Prosegue
con il volume “ I MANDINA DI PISCIOTTA” la collana della ESI :”
Memorie di Famiglia” giunta al 21° volume che tanto sta contribuendo
alla conoscenza della storia del Cilento.
Nella prima metà del ‘500 Gian Benedetto Mandina, notaio, si
trasferì da Napoli a Pisciotta sposando l’ereditiera Cornelia
Lanzalona. Si impiantarono così in queste terre i Mandina che furono
una delle principali famiglie della costa Cilentana. Nel 1769 Gian Camillo
riprese l’abitudine di scrivere un “ libro di memorie” che
andò avanti fino al 1778, anno della sua morte, e fu proseguito dal
figlio Scipione a tutto il 1783.
In questo diario sono riportate non solo tutte le notizie riguardanti la famiglia,
ma anche una puntuale cronaca degli avvenimenti che in quegli anni interessarono
Pisciotta , all’epoca importante piazza agricola e commerciale per la
sua posizione sul mare.
Di particolare interesse la descrizione di una incursione barbaresca.
Il 7 giugno 1640, mentre si celebrava il Corpus Domini, sette galee turche
sbarcarono a nord di Palinuro. Quattrocento armati che, malgrado che le torri
di guardia sparassero qualche colpo di cannone, misero a sacco le campagne
ed invasero alcune case del paese. I turchi trovarono però la vivace
reazione dei cittadini che risposero con gli archibugi alle razzie e dovettero
reimbarcarono, non senza però aver prima devastato completamente la
chiesa parrocchiale di San Pietro ed il Convento di San Francesco.
Anche la peste del 1743 viene descritta nel Diario del Mandina . Una nave
francese proveniente da Messina contagiò pesantemente tutto il paese.
Degne di nota sono anche le cronache del 1738 quando, in seguito alla morte
del feudatario Giuseppe Pappacoda, che di fatto impediva che venissero riscosse
le imposte nei suoi territori, Pisciotta fu occupata per settimane da una
compagnia di soldati che si misero a caccia dei beni di contrabbando. Gli
abitanti, che custodivano grandi quantità di sale ( che allora era
indispensabile per la conservazione dei cibi e pertanto oggetto di una pesante
tassazione ), furono costretti a sbarazzarsi di nascosto di quanto avevano
accumulato in casa in frode al fisco e le strade di Pisciotta furono per giorni
“ bianche “ di sale.
A completamento delle memorie di quel periodo storico vengono trascritti nel
libro, in un capitolo a parte, “ i fatti memorabili accaduti a Pisciotta”
annotati dall’arciprete Michele Maria Pinto nel 1805-06 .
Vi sono riferiti i sanguinosi avvenimenti che videro coinvolti da un lato
le bande di briganti di Fra’ Diavolo che operarono anche nel Vallo di
Diano, gli inglesi che appoggiavano dal mare le scorrerie della marina siciliana
di Ferdinando e i francesi che difendevano la sovranità del regno di
Giuseppe Napoleone.
Il 15 agosto 1806 tre battaglioni al comando del generale La Marque occuparono
Pisciotta fino al 24 quando partirono per Camerota, lasciando però
a presidio 200 soldati che, secondo gli usi del tempo, dovevano essere alloggiati
e riforniti di viveri a spese della comunità locale.
Questo e tanti altri avvenimenti si leggono in questo libro in cui Pasquale
Splendore, con grande efficacia, ha raccolto le cronache locali di Pisciotta
e i fatti della vita privata e familiare della famiglia Mendina trascrivendoli
in una narrazione agevole e piacevole.
Uccio de Santis
I MANDINA DI PISCIOTTA a cura di Pasquale
Splendore
ESI- Napoli 2003- pagg 108 – Euro 9
Ringraziamo il dott. Antonio Pinto di Centola per la gentilezza dimostrataci mettendoci a disposizione il volume.