa Infreschi e della Masseta. Questo anche grazie alla volontà degli organi direttivi del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che si sono proposti per finanziare gli studi propedeutici, e del Ministero dell’Ambiente, che ha messo a disposizione alcuni esperti per seguire gli iter istitutivi. Finalmente le aree marine protette sono diventate una realtà! Siamo in attesa della pubblicazione dei decreti di istituzione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Il problema aperto rimane però quello della qualità e modalità della raccolta dei dati necessari alla conoscenza di un territorio che, per complessità antropica e valori naturalistici è senza dubbio uno dei più interessanti del mar Tirreno e forse del Mediterraneo. Le contestazioni degli anni scorsi relative alle assegnazioni di premi di qualità(Vele, bandiere blu, nere, arancione ecc.) a diverse fasce del litorale sono il paradigma del problema così come enunciato. In realtà non credo si tratti né di dati discordanti o affermazioni sensazionalistiche da scoop estivo, né di malafede, ma semplicemente di un approccio sbagliato al problema. In realtà si dovrebbe affrontare l’intera tematiche dal punto di vista della gestione integrata della fascia marina e costiera, vale a dire monitoraggi continui ed uniformati dell’intero tratto di mare che va da Agropoli fino al Golfo di Policastro, controllo degli scarichi a mare in periodo estivo, gestione dei transiti e delle presenze turistiche e diportistiche, piano integrato delle spiagge. Le iniziative di singoli Comuni per raccolte di dati, al di fuori di uno schema integrato rischiano di essere perdite di tempo e denaro. Penso sia arrivata la necessità di elaborare uno strumento legislativo ad hoc che riunisca quei comuni che condividano una fascia costiera con caratteristiche morfologiche, ambientali e culturali omogenee. Tali comuni infatti, come anche i comuni montani sono accomunati da tematiche specifiche ed ad essi peculiari, inerenti appunto la morfologia del loro territorio. La difficoltà di dare una definizione esatta di fascia costiera, problema culturale che attraversa tutto il dibattito del Coastal Zone Management nella comunità scientifica mondiale, costringe a considerare come fattore discriminante per l’adesione o meno alle comunità marino costiere, la presenza di almeno un tratto di litorale nel territorio comunale, valutazione di tipo congiunto morfologico-amministrativa. Sulla base di tale considerazione, certamente da un lato riduttiva, ma in ogni caso chiarificante, e della crucialità strategica nel nostro paese dei sistemi costieri l’erezione ad enti locali speciali di tali Comunità, risultanti dall’aggregazione di più comuni, diviene importante per la tutela degli interessi di quelle popolazioni (circa 43 milioni di cittadini) che sulle coste risiedono. Infatti, tematiche come la gestione integrata dei litorali, anche alla luce della raccomandazione del Parlamento e del Consiglio europeo in merito alla Gestione Integrata della fascia costiera (Recommendation of the European Parliament and of the Council of 30 May 2002 concerning the implementation of Integrated Coastal Zone Management in Europe Official Journal L 148 , 06/06/2002 P. 0024 - 0027), la pesca e le cooperative, la gestione turistico ricreativa del litorale, la navigazione da diporto e la piccola portualità, necessitano infatti di una gestione che non può essere affidata ai singoli comuni costieri, o ad altre entità amministrative non mirate, bensì a unioni di comuni, le cui caratteristiche siano similari e coincidenti nei fini. Si tratta di una ulteriore evoluzione in positivo del processo di decentralizzazione del governo del territorio espresso dalla decreto Legislativo 112/98, attuato mediante un meccanismo di riaggregazione dei poteri a livello locale, che va nella direzione della corretta gestione a livello locale degli interessi e delle necessità dei cittadini.

Maria Gabriella Natale, Dirigente provinciale Ambiente di Alleanza Nazionale