Cilento: ma quale futuro?

Riceviamo e con piacere pubblichiamo l’articolo dell’On. prof. Pasquale Cuofano in risposta all’articolo di Antonio Cuomo pubblicato nel precedente numero di Hermes.

Ho appreso che “Hermes”, nell’ottobre scorso, ha gentilmente ospitato un intervento del Coordinatore provinciale di Forza Italia Antonio Cuomo dal titolo “Lo sviluppo futuro del Cilento”. La cosa non può che fare piacere, se non altro perché segna la fuoriuscita da un luttuoso silenzio dell’ex candidato presidente alle ultime elezioni provinciali (conclusesi ,come tutti sanno, con una sonora sconfitta al primo turno). Ricordo questo soltanto – come ho avuto modo di affermare in varie sedi - per il rimpianto di aver visto straperdere un’elezione provinciale che si poteva benissimo vincere e che si è strapersa per l’ostinata cocciutaggine, la sfacciata malafede e la follia delle divisioni (tre candidati presidenti della CdL) irresponsabilmente perseguite e volute (oltre che da altri) dal medesimo Coordinatore, giustamente “ghigliottinato” dal responso senza attenuanti dato il 13 giugno scorso dall’elettorato del Cilento e dell’intera provincia di Salerno. Ma veniamo all’articolo in questione apparso nell’ultimo numero di “Hermes” e che mi spinge ad intervenire nel dibattito sia quale vicecoordinatore vicario provinciale di Forza Italia, eletto direttamente nell’ultimo congresso del 22 febbraio 2004, sia come cittadino del Cilento, residente a Villamare nel comune di Vibonati. Si pretende di parlare, con considerazioni al solito fra l’ovvio e il fumoso, del futuro del Cilento. Il sottoscrittore dell’articolo non ha nessuna possibilità di poter seriamente parlare di alcun futuro né del Cilento, né della provincia di Salerno. Egli, infatti, è mantenuto da tempo nell’incarico di coordinatore provinciale solo ed esclusivamente in quanto succube e manutengolo del coordinamento regionale di Forza Italia. Quest’ultimo è, ormai, senza più controllo del movimento politico e, dopo le coraggiose battaglie di parlamentari campani liberi ed autorevoli (fra cui proprio il deputato del Cilento, On. Antonio ORICCHIO, insieme, fra gli altri, agli On.li VENTRE, IANNUCCILLI, LAURO, GARGANI, Paolo ed Ermanno RUSSO), è anche in rotta di collisione con il vertice del partito nazionale che, proprio recentissimamente, ha richiesto al Coordinatore regionale la dovuta assunzione di responsabilità per i reiterati insuccessi in Campania, ultimo quello alle elezioni suppletive di Napoli-Ischia, e le conseguenziali dimissioni. Per il punto della situazione, particolarmente critica e confusa, non può che rinviarsi ai puntuali resoconti stampa nazionali (Corriere della Sera, L’Espresso, Libero, ecc…). Il sottoscrittore dell’articolo in questione non ha fatto nulla per tutelare l’intera provincia di Salerno e men che meno il povero Cilento dai forti interessi del “partito napoletano” (di cui è stato sempre succube esecutore). Scioccamente la nostra provincia non ha goduto di alcuna (pur possibile) nomina governativa in enti, eccezion fatta per quelle (Consorzio interprovinciale agrario ed Azienda speciale per la portualità) ascrivibili esclusivamente all’autorevolezza nazionale ed all’abilità dell’On. ORICCHIO. Fatto questo che, evidentemente, ha dato in testa e, quindi, fin troppo fastidio a quanti con Forza Italia hanno guadagnato senza fare mai nulla per la gente. Ed, infatti, come dimostra l’esemplare vicenda del Parco Nazionale del Cilento (che, senza alcun rispetto per le competenze non solo territoriali, si è volutamente perso e perso male pur di non seguire l’unica percorribile strada tracciata dall’On. Antonio ORICCHIO) il sottoscrittore dell’articolo in questione ha sempre e malignamente osteggiato l’opera del parlamentare del Cilento e, quindi, le esigenze stesse di questo territorio. Invece di lasciar lavorare Chi questo Cilento rappresenta con dignità in Parlamento e Chi è da sempre davvero al servizio del Popolo Cimentano (Segreteria, strutture, disponibilità nei fatti, Piani ANAS, Patti territoriali, ecc…) il sottoscrittore dell’ articolo in questione ha solo tentato unitamente ad altri suoi soci inutilmente citabili – com’è stato dimostrato anche dal responso elettorale europeo - di ostacolare l’affermazione del vincitore nel collegio 22 delle elezioni politiche del 13 maggio 2001. Evidentemente quanti non sono abituati alle vittorie limpide a primo colpo (avendole anzi sin dal principio subdolamente e trasversalmente avversate) ed al lavoro con i fatti per il territorio non potevano che subire male ed, anzi, malissimo i successi e l’attività seria altrui. Ma, com’è dimostrato anche da una serie di varie vicende delle elezioni amministrative del 2002 e del 2003, non c’è stato paese interessato del Cilento e della provincia di Salerno in cui i dissidi volutamente costruiti da quel coordinatore provinciale (spesso solo apparentemente in disaccordo, ma in sostanziale combutta con altri) non abbiano prodotto i loro nefasti effetti. D’altra parte, anche con riferimento all’attuale più che precaria situazione politica del centrodestra, specie a Salerno, cosa ha fatto il medesimo sottoscrittore dell’articolo per evitarla ovvero cosa non ha fatto (unitamente a vari altri corresponsabili suoi amici di altri partiti) per raggiungere proprio una situazione di sfascio generale buona solo per garantire esclusivamente a qualcuno e solo a qualcuno l’elezione regionale? Ed, ancora, quali sono i risultati della sua inattività da consigliere regionale e cosa ha concretamente fatto per il Cilento e per la provincia di Salerno? La risposta, così come per le scorse elezioni provinciali ed europee, provvederà a darla l’elettorato. Ma, nel frattempo, di sicuro c’è una realtà che vale innanzitutto per il Cilento, per l’intera provincia di Salerno e per la politica delle forze centriste e riformiste e delle persone perbene: non c’è, con Cuomo, futuro alcuno!

On. prof. Pasquale CUOFANO