Com'è noto, il Consiglio Comunale di Centola ha recentemente approvato a maggiornaza il cambio di denominazione del Comune da Centola a Centola Palinuro. La decisione dovrà essere suffragata, a rigor di legge, da un apposito referendum popolare. In attesa di questo, già fervono le discussioni e le polemiche. Eccone qualche esempio.
Da un po’ di tempo è ritornato alla ribalta il problema della definizione nominale del nostro Comune: lo dobbiamo chiamare Centola Palinuro o Palinuro Centola? Deve restare solo il nome Centola o lo si deve sostituire con il nome Palinuro? In tanti, comunque, sono caduti nella trappola del Sindaco, il quale in maniera scientifica ha voluto riaccendere questa discussione, per distrarre l’opinione pubblica da quelli che sono i molteplici problemi che affliggono il nostro territorio. Il mio invito è rivolto a tutti coloro che si sono lasciati coinvolgere in questa discussione, facendo attenzione a non cadere nelle trappole che questi masnadieri preparano. Ricordate la discussione sulla regolamentazione dell’afflusso alle grotte? Tanto clamore per lasciare le cose come erano in precedenza. Ritornando a quanto detto sopra, il problema ha una sua soluzione giuridica, poiché è indispensabile indire un referendum popolare, come prescritto dalla legge quando si debba cambiare la denominazione di un Comune. Vogliamo augurarci che, qualora il Sindaco dovesse prendere questa decisione di tener conto della volontà dei cittadini, l’eventuale referendum coincida con le prossime elezioni regionali, che si terranno fra otto mesi. Questo per due ragioni: la prima è dettata dal fatto che il referendum, per essere ritenuto valido, deve raggiungere il 50% dei voti più uno e, siccome nel nostro Paese i referendum godono di poca stima, è molto probabile che ciò non avvenga. Invece, abbinandolo ad una consultazione più politicizzata, come quella regionale, molti più elettori si recheranno alle urne e ci saranno molte più probabilità che il referendum venga convalidato. La seconda ragione è di tipo squisitamente finanziario, perché il Comune, accorpando il referendum alle elezioni regionali, potrà risparmiare qualcosa come 50.000 euro (100 milioni delle vecchie lire). Sindaco, ci risparmi queste furberie! Invece di pensare al nome del nostro Comune, cosa pure importante, inizi a recitare il mea culpa per tutto ciò che di buono avrebbe potuto e dovuto fare e invece non ha fatto. Io ricordo che, prima che Lei approdasse al palazzo di città, questo nostro Comune era conosciuto come “la perla del Cilento”. Quello che è oggi…, lo lascio alla vostra immaginazione.
Nicola Valente
L'ESPERIENZA E L'OPINIONE DI UN OPERATORE TURISTICO LOCALE
Qualche
anno fa, quando ancora non avevo pensato di trasferirmi permanentemente nella
zona, mi trovai casualmente al centro di una animata quanto assurda discussione,
che avveniva sotto un tono relativamente “caldo” tra un abitante
di PALINURO ed uno di CENTOLA: al centro del dibattito vi era una questione
a dir poco ridicola. Il simpatico personaggio centolese arguiva che prima
o poi avrebbero dovuto tenere in seria considerazione il fatto che PALINURO
si sarebbe dovuto chiamare MARINA DI CENTOLA ed, a giustifica di tale inverosimile
tesi, sosteneva che dopotutto quel territorio costiero era da sempre stato
sotto il controllo dell’amministrazione del piano di sopra e dunque,
così come PISCIOTTA, ASCEA, CAMEROTA e comuni limitrofi, anche CENTOLA
avrebbe dovuto imporre il suo titolo su PALINURO e conquistarsi uno sbocco
sul Mediterraneo. L’altro, visibilmente arrabbiato, gli rispondeva a
tono e sembrava colorarsi di rosso per la foga aggressiva e si opponeva al
centolese in maniera a dir poco deludente, al punto che decisi di intervenire
per dargli man forte in maniera più efficace, iniziando una sorta di
alleanza contro il cittadino di Centola, che invece rimaneva calmo ed impassibile
con l’aria di quelli che ti guardano e pensano “tanto è
meglio che ti rassegni, non ti agitare perché non potrai fermare l’inevitabile”.
Cosi com’è mio tipico lanciai una frase nel vuoto, seguita da
un sadico sorriso, commentando con “che str…ata” in modo
da ottenere la loro attenzione. Cosicché, tesa la trappola, questa
scattò immediatamente ed il cittadino dell’alto Cilento, che
dapprima sembrava impassibile, inarcò le sopracciglia in maniera minacciosa
e mi chiese il perché di quella mia forte opinione. Dietro quello sguardo
“schwarzeneggeriano” si intravedevano pensieri di fuoco; guardandolo
con aria di sfida, ma con un sorriso appena accennato ed evidentemente beffardo,
pensavo a quei fumetti dove l’interlocutore, che al momento schiuma
di rabbia, pensa al suo nemico impiccato o arrostito come un pollo. Mi sembrava
quasi di vedermi condito con un filo di ottimo olio cilentano, infilato in
uno spiedino e lui che girava lentamente a fuoco lento con un sogghigno satanico…
Bene, gli risposi che questa era la più grande stupidaggine che mi
era mai capitato di sentire negli ultimi anni e che perfino in televisione
nessun politico odierno è mai riuscito a raggiungere tale livello.
L’altro, il palinurese , rimase spiazzato e visibilmente deluso che
io gli avessi tolto la preda dal piatto, ma non era colpa mia se egli non
era riuscito a contrastarlo con argomenti validi e sostanziosi, ma solamente
con sforzi più di natura “fisica” piuttosto che puramente
dialettica. Dunque mi resi conto che forse mi ero messo in una situazione
apparentemente sconveniente, pensando tra me e me “forse era meglio
che me ne stavo per mio conto”, ma siccome a certe cose non si resiste,
come alla Nutella, non ho potuto fare a meno di intervenire ed, ora che ero
in gioco, dovevo giocare ed anche alla grande. Iniziai dapprima “elogiando”
alcuni simpaticoni dell’amministrazione locale che tutto sembrano fare
tranne che prendere sul serio le questioni che riguardano soprattutto l’area
di PALINURO. Risulta chiaro che, semmai questa diceria fosse autentica, le
loro intenzioni sarebbero evidentemente di natura sadico-maniacale, probabilmente
dettate da qualche trauma infantile, perché non si può pensare
di cambiare il nome ad una località che fa del suo stesso titolo un’immagine,
una leggenda sia di fatto che di nome e che perfino la delicatezza e la forza
di questo meraviglioso nome meriterebbe più rispetto. E su questo sarebbe
interessante approfondire, perché è esso stesso parte di uno
dei più grandi classici della letteratura greca antica e che con una
tale operazione, con tutto il rispetto per la meravigliosa Centola, questo
affascinante capo diventerebbe un luogo quasi anonimo. Sarebbe stato un po’
come eliminare il cavallino rampante dalle FERRARI e piazzare il marchio FIAT
scrivendo ad esempio “FIAT SPORTIVA” sulla carrozzeria, solo perché
questa è l’azienda leader del gruppo e quel prodotto differisce
solo in quanto trattasi di auto sportive. Davvero ridicolo!!! Naturalmente
le auto sarebbero qualitativamente sempre le stesse, ma perderebbero buona
parte dell’attrattiva e del fascino della leggenda, con un conseguente
disastro economico per l’azienda, perché la qualità del
prodotto è sempre l’altra metà di qualcosa che l’ha
resa storica, a tal punto da costruire delle vere e proprie leggende, e Palinuro
è una leggenda! Il divertente personaggio a questo punto tirò
in ballo la mia napoletanità con sottigliezza offensiva e sarcasmo
da quattro centesimi di euro, che, per il fatto che io ero in un certo senso
“straniero”, non avevo il diritto di intromettermi in tali questioni,
che erano affare locale e che oltretutto io stesso appartenevo ad una città
che non brillava per successi in termini turistici ecc ecc. Naturalmente non
è il caso di approfondire la questione napoletana, perché non
riguarda questo articolo, ma soprattutto perché costui evidentemente
proveniva da un altro pianeta, che non era certo la bellissima Centola. Il
problema per lui è che non solo ho deciso di stabilirmi qui e vivo
in questa zona da tre anni, ma godo della stima dei migliori ed offro altrettanto
rispetto; oltretutto senza vantarmi partecipo attivamente alla promozione
dell’area, specie con le genti anglosassoni, che cerco di attrarre ed
affascinare allo stesso modo di come lo sono io. Aggiungo inoltre il fatto
che sono meridionale prima ancora di essere italiano, europeo, cittadino del
mondo, del pianeta terra, del sistema solare e della via lattea ecc, e dunque
non sono fondamentalmente interessato a ragionamenti provincialistici e soprattutto
di natura campanilistica da squadretta di serie K, semmai tale categoria calcistica
esistesse, e dunque, per evitare la degenerazione di tale discussione, ho
sorriso rispondendo con due paroline che non ripeto e congedandomi con un
delicato ma tagliente sorriso. Ho menzionato questo episodio perché
a distanza di qualche anno mi è capitato ancora una volta di assistere
all’ennesima discussione fra parti così opposte nella stessa
maniera; inoltre qualche mio carissimo amico di Palinuro mi ha raccontato
che recentemente fu addirittura fatto un tentativo, piantando della cartellonistica
con scritto “MARINA DI CENTOLA” nella zona dell’Arco Naturale
e che egli, assieme ad altri, oltre a formulare una decisa protesta, aveva
provveduto ad abbattere tali ridicole scritte. A questo punto mi sorge il
dubbio strisciante che prima o poi i “simpaticoni” del piano di
sopra cercheranno di appropriarsi di parte del territorio costiero, pur di
ottenere uno sbocco a mare, perché hanno intuito il forte malessere
della popolazione palinurese, che sembra stanca di essere amministrata con
il telecomando da un Comune che dovrebbe provvedere a promuovere se stesso
con forza, intelligenza e decisione e non solo trarre vantaggio economico
dalle risorse della costa, che tra l’altro non sembra essere stata brillantemente
gestita. Il dubbio cresce se penso che questi comincino a sentire il timore
di una forte “voglia di indipendenza “ da parte della comunità
di Palinuro nel prossimo futuro. Sarebbe uno dei sogni di molti, incluso il
mio, poiché mi sento più che mai appartenente a questo territorio…
A proposito di Centola, anche io ho dei parenti nella zona. Premetto che io
amo profondamente l’intero Sud e sono sempre stato convinto che dovremmo
essere uniti piuttosto che giocare a fare i provinciali, insultando quelli
del paese a fianco, attività tipica dei paesini padani, che non ci
appartengono né nella cultura, tantomeno nel costume e che, in funzione
di questo principio, non ho assolutamente niente contro i centolesi, al punto
che invece penso che si debba promuovere la tipicità non solo delle
cittadine costiere, ma soprattutto degli insediamenti interni, che avrebbero
tonnellate di cose interessanti da offrire. E purtroppo non si possono accusare
gli abitanti di alcuni comportamenti “originali“ di parte degli
amministratori locali. Insomma, piuttosto che proclamare stupidaggini, sarebbe
bene stimolare la coscienza di tutti gli aventi diritto al voto, in modo da
evitare di regalare questo privilegio ad amici e parenti e di agire con coscienza
alla prossima occasione.
GIZIO
In questi giorni circolano voci tendenziose, secondo le quali l’amministrazione comunale starebbe lavorando per cambiare il nome a Palinuro. Niente di più falso: siamo di fronte ad una vera e propria campagna diffamatoria ai danni dell’amministrazione comunale, condotta da qualche scheggia impazzita, che, non avendo argomentazioni serie al riguardo, tenta di veicolare ai cittadini notizie prive di alcun fondamento di verità; il comportamento menzognero di costoro ha il fine ultimo di denigrare l’amministrazione comunale. Il cambio del nome a Palinuro è una falsità, una trovata di pessimo gusto: a nessuno di noi amministratori è mai balenata una simile idea. Altra è, invece, l’iniziativa del Consiglio comunale finalizzata al cambio della denominazione del Comune. Infatti, il Consiglio comunale di Centola, con voto unanime dei gruppi politici di maggioranza e di minoranza, ha deliberato in data 28 settembre c.a. la richiesta alla Regione Campania per indire un referendum, come previsto dalla normativa vigente, per procedere, qualora la maggioranza referendaria dei cittadini lo decretasse, al cambio della denominazione del comune di Centola in comune di Centola-Palinuro. Palinuro, Centola, San Nicola, Foria e San Severino conservano il loro nome: nessuno ha pensato di cambiare i nomi delle frazioni. Dunque, siamo seri e smettiamola di dire idiozie in giro! La verità trionferà sempre e chi ha usato lo strumento della menzogna sarà smentito dai fatti. Il fatto vero è che l’iniziativa dell’amministrazione comunale, inerente il cambio del nome del Comune, è finalizzata a dare alla frazione Palinuro un riconoscimento istituzionale ed una visibilità maggiore rispetto ad oggi. Ai campanilisti esasperati va detto che il cambio del nome del Comune potrebbe provocare, eventualmente, la contrarietà degli amici di Centola, i quali, invece, per quanto mi è dato sapere, l’iniziativa la condividono. Per chi non l’avesse colto, il cambio del nome del Comune è una premialità che Palinuro riceve sul piano del rafforzamento della sua immagine, in ambito nazionale ed internazionale. Le falsità messe in giro su Palinuro che non si chiamerà più così, oppure la leggenda metropolitana su “Marina di Centola” lasciano il tempo che trovano. Tali voci non sono verità, né sono documentate. Mi sia consentito: chi va seminando queste dicerie certamente non contribuisce alla crescita civile e democratica della nostra comunità. Il confronto di idee tra le persone deve fondarsi sui fatti, sulla verità, sull’obiettività e sull’onestà intellettuale. Il confronto che hanno voluto aprire sulla vicenda del cambio del nome non è accettabile, perché è fondato sulla falsità e sulla malafede, con l’unico scopo di gettare fango sugli amministratori comunali. Certamente tale comportamento non depone bene per costoro, che pare vogliano aspirare un giorno a gestire la cosa pubblica e rappresentare le istituzioni. Infine, colgo l’occasione per lanciare un appello alle categorie produttive, alle associazioni di volontariato, alle forze sociali e politiche ed a tutta la cittadinanza, affinché sostengano l’iniziativa comunale testé chiarita.
Il vicesindaco di Centola
dott. Vincenzo Sansone
Al momento di andare in macchina notiamo con rammarico che le polemiche sul nuovo nome del Comune sono sempre più accese e virulente. Con rammarico perché esse si devono soltanto ad una scarsa comprensione dei termini della questione e ad uno spirito polemico fine a se stesso, purtroppo molto diffuso nel nostro paese. Pur di non favorire il "vicino", si preferisce danneggiare se stessi, rinunciando a dei vantaggi comuni. Per fare chiarezza, ribadiamo una volta per tutte che la proposta oggetto del futuro eventuale referendum popolare è la seguente: CAMBIARE IL NOME DEL COMUNE DA CENTOLA A CENTOLA PALINURO. Ciò significa che le frazioni continueranno a chiamarsi come prima, cioè ad esempio Foria di Centola sarà Foria di Centola Palinuro e Palinuro di Centola sarà Palinuro di Centola Palinuro. E non temano gli abitanti di Palinuro (come il sottoscritto) abituati ad un indirizzo del tipo "via XXX, 84064 PALINURO": esso continuerà ad essere valido, perché Palinuro continuerà ad essere conosciuta nel mondo come prima. Un vantaggio della nuova denominazione sarà anche quello di evitare le appropriazioni indebite, come quella della stazione delle Ferrovie che si chiama Pisciotta Palinuro. E se pure Centola godrà di maggior rilevanza nazionale e internazionale aggiungendo Palinuro al proprio nome, perché noi Palinuresi dovremmo dolercene? Noi stessi ne avremo solo vantaggi e, sicuramente, nessun danno. Perché non proviamo una volta tanto ad essere più aperti, più generosi, meno litigiosi? Il bene comune deriva anche da questo: se stiamo bene tutti, migliorerà anche ciascuno di noi. Ad ogni buon conto, poiché la vita è bella perché è varia e bisogna rispettare le opinioni di tutti, proponiamo un pre-referendum anonimo. Su questa pagina è presente una scheda che può essere compilata, ritagliata e consegnata alla ProLoco di Palinuro, al Bar Muchacho di Centola, al Bar della Stazione di San Severino, al Bar Iorio di San Nicola o al Bar Galietti di Foria. Per chi naviga su internet una scheda analoga ma elettronica è stata predisposta sul nostro sito www.hermes.campania.it. I risultati del pre-referendum saranno pubblicati sul prossimo numero di Hermes. Ringraziamo tutti i cittadini per la collaborazione.
P.V.
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