Bandiera Blu 2005 a Pisciotta

La Foundation for Environmental Education premia Pisciotta e tutto il Cilento

Il 19 maggio 2005 si è tenuta a Roma, presso la Camera dei Deputati, una conferenza della FEE Italia per l’assegnazione della Bandiera Blu a novanta località rivierasche e quarantotto approdi turistici. Se si analizzano i risultati ottenuti dalle altre città italiane, possiamo essere soddisfatti del primo posto raggiunto, avendo la provincia di Salerno ben otto località rivierasche ed un approdo turistico che si potranno fregiare del riconoscimento per l’estate 2005. Alla conferenza hanno partecipato illustri personaggi: Altero Matteoli, quale Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio, ha dichiarato che quest’anno la FEE ha voluto premiare quei comuni costieri che hanno saputo coniugare offerta turistica ed ambiente. Inoltre ha sottolineato che dal 2002 ha avviato un programma di ecogestione del ciclo integrato delle acque, dalle fognature alla depurazione, che coinvolge le regioni italiane e utilizza più di quindici miliardi di euro. Sono infatti proprio gli scarichi urbani non depurati i maggiori nemici della balneazione nel nostro mare.
Giulio Marino, Segretario generale FEE Italia, felice dell’obiettivo raggiunto, si augura di sensibilizzare altre amministrazioni rivierasche cercando di incrementare soprattutto le presenze straniere per un turismo sostenibile.
Paolo Tomasi, presidente del COOU (Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati) sottolinea l’importanza della raccolta ed il conseguente riutilizzo degli oli lubrificanti usati nei porti. Questo deriva dalla consapevolezza del danno che produce l’olio usato, quando viene incoscientemente versato a mare. Il Consorzio ha il compito di garantire all’utente, sia esso pescatore o diportista, la possibilità di depositare i propri prodotti di rifiuto in maniera facile e continuativa.
Giancarlo Morandi, presidente del COBAT (Consorzio Obbligatorio Batterie al piombo esauste) avverte che le batterie costituiscono una minaccia all’ambiente molto pericolosa. Il COBAT dal 1992 ha recuperato quasi due milioni e mezzo di tonnellate di batterie esauste. Solo nel 2004 sono state raccolte 110.000 tonnellate di piombo, con un risparmio di 76 milioni di euro sulle importazioni di tale metallo. I vantaggi sono chiari sia dal punto di vista economico che da quello ambientale. Ricordiamo quali sono i criteri internazionali a cui devono sottostare i Comuni per aspirare al riconoscimento della Bandiera Blu: 1) Assoluta purezza delle acque di balneazione secondo regole ben precise: chi supera questo scalino accede alle successive valutazioni; 2) perfetta depurazione delle acque reflue ed efficiente rete fognaria su tutto il territorio comunale; 3) raccolta differenziata, aree pedonali, piste ciclabili, aree verdi, divieto assoluto di accesso alle spiagge per gli autoveicoli; 4) arredo urbano curato, stabilimenti balneari confortevoli ed efficienti, dotati di tutti i servizi e di idoneo personale addetto al salvataggio; 5) ampio spazio dedicato all’educazione ambientale, agevolazioni ai portatori di handicap; 6) strutture alberghiere, servizi di utilità pubblica sanitaria, informazioni turistiche, segnaletica aggiornata; 7) presenza di attività di pesca ben inserita nel contesto della località marina.
Veniamo adesso ai costi per il conseguimento della tanto famosa Bandiera. Se da una parte c’è da sfatare il luogo comune secondo cui “la Bandiera Blu si compra”, è pur vero che il costo della stessa può essere ridotto al minimo, pur seguendo i criteri ambientali e di ricettività di cui sopra. Il preventivo di spesa della società, che da sempre lavora anche per il comune di Pisciotta, si articola su tre attività. La prima consiste nella redazione del questionario per la candidatura del Comune: costo 3089,00 euro; la seconda consiste nel sistema di gestione ambientale per l’adeguamento alla norma ISO14001/04: costo 7140,00 euro; la terza consiste in una campagna di base con duemila depliant informativi, una pagina web dedicata, analisi dei campioni, duecento locandine personalizzate: costo 11.178,00 euro. La nuova amministrazione pisciottana ha limitato la spesa al minimo, e cioè ai 3089,00 euro “obbligatori” per la candidatura del Comune alla FEE. Non voglio sminuire il lavoro svolto dalla precedente amministrazione, ma il sistema di gestione ambientale non ha risolto i problemi legati all’ambiente, che partono proprio dalla mancanza di fognature nelle zone marine (come Caprioli) di maggior afflusso turistico, da una cattiva ed infruttuosa gestione della raccolta differenziata e da un’eredità di circa sessanta discariche abusive disseminate su tutto il territorio. L’estate 2004, a causa di due sversatoi a cielo aperto siti sul lungomare di Capo d’Arena e del cattivo funzionamento delle pompe di sollevamento a Marina di Pisciotta e dei depuratori in tutto il Comune, è stata caratterizzata da evidenti e macroscopici fenomeni di inquinamento. Stesso risultato per quanto riguarda la presenza turistica. Da ciò si evince che un controllo diretto del Comune sull’ambiente ed una gestione oculata del denaro pubblico (18.318 euro risparmiati) è la linea di condotta che la nuova amministrazione comunale intende perseguire. L’obiettivo primario che ci prefiggiamo di raggiungere è l’annoso problema (22 anni) della depurazione e delle fognature soprattutto a Caprioli. Stiamo già lavorando seguendo di persona la progettazione e le modifiche da apportare al preliminare di progetto esistente. Questo, infatti, è stato fatto da un tecnico senz’altro capace, ma non adeguatamente affiancato da una persona che conosca tutte le realtà del territorio. Per quanto riguarda invece le campagne di promozione turistica, abbiamo preferito interagire con le strutture ricettive e con i commercianti. Seguirà a breve un’intelligente e fattiva, nonché nuova, utilizzazione della pro-loco.

Diego Mautone
Assessore all’Ambiente del Comune di Pisciotta