Evidentemente non basta che sia già considerato come uno dei migliori porti della Campania, come conferma il riconoscimento della bandiera blu degli approdi turistici assegnata dalla Feee. Né tanto meno aver realizzato locali per la pesca definiti recentemente dalla Regione Campania come “la miglior opera pubblica finanziata nel 2004 dai Piani operativi regionali”. Per l’assessore con delega al demanio del Comune di Camerota, Orlando Laino, per stare al passo con i tempi e dare risposte certe alle esigenze di quello che lui stesso definisce il “nuovo turismo”, ci vuole di più. Ad esempio, un porto turistico. Sì, proprio così. Un nuovo approdo da affiancare a quello già esistente.
“Una relazione preliminare al progetto da noi realizzata – ha spiegato l’assessore - ha documentato come quello di Camerota sia uno dei porti più importanti della costa campana meridionale, se si considera la felice posizione geografica nei confronti delle Eolie e i numeri delle prenotazioni forniti dalla società che gestisce i pontili, che parlano di 300 posti barca fissi. Lo scalo di Marina di Camerota – continua Laino – ospita l’Ufficio Locale Marittimo, mentre il molo di sopraflutto è interamente occupato da imbarcazioni addette alla sorveglianza (Capitaneria, Carabinieri e Guardia di Finanza. Inoltre – aggiunge l’assessore - siamo dotati di un carro ponte per carico fino a 200 tonnellate, senza dimenticare il distributore in banchina, la pista di atterraggio per l’elisoccorso e la camera iperbarica”. Insomma, un porto completo, ed efficiente sul piano dei servizi.
Ma allora, assessore, a che serve realizzare un altro porto?. Ed è proprio da qui che parte il ragionamento del componente della giunta di Camerota. Che spiega: “La realizzazione di un nuovo molo ci consentirebbe di potenziare l’ospitalità “turistica” del nostro scalo. Mi riferisco agli yacht e ad imbarcazioni di grosse dimensioni. Il nuovo scalo – precisa Laino – verrebbe destinato esclusivamente alle imbarcazioni turistiche, e per questo si renderebbero necessari aree per l’accoglienza diportistico - nautica, con l’installazione di negozi, self service, e zone di ristoro. Tutto ciò, ovviamente, oltre a qualificare il servizio, ci consentirebbe di creare nuove opportunità di lavoro. L’occupazione, d’altronde, è da sempre al primo posto dell’agenda programmatica dell’amministrazione comunale”.
Ma a quale tipo di turismo si riferisce, quando parla di nuovi servizi?. “Ovviamente ad un turismo d’elite. Oggi la realtà ci parla di una forbice sempre più ampia tra le famiglie italiane. Il turista medio sta scomparendo. Quindi non ci resta che puntare alla massima qualità. E devo dire – prosegue il titolare della delega al demanio – che oggi ci sono tutte le condizioni favorevoli per investire sullo sviluppo delle infrastrutture mirato alla riqualificazione dell’offerta turistica”.
Assessore, ci sono dati concreti che confortano l’idea di realizzare uno scalo turistico?. “Certo. In occasione del Salone Nautico di Genova dove il nostro Comune era presente con un proprio stand, che ha peraltro registrato un altissimo numero di richieste di ormeggi anche per il periodo invernale, abbiamo realizzato un indagine dalla quale è emerso un risultato sorprendente…”
Quale? “Il 70% delle imbarcazioni dirette verso il sud preferisce sostare nel porto di Camerota. Purtroppo l’inadeguatezza delle nostre strutture rispetto al numero di richieste ci impedisce di accogliere tutti i diportisti. Dunque, un nuovo molo serve, eccome!”. Un’ultima domanda, assessore. I fondi? “Naturalmente non potremo sostenere il progetto con lo stanziamento derivante dalle casse comunali. L’unica soluzione è un projet financing a totale carico dei privati”.
Ciro Troccoli