Come giustifica la sua ricandidatura a distanza di ventidue anni
dalla precedente esperienza elettorale?
Nel 1983 mi candidai dopo aver a lungo combattuto il sistema di potere all’epoca
vigente, per determinare una nuova fase politico-amministrativa. Risultai
il primo eletto della lista del “Ramoscello d’ulivo”, ma
consentii a Liguori di svolgere il ruolo di Sindaco, in considerazione della
circostanza che la nostra era una lista civica, mentre io ero molto “politicizzato”.
Dopo pochi mesi fui “costretto” a passare all’opposizione
perché compresi quasi immediatamente che veniva tradito il senso del
voto che ci era stato dato e quindi quella che doveva essere una nuova gestione
finiva per essere una continuità rispetto alla precedente. Oggi come
allora partecipo alla competizione elettorale per dare un contributo in termini
di rinnovamento, sia per quanto riguarda il modo di amministrare, sia per
quanto riguarda il contenuto dell’azione amministrativa.
Quali sono i punti più importanti del programma con il quale
la sua lista si propone agli elettori?
Abbiamo un programma molto articolato e dettagliato. Ci occupiamo in particolare
delle condizioni di vero e proprio dissesto territoriale. Riteniamo che si
debba partire da un risanamento idrogeologico di alcune zone del territorio
comunale. Pensiamo altresì ad una rivisitazione di quello che una volta
si chiamava “p.r.g.” e che ora si chiama “p.u.c.”.
All’interno del nuovo strumento urbanistico riteniamo si debbano privilegiare
alcuni filoni, come il turismo, l’agricoltura, i beni ambientali e culturali.
Inoltre dobbiamo saperci maggiormente posizionare nel più vasto comprensorio
cilentano, contando di più nella Comunità Montana e nel Parco
Nazionale del Cilento.
Ritiene che la sua “squadra” sia all’altezza di
un lavoro così impegnativo?
Sono cero dell’idoneità degli amici che compongono la lista “Paese
Unito”. Si tratta di valide persone che danno ampie garanzie sotto l’aspetto
personale e professionale. Queste persone sono assolutamente disinteressate,
nel senso che non hanno da difendere alcun tipo di interessi, ma sono soltanto
animate dal desiderio e dall’ambizione di contribuire a rilanciare il
ruolo del proprio paese, che attraversa una fase certamente negativa, testimoniata
da condizioni di estremo degrado, sia dal punto di vista territoriale che
dal punto di vista socio-economico.