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dicembre 2005
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Strada assassina

Ogni anno in Italia vi sono oltre 7000 vittime della strada e, anche se nell’ultimo periodo vi è stato un calo significativo, esse sono sempre troppe. Era il 18 di novembre, verso le 8 del mattino, quando vengo a sapere della tragica fine di mio cugino e di mia zia. La sera prima poco dopo mezzanotte, per motivi ancora sconosciuti, erano fuoriusciti dalla carreggiata della variante SS 18 in direzione Futani. La loro macchina è precipitata in una scarpata e, dopo aver tranciato un albero, si è capovolta cadendo con le ruote in aria. Le ennesime due vittime sulla superstrada maledetta. Recatomi sul posto coll’animo distrutto dal dolore, non potevo non notare che quella trappola era diventata mortale per la mancanza di pochi metri di guard-rail. Due persone potevano essere salvate da pochi metri di guard-rail! Nei giorni successivi, percorrendo la strada, ho notato altre trappole mortali ai margini dei viadotti che potranno essere causa di altri lutti. Alcune considerazioni sono sorte nel mio animo profondamente sconvolto.
Ho pensato ai 30 anni di ritardo di questa strada pure di vitale importanza per il nostro Cilento,
alle tante inaugurazioni vere e fittizie fatte in questi anni, alla assoluta mancanza di sicurezza
di questa strada. In attesa fiduciosa delle conclusioni dell’inchiesta della Magistratura, ad un mese dal triste evento, il guard-rail non è stato messo né sul luogo del disastro, né in alrti punti dove trappole mortali aspettano le loro vittime. A margine di questa mia disgrazia familiare, di cui ho voluto scrivere per evitare, se possibile, il ripetersi di altre tragedie, un’altra osservazione è d’obbligo. Un’altra persona, la moglie di mio cugino, anche lei in quella macchina, è miracolosamente scampata alla morte, sbalzata fuori nel salto lungo la scarpata. Scioccata, ripresasi dal trauma, dopo aver vagato nelle campagne, a piedi nudi si è recata in direzione Vallo dove alle sette e trenta circa è giunta al pronto soccorso, dove è stata sottoposta alle cure del caso. La ragazza durante il tragitto a piedi nudi lungo la strada e le gallerie non è stata soccorsa da nessun automobilista di passaggio. In questi tempi insicuri, è giustificabile anche se poco comprensibile che nessuno si sia fermato. Ma che nessuno abbia chiamato un numero gratuito di soccorso (112-113-115-118) per segnalare quell’essere umano in evidente stato di difficoltà, è raccapricciante e vergognoso!

Giuseppe Natale