I gemelli diversi

Veduta di Newport Beach - California - USA

Vi ricordate di quel simpatico film, in cui vi erano due gemelli più che diversi, praticamente opposti, uno era piccoletto, furbacchione, sveglio ed uomo di mondo, l’altro invece tremendamente muscoloso e possente, ma timido come un collegiale e gentile. Bene, questa immagine per qualche verso mi sovviene ogni qual volta mi trovo ad attraversare quel tratto di strada che si incontra più o meno nella zona delle Saline dove è piazzato bene in vista quel cartello che evidenzia il gemellaggio tra PALINURO e PRATO OVEST. In tutta verità non saprei individuare il gemello forzuto ed il nano, ma di certo vi è un accostamento a dir poco assurdo per tutte le ragioni che elencherò di seguito. In primo luogo le due comunità sono geograficamente situate in due dimensioni che definirei opposte: PRATO sorge in una zona collinare, relativamente lontana dal mare con un’attività commerciale principalmente impostata sulla produzione tessile, che tra l’altro di recente soffre di notevoli difficoltà in quanto proprio la zona OVEST è in buona parte presidiata da piccole fabbrichette cinesi. Palinuro, invece, come tutti sappiamo, sorge sul mare, ha una struttura territoriale completamente differente e la sua principale economia è improntata sulle attività turistiche (e qui sarebbe da fare urla di dissenso); si potrebbe dire che è incredibilmente situata al centro del Tirreno, che come tutti sanno è un mare.
Prendiamo ad esempio la festa di S.Antonio, quando i due “gemelli” si incontrano, cosicché da noi arrivano gli sbandieratori pratesi, che sono senza dubbio uno spettacolo a vedersi, specie per i magnifici costumi, ma che stonano con la storia del luogo, che va dalla conquista greca, al dominio del regno borbonico, al brigantaggio, alla rivolta repubblicana. Insomma vi erano temi da rappresentare efficacemente senza importare, con tutto il rispetto per i pratesi, rappresentazioni storiche non esattamente combacianti; e poi cosa si va fare, noi altri, alla festa del patrono di Prato? Si va in costume ed occhiali? Non ho mai capito il perché di questo gemellaggio con Prato ovest. Circolano diverse leggende in proposito, come quella riguardante la Misericordia, che è una gloriosa associazione di volontariato, oppure le voci circa la presenza di centolesi nella zona di Prato ovest. In ogni caso francamente questi non mi sembrano motivi per un gemellaggio con Palinuro, ma piuttosto con Centola, che potrebbe condividere più cose con i rappresentanti della cittadina toscana, sempre se la stessa Centola fosse promossa maggiormente. Se poi si nota che quanto ci hanno concesso riguarda addirittura una frazione di una cittadina che è di per sé non molto grande, ci accorgiamo che non ci hanno neanche offerto un gemellaggio completo, ma la sua quarta parte; mi sa tanto di svendite di stagione per un posto come questo. Per alcuni anni ho vissuto negli USA in una “ridente cittadina” (si usa dire sempre così) nel sud della California: Newport Beach nella contea di Orange, famosa non solo per le sue straordinarie arance, per Disneyland, per i telefilm, per i vini derivanti da quelli italiani, ma soprattutto per la bellezza della costa, che indovinate un po’ cosa ricorda?… Beh, la risposta è facile: quella cilentana e per certi tratti quella sorrentina; insomma mi sentivo proprio a casa, cosicché un giorno ho scoperto un posto che è straordinariamente simile a Palinuro, solo con un capo più piccolo, ma con un clima simile ed un movimento turistico notevole . Spesso mi recavo lì con un mio amico romano “‘namoce a prende un caffè a Palinuro” era la nostra parola d’ordine; venti minuti di auto e ci rilassavamo fuori di un bar austriaco godendo di cappuccini, caffè e torte capresi. Un giorno mi balenò l’idea di contattare il sindaco di questa cittadina di cui ometto il nome perché non voglio suggerire ad altri idee che mi serviranno in seguito… Poco prima chiamo a casa e mi faccio mandare un po’ di cartoline di Palinuro, poi telefono al sindaco americano per un appuntamento che prontamente dopo due giorni ottengo, e ragazzi miei lo sconvolgo!!!
Mi ricordo la sua faccia quando ho cominciato a parlargli del posto e sopra la scrivania lasciavo scorrere una ad una le dieci cartoline. Cosicché gli promisi che non appena tornato a casa avrei contattato il sindaco centolese dell’epoca…1994 (chi era il sindaco allora?... Non l’ho mai capito).
Agosto 1994: mi reco in Comune almeno cinque volte cercando il sindaco, o qualcuno che potesse fissarmi un appuntamento. Praticamente impossibile: non riuscivo a venire a capo di questa faccenda, mi sembrava di cercare udienza dal Papa, cosicché mi rassegnai pensando che forse era meglio continuare la mie vacanze tranquillo. Dopotutto avevo dimenticato che i nostri simpatici amministratori soffrivano ed ancora di più da allora soffrono di sindrome di onnipotenza, dimenticando che sono semplicemente dei nostri dipendenti. Avevo immaginato, guardando negli occhi il sindaco americano, scambi culturali fra le due comunità, frotte di turisti americani incuriositi che si spostavano ogni anno verso i nostri lidi mettendoci in seria competizione con la costiera amalfitana, che sempre più continua a danneggiarci, pensavo a delegazioni culturali che raccontassero la storia del nostro territorio attraverso i nostri prodotti locali, immaginavo per conseguenza di tutto ciò l’allargamento della stagione turistica di almeno 6 mesi all’anno. Insomma, pure fantasie e sogni inutili finché vi sono queste “menti” straordinarie messe nei posti più inadatti come le amministrazioni pubbliche. Intanto da allora, ogniqualvolta mi trovo d’innanzi quel cartello, immagino che lì sia scritto il nome di quella cittadina californiana e dall’altro lato quello di PALINURO (Italy). Ma queste sono solo stupide fantasie.

GIZIO