COSTITUENTE CIVICA

Una proposta per la democrazia

In occasione del referendum del 25 giugno prossimo molti cittadini si interrogano sulla utilità e sui vantaggi delle proposte messe in campo dai vari schieramenti politici. Senza entrare nel merito delle motivazioni del voto per il sì e per il no, giova ricordare la centralità del cittadino sovrano in quanto totalità integrata di bisogni, di problematicità e di doveri verso la comunità e verso lo Stato. Il cittadino sovrano e contribuente che nega se stesso, anche se solo in parte, per il sistema, incomincia a stancarsi della insistente messa in onda di messaggi pubblicitari, di corteggiamenti mediatici che hanno il solo scopo di indirizzarne la volontà e il consenso. Nei dibattiti improvvisati sulle piazze, in TV e sui giornali, nella nostra nazione vi sono autorevoli esponenti del mondo della politica che sostengono che il diritto della libera espressione del voto sia sostanzialmente esercitato nella nostra compiuta e secolare democrazia. Il cittadino lavoratore e il cittadino disoccupato possono ritenersi, pertanto, entrambi soddisfatti perchè pienamente garantiti dai nostri ordinamenti e dalle nostre leggi. Ma il maestro Popper ci ha però suggerito che la conoscenza e l’etica del diritto nascono dalla tipologia delle domande che ci poniamo. E allora, perché dovremmo andare a votare il 25 giungo se tutto funziona alla perfezione? Con il voto il cittadino “si costituisce” politicamente e dichiara la sua propensione consensuale verso il principio dell’appartenenza e in particolar modo per la philia, per l’amicizia e per l’aggregazione, negando implicitamente il principio della discordia. In ogni comune cilentano è opportuno e vitale avviare consultazioni per l’attivazione della “Costituente civica”, aperta alla partecipazione di tutti i cittadini, per affermare il diritto di cittadinanza attiva e per negoziare, in quanto comunità organizzata, senza distinzioni ideologiche e partitiche, nelle sedi provinciali, regionali, nazionali, tematiche referendarie e progettualità di sviluppo, pubblicamente discusse e preventivamente condivise.

Angelo Paolo Perriello