In un manifesto, a firma Movimento Democratico, è stato risollevato il problema della concessione edilizia per la realizzazione di una struttura ricettiva in località Pietre Rosse, a Centola. Non è esatto quello che è stato scritto nel manifesto. Il 29 novembre 2005, la Giunta Comunale, ha approvato un progetto di fattibilità non di una multiproprietà, ma di una struttura ricettiva, del tipo villaggio-albergo, ed ha approvato anche uno schema di convenzione con la società che dovrebbe realizzare questa struttura. Con questa convenzione, il Concessionario è obbligato a presentare al Comune due polizze fideiussorie, una d’importo pari alle opere d’urbanizzazione, ritenute necessarie dal Comune, ed una di importo pari al 15% del costo di realizzazione della struttura ricettiva. Nel caso d’inadempienza degli obblighi derivanti da questa convenzione, il Comune può trattenere la cauzione. Se si verificasse una variazione della destinazione d’uso dell’opera, (ad esempio costruzione di appartamentini da vendere in multiproprietà), l’intero complesso potrebbe essere acquisito al patrimonio del Comune. Questa convenzione, a quanto ne sappiamo, non è stata firmata dal rappresentante legale della Società “ Pietre Rosse Village”. Anzi, abbiamo saputo, che ci sono state denunce penali, incrociate, fra i rappresentanti di questa Società e il Dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale. Così, credo, difficilmente, verrà rilasciata la concessione edilizia. Noi abbiamo sempre detto di essere favorevoli a tutto ciò che crea lavoro, occupazione, e a tutto ciò che possa rilanciare l’economia stagnante di questo paese. Siamo contrari, però, ad iniziative di stampo puramente speculativo. Certo, qualche rischio, che si possano realizzare appartamenti da vendere in multiproprietà, ci può ancora essere, ma questo è stato voluto da chi ha realizzato il Piano Regolatore, assegnando alla zona G4 (zona di insediamento alberghiero) terreni che erano di proprietà, (o adiacenti alla proprietà) di una società che gestisce appartamenti in multiproprietà. Secondo il mio modesto parere, sarebbe stato più opportuno assegnare alla zona G4 l’area, poche centinaia di metri più a monte, dove sorgono quei ruderi di villaggio, almeno, così, ci sarebbe stata la possibilità di eliminare questo scempio paesaggistico.
G.M.