AREE MARINE PROTETTE

ALLEANZA NAZIONALE chiede un urgente e deciso intervento degli enti interessati (Autorità di Bacino Sinistra Sele,ÊComuni costieri, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano), ciascuno per propria competenza, in merito all'avvio del progetto “Creazione di aree marine protette con strutture deterrenti antistrascico nello specchio acqueo antistante la fascia costiera della Provincia di Salerno” relativo ad una imponente operazione che prevede la imminente dislocazione di centinaia di strutture in cemento armato nei fondali costieri da Sapri a Salerno, con funzione "antistrascico".
Quanto sopra, al fineÊdi evitare irreparabili danni ambientali ed economiciÊin aree di elevato pregio ambientale e che dipendono da una economia turistica direttamente collegata al mantenimento di tali risorse ambientali. Dallo stesso titolo del progetto, si evince la prossima istituzione di aree marine protette in due aree costiere cilentane, così come indicato nell'elenco delle aree di reperimento della legge 394/91 “Legge Quadro sulle Aree Protette”. Il progetto, finanziato in ambito Fondi Strutturali - del POR CAMPANIA, vede beneficiaria la Provincia di Salerno. Nel 1999, l’Assessorato Caccia e Pesca avviò la realizzazione di un primo stralcio esecutivo del progetto (da poco completato), con la creazione di una vasta area protetta compresa tra “Torre Angellara” e la “Foce del fiume Sele”, di cui non si conoscono ufficialmente gli impatti sugli ecosistemi marino-costieri. Due Siti di Importanza Comunitaria (SIC) marini sono direttamente interessati dal Progetto Pegaso e cioè Parco marino di S. Maria di Castellabate che coincide con una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e Parco marino Punta degli Infreschi e della Masseta. Uno stato di grave perplessità sta crescendo nei centri costieri della riviera cilentana. Ci si chiede se il progetto è stato approvato in presenza di "valutazione di Incidenza" come previsto dalla normativa NATURA 2000, Êe con l’ÊauspicabileÊcondivisione di istituzioni pubbliche con precise competenze nell'area marina interessata dall'intervento (Autorità di Bacino Sinistra Sele,ÊComuni costieri, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano). Ulteriore preoccupazione è dovuta dalla mancanza di dati certi sul corretto trattamento preventivo e sulla qualità dei materiali che saranno collocati sui fondali, a garanzia della stabilità nel tempo delle strutture sommerse e del rilascio nell'ambiente marino di sostanze potenzialmente nocive. ALLEANZA NAZIONALE HA PREDISPOSTO UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE per chiedere al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare se è stata preventivamente eseguita una approfondita valutazione strategica sulla consistenza e stabilità dei fondali marini del litorale interessato dal progetto, ove si intende impiantare tali strutture, al fine di evitare fenomeni di sprofondamento, che renderebbero inutilizzabili le stesse strutture ai fini dell'obiettivo prefissato, con relativo spreco di ingenti risorse economiche (in passato, fenomeni di sprofondamento di strutture antistrascico sono state registrati sia in Sicilia, che nella stessa fascia costiera calabrese, in cuiÊè stato eseguito un intervento con lo stesso nome PEGASO e con strutture simili).

G.N.