Diventare maggiorenni

Robert Putnam, professore della Harward University, in un suo famoso saggio sull’Italia meridionale, scrisse che “il Sud è in ritardo non perché i suoi cittadini siano malvagi, ma perché sono intrappolati in una struttura sociale e una cultura politica che rendono difficile o addirittura irrazionale la cooperazione e la solidarietà”. Questa analisi si adatta perfettamente al nostro territorio: Palinuro, terra del sud privilegiata, favorita dalla natura più di tante altre, non riesce a decollare e si accontenta di vivacchiare con i proventi di un turismo stentato, offrendo servizi spesso al di sotto della decenza, mentre potrebbe primeggiare nel mondo. E tutto questo per l’individualismo esasperato dei suoi abitanti, che raggiungono spesso gli estremi del masochismo pur di non accordarsi con il vicino e che rinunciano addirittura a benefici pur di non dividerli con il prossimo. È questo un atteggiamento a dir poco infantile, che si sposa perfettamente con altri comportamenti che già abbiamo deplorato su queste pagine, come la pratica della denuncia anonima, del qualunquismo più esasperato, della politica ridotta a pettegolezzo. Si agisce in questo modo nell’illusione di conseguire un vantaggio immediato, che però si rivela effimero, se non è accompagnato dal vantaggio di tutta la comunità di appartenenza: il senso civico non è una dimostrazione di altruismo, ma semplicemente di buon senso. Facciamo un esempio. Non ci stancheremo mai di ricordare la mitica età dell’oro in cui Palinuro, e con essa tutto il Cilento, uscì dall’abbandono e dalla miseria di secoli grazie all’insediamento del Club Mediterranée. I francesi scelsero questo luogo per la sua natura stupenda e incontaminata e il merito degli abitanti fu quello di averli accolti nel nome di un’ospitalità antica e patriarcale; non ci furono invidie, prevaricazioni, prepotenze e tutti, indistintamente, poterono godere del benessere, della fama, del prestigio internazionale di un turismo di èlite. Poi, all’inizio degli anni ’80, quando i francesi richiesero un ampliamento della concessione del terreno su cui sorgeva il Club, qualcuno pensò di poter trarre vantaggi personali da uno sfruttamento egoistico dei propri beni e si illuse che la ricchezza, il prestigio, il benessere potessero piovere dal cielo senza lavoro, collaborazione e senso civico, senza la coscienza di appartenere ad una comunità. L’egoismo è insito nell’animo umano ed il singolo può facilmente diventarne vittima e commettere errori irrimediabili. È a questo punto che la politica e gli organi amministrativi, che dovrebbero rappresentarel’espressione della comunità e quindi il superamento degli egoismi dei singoli, devono intervenire e correggere i comportamenti sbagliati. Gli amministratori del tempo non lo fecero e caddero in un egoismo più colpevole e mostruoso, perché credettero di conquistare il consenso imperituro di un gruppo di egoisti pur a danno della comunità. Risultato: il Club andò via e per Palinuro iniziò il declino, inarrestabile. Il raffronto tra le foto dei tempi d’oro e di oggi ne è l’esempio emblematico, più eloquente di cento, mille parole. Da allora, da quel primo terribile errore, l’infantilismo politico si è rivelato come la piaga più grave di questo paese, come l’origine di tutte le disfunzioni e di tutti gli errori. L’amministrazione in carica lavora e a volte sbaglia; l’opposizione lavora e a volte sbaglia: tutto ciò è semplicemente naturale e giusto. Non è però naturale e giusto lavorare in nome di interessi particolaristici e, peggio ancora, sbagliare in nome di questi. Se l’opposizione non è d’accordo con l’operato della maggioranza, ha il dovere istituzionale di opporvisi e di proporre soluzioni alternative. Ma se l’opposizione si divide, a causa di interessi, di invidie, di egoismi particolari essa commette un errore ancora più grave della maggioranza, perché rinuncia all’unica sua forza, che è quella di influenzare il governo della cosa pubblica con la fermezza e la compattezza. L’abbiamo detto su queste pagine dal primo numero del giornale, e non ci stancheremo mai di ripeterlo. Presentarsi alle scorse elezioni comunali con due liste di opposizione fu un errore imperdonabile, perché significò consegnare scientemente il governo alla lista di maggioranza, che pure si pretendeva di combattere. Continuiamo ad esortare le forze politiche, imprenditoriali, i cittadini tutti, a voler superare la logica ristretta dell’egoismo. Facciamo lo sforzo di capire le ragioni del prossimo: forse non sono tanto dissimili dalle nostre. Sforziamoci di crescere, di diventare politicamente adulti, di raggiungere la maggiore età. È proprio di questi giorni che precedono il Natale la notizia della nascita di un nuovo soggetto politico, Movimento Democratico, che raggruppa esponenti di tutti i partiti, sia della destra che della sinistra, ma accomunati da un unico obiettivo, anzi -oserei dire- un'unica fede: l'amore per la nostra terra e il desiderio di farla rifiorire nel lavoro e nel benessere di tutti indistintamente (si veda l'articolo a pag.5). È il nostro antico sogno che si risveglia e comincia a prendere corpo, il sogno di cui parlammo fin dal primo numero di Hermes: quello di una grande alleanza di cittadini onesti e di buona volontà, che, supernado le logiche di partito pur senza rinnegare le proprie idee e la propria appartenenza, lavorino per il bene comune e non per interessi egoistici e particolari. Se il sogno si avvererà, come il nostro cuore ci suggerisce, se a questo manipolo di uomini onesti si aggregheranno tutte le persone per bene del nostro paese, sia di maggioranza che di opposizione, si avvererà finalmente quella che da tempo è la nostra speranza: la composizione di quella lacerazione che portò alla sconfitta elettorale del 2002. È questo l’augurio di Natale che facciamo a Palinuro e alla sua gente: quello di diventare politicamente consapevoli e maturi; in una parola, di diventare maggiorenni.

Paolino Vitolo

La piscina del Club: com'era e com'è.