Caprioli: ricordi di un ex amministratore

Oggi, che siamo nel 2005, il pensiero mi riporta indietro al 1983. Vorrei ricordare a voi giovani che ventidue anni or sono, sulla piazza S. Caterina di Caprioli, fu fatta una sorta di “marcia su Roma” per prendersi il potere. La bandiera dominante era un ramoscello d’ulivo. A dire il vero erano delle piante intere e a dir la verità poco più della metà della popolazione diede credibilità a quella crociata, perché Caprioli non fu del tutto abbagliata da quella marcia imperiale. Oggi quella pianta d’ulivo torna al mittente. Adesso veniamo al dunque. Chi precedentemente ha letto la storia raccontata da me, conosce già lo stato di abbandono in cui versava Caprioli. Oggi, dopo ventidue anni, ci si è resi conto che poco, per non dire niente, è stato fatto in confronto a quanto era stato fatto da noi della precedente amministrazione e che quindi il ramoscello d’ulivo aveva perduto le foglie e non serviva più. Ci si affida ora ad una classe diversa, a cui vorrei ricordare le cose da fare. Prima cosa, la rete fognante a Caprioli: che cosa si aspetta a completarla, dopo che noi, molti anni prima, l’avevamo fatta a Valle di Marco, Pantana e Pedali, per un importo di 800 milioni di lire? Poi faccio presente che nel piano quinquennale, che noi avevamo fatto prima di perdere le elezioni, era stato destinato un primo lotto di 750 milioni di lire per Caprioli centro, lotto che nel primo anno dell’amministrazione del “Ramoscello” arrivò ad un miliardo e 800 milioni, sempre per realizzare il nostro piano. Questi invece furono spesi in buona parte a Rodio e per fare il parcheggio di Pisciotta, nonché per altri lavori secondari, mentre Caprioli ancora aspetta la rete fognante, tanto che a Capo d’Arena, una delle spiagge più belle dei dintorni, non è oggi consigliabile fare il bagno. Attenzione, il mare è la nostra ricchezza! Il “Ramoscello” ha pesato e fa il piano regolatore strafacendo e distruggendo l’immagine di un paesaggio meraviglioso. Il nostro piano regolatore era tutt’altra cosa. Il mio sogno era quello di avere, partendo da Caprioli e fino ai confini di Centola e Palinuro, una serie di villette isolate nel verde. Quello che invece è stato fatto, è sotto gli occhi di tutti. Io posso solo affermare che, dopo ventidue anni, di nuovo trovo una piazza a Valle di Marco, una alla Pantana, un edificio scolastico in un fosso (io non lo avrei mai fatto in quel posto) e tanta illuminazione pubblica, uno spreco che pagheremo noi cittadini. Nel precedente numero di Hermes promisi che avrei parlato del piano regolatore: lo farò la prossima volta.

Guido Montuori - Ex assessore e consigliere comunale di Pisciotta