COMUNICATO STAMPA

CILENTO e Sud della provincia di SALERNO: più certezze per i piccoli uffici postali

E' tuttora sentita nell'intera zona sud della provincia di Salerno la problematica del pericolo di soppressione dei piccoli uffici postali o della loro ridotta funzionalità. L'On. Antonio ORICCHIO, con apposita interrogazione parlamentare al Ministro GASPARRI, riporta al centro dell'attenzione la questione della dovuta funzionalità di uffici e filiali delle Poste nell'intera provincia di Salerno, specie in considerazione del fatto che recentemente (il 30 settembre scorso) risulta terminata l'utilizzazione dei lavoratori interinali cui si era fatto ricorso per assicurare la continuazione del funzionamento dei piccoli uffici postali a rischio di chiusura (più di una trentina). Le proteste svolte nella scorsa estate dalle popolazioni di tanti piccoli comuni, in particolare del CILENTO, testimoniano la necessità di assicurare adeguatamente il necessario pubblico servizio postale con definitivi, adeguati e non demagogici provvedimenti, non escluso anche un nuovo adeguamento delle aree di competenza delle filiali postali della provincia di Salerno.

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE

ORICCHIO ed a.: Al Ministro delle Comunicazioni. – Per sapere – premesso che:

- da pochi giorni (31 settembre 2004) risulta essere terminata l’utilizzazione di lavoratori interinali, cui si era fatto ricorso nei mesi scorsi per evitare la chiusura di numerosi sportelli postali di piccoli comuni (oltre una trentina) della zona sud della provincia di Salerno;
- è ancora recente il ricordo delle molteplici manifestazioni di protesta per la sopravvivenza dei detti uffici svoltesi nell’estate appena trascorsa e dell’incontro del Ministro dello Comunicazioni con delegazioni locali in cui fu assicurata la sopravvivenza degli sportelli postali dei piccoli comuni della zona sud della provincia di Salerno ed, in particolare, del Cilento;
- tale vasta area (comprendente oltre ottanta comuni costieri ed interni da Agropoli a Sapri) risulta essere stata impropriamente suddivisa e scorporata dal suo insieme ed oggi dipende, in parte, dalla Filiale Poste SA 2; quest'ultima è destinata da sempre a ricorrenti carenze, specie nel periodo feriale e nonostante i cospicui flussi turistici della zona costiera, proprio in ragione della sua stessa assurda affiliazione postale;
- la seconda filiale della provincia di Salerno risulta, infatti, composta da ben 98 uffici monopersonale su un totale complessivo di 157 con conseguente impossibilità di assicurare (a meno del ricorso continuo al lavoro interinale o ad apposito definitivo adeguamento dei personale o alla modifica della distribuzione degli uffici fra filiali) la sopravvivenza dell’operatività, specie dei piccoli uffici; tanto in considerazione dell’impossibilità di non concedere mai le ferie ai dipendenti dei vari piccoli uffici postali anche a prescindere da ogni altro eventuale motivo giustificato di assenza dal lavoro degli stessi;
- è necessario per il Cilento, zona con tanti piccoli comuni e frazioni e relativi uffici postali, che si eviti per sempre, con adeguati provvedimenti, il ricorrente problema della chiusura dei medesimi piccoli uffici o una loro ingiusta ridotta funzionalità a danno dei cittadini-utenti; ed è, altresì, necessario addivenire ad una più equa ridistribuzione e maggiore funzionalità dei piccoli uffici cd. "sportelli avanzati” o “in service” (si citano, solo ad esempio, le situazioni delle frazioni del comune di Centola-Palinuro ed, ancora, quelle dei comuni di Ascea – fraz. Catona e di Camerota) ed il completamento delle ristrutturazioni, peraltro numericamente minime, programmate a suo tempo per nove piccoli uffici, ma ad oggi realizzate solo in parte;
- le ragioni fin qui esposte imporrebbero incisivi interventi non esclusa una più ragionevole riaggregazione e suddivisione delle filiali postali dell'intera provincia di Salerno;
- appaiono, quindi, quanto mai neccessari adeguati, non demagogici e definitivi provvedimenti che non possono non essere che d’impulso del Ministro competente per settore, atteso per di più che la cd. privatizzazione (ad avviso di molti solo “presunta” dell'Ente Poste Italiane S.p.A. con socio unico costituito dall’erario italiano non può essere comunque svincolata, per i molteplici immaginabili aspetti sociali, dalla dovuta logica di assicurare un adeguato servizio pubblico; - quali provvedimenti intende adottare.

Roma, 5 ottobre 2004 On.Antonio Oricchio