Smettiamo di essere ipocriti e moralisti solo nelle parole
Nel 1983, Cari concittadini, cari esseri pensanti, mi rivolgo a Voi per fare il punto della situazione, per dire quello che penso in merito allo squallore che ci pervade ormai da tempo immemorabile. Ebbene sono stato accusato più volte di essere gratuitamente volgare, di usare toni troppo accesi e cruenti; non so se abbiate ragione o meno, ma non è questo il punto: io mi chiedo come sia possibile che Voi Vi indigniate perché si usano termini poco consoni alla pubblica morale, ma non riusciate proprio ad indignarVi nel sentirVi amministrati da una minoranza culturalmente in ritardo, che ha portato Loro ad una totale cecità politica, e noi ed il nostro paese ad una deriva spaventosa. Ci scopriamo ogni giorno più smarriti ed estranei, STRANIERI nella terra che ci ha partoriti, chiusi dentro noi stessi e la nostra paura, ma il futuro non può essere un’attesa vissuta nell’ansia, né un sogno da sognare. C’è una possibilità, una scelta che pretende coraggio e fatica e che ci vuole eroi di piccole rivoluzioni. È TEMPO DI SMETTERE DI ESSERE IPOCRITI E MORALISTI SOLO NELLE PAROLE, e infatti io vi dico che a volte bisogna incazzarsi: non si può restare sempre nella penombra a borbottare, a fare nostre le idee degli altri. Ci sono verità che vanno dette, urlate; non si può sempre nascondere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, ma capisco che fare questo va contro la Vostra… morale, con cui siete cresciuti e vi siete cullati, perché vi faceva comodo, in quanto incazzarsi significa dire ciò che si pensa, avere delle proprie idee, andare contro quella che è l’opinione pubblica, sfidarla, rendersi responsabili delle proprie idee, motivarle, e tutto questo non è facile. Per me, dire quello che penso ora è divenuta un’esigenza irrinunciabile. Stiamo attenti, perché qualcuno qui ha deciso che la libertà è un’UTOPIA. COME SI DEVE COMBATTERE QUESTO SISTEMA??? Ci vogliono idee, incontri, proposte, non “MOTI CARBONARI”, non buonismi retorici, ma la durezza necessaria. C’è una citazione che vado spesso ripentendomi e che vorrei entrasse bene nelle Vostre teste: “Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee, o non valgono niente le sue idee o non vale niente Lui” (EZRA POUND). Se vogliamo cambiare le sorti del nostro Paese a questo punto c’è una sola strada: bisogna arrivare ad uno scontro frontale, bisogna che questa classe politica venga esclusa dalla società civile, che questi signori vengano trattati come degli appestati, e di conseguenza come tali messi al bando. Nessun compromesso, nessuna finta amicizia, nessun abboccamento notturno, ma una sola ed unica grande arma: L ‘ INDIFFERENZA. Sono i nemici del nostro territorio, della nostra economia, del nostro vivere in modo decoroso in un paese dove domina incontrastata l’anarchia e l’individualismo, dove ognuno cerca di coltivare il proprio orticello, per giunta piccolo e poco produttivo. Nell’ultimo decennio a cosa Vi è servito mostrarVi e prostraVi servili a Lor Signori? Ebbene è arrivato il momento di fare terra bruciata intorno a questo Sindaco e alla sua corte di giullari… senza se e senza ma, perché politicamente sono dei mediocri e come tali vanno trattati. Dobbiamo isolarli, farli sentire soli, togliergli anche il saluto, se necessario; non è più tempo di chiacchiere e discussioni… è tempo di agire. Gente di Palinuro, che il grande poeta Virgilio nella sua Eneide definiva RUDE e FIERA, tirate fuori l’orgoglio, il Nostro nome è stato già calpestato troppe volte, adesso è il momento di gridare forte la propria rabbia, non vi nascondete dietro a nomignoli…”CODARDI”, abbiate il coraggio di affrontarli! Solo così potremo uscire da questo perenne oscurantismo in cui, è bene dirlo con forza, CI SIAMO CACCIATI DA SOLI, continuando in lotte fratricide e non tenendo mai presente il bene comune. Non abbiate paura di commettere degli errori, ricordate che il solo vero errore è quello dal quale non si impara nulla.
Alfredo Gabriele - A.N. Palinuro