Dagli archivi del Dott. Giuseppe Natale proponiamo questo testo latino del Prof. H.A. BOLOGNA con traduzione a fronte.
PALINURI MIRABILIA Cum Campaniae oras advenae aestate praesertim lustrant, ut corporis vires reficiant et animos quiete laxent, ipsis nihil gratius est quam ut Palinurum, amoenum Campanile oppidum, visant eiusque mirabilia suspiciant.Qua quidem de causa amoenissimus locus Palinurus nuncupetur; si tantum Aeneida legerit et paucos hos versus memoria teneat, neminem procul dubio fugit:"O nimium caelo et pelago confise sereno , /nudus in ignota, Palinure iacedis harena;" "Desine fata deum flecti sperare precando, /sed cape dicta memor, duri solacia casus. /Nam tua finitimi, longe lateque per urbes / prodigiis acti caelestibus, ossa piabunt /et statuent tumulum et tumulo sollemnia mittent, /aeternumque locus Palinuri nomen habebit". Vergilii autem vestigatores nondum palam dicunt cur maximus Romanorum poeta Palinurum cecineritÊ: locus enim antiquis Romanorum vestigiis caret, quoniam archaeologi nec villam nec pontem vel viam invenerunt, nisi quis consideret haud ab oppidulo procul Augustum, illius regionis incolis faventibus et adiuvantibus, Sextum Pompeium terra marique secutum, splendidam victoriam adeptum esse. Sed plerosque temporum nostrorum advenas haec omnino fugiunt. In illa remota Campaniae orae parte limpidum est mare, purus aer, integer locus , magna quies.Ideo cives, magnis et fragosis urbibus relictis, corporis vires refecturi amoenissimum locum petunt, ubi incolae, nulla interposita mora, de innumeris specubus advenas certiores faciunt et, mer cede constituta, animis gratis eos ad rerum naturae mirabilia visenda commodis naviculis ducunt. In arduis enim et praeruptis rupibus, undique mari imminentibus, innumeri specuum aditus celantur, quos advenae rerum varietate diducti et festinabundi haud raro notant et obeunt.Omnium autem pulcherrimus est specus caeruleus, cuius proprietates et colores advenarum animos et oculos ita vinciunt, ut diutius commorari velint.Quae vero specus mirabilia sint, verba parum idonea videntur. Sed portitor, quo celerius exeat et in alium specum contendat, paucis plerumque munus absolvit et aliquid quaerentibus vel tacet vel pauca tantum, eademque oscura, invitus respondet. Portitores enim , quamvis specuum notitias acquirere conati sint, rudes plerumque sunt et eruditionis expertes. Sed non desunt iuvenes qui, studiis apud universitates confectis, advenarum postulationibus mira cum doctrina satisfaciant. Indoneis autem vestigationibus perfectis, si quis scire velit quomodo colore caeruleo huius specus aqua tingatur, haec tantum consideretÊ: in ima specus pariete, sub ingenti aquae mole mersa, ampla est fenestra, per quam ad obscurum specum caeruleum lumen aquae sole repercussum permanat. Quo relicto, ad specum argenteum portitor contendit: obscurum enim antrum ob albas concretionum repercussiones, quas aqua, in saxo calcario saccata, in praeruptis parietibus, compluribus milibus annorum procedentibus, reliquerat, argenteum totum videtur. Ceteros autem specus, ne longius me enarratio ducat, invitus praetermitto. Sed advenas hortor, ut singulos specus, humanioribus portoribus sumptis, quadam cum tranquillitate visant et rerum miranda oculis obstupefactis mirentur.
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Le meraviglie di PALINURO Quando i viaggiatori, specialmente d’estate percorrono le coste della Campania per ritrovare le forze e dar sollievo allo spirito col riposo, per essi niente è più gradito che visitare Palinuro, amena città della Campania e ammirarne le meraviglie.Circa il motivo per cui l’amenissimo luogo è chiamato Palinuro , se soltanto si abbia letto l’Eneide e ricordi questi pochi versi, senza dubbio a nessuno sfugge:" O tu che hai troppi confidati nel cielo e nel mare sereno, giacerai nudo su un’ignota spiaggia, o Palinuro"."Smetti di sperare di potere piegare con le tue preghiere, la volontà degli dei, ma memore afferra le parole,consolazione della dura sventura. Infatti, i popoli vicini, costretti da prodigi celesti in lungo e in largo per città, cercheranno di placare le tue ossa e innalzeranno onori funebri e per sempre il luogo conserverà il nome di Palinuro. Gli studiosi di Virgilio invece non ancora chiaramente dicono perché il più grande poeta romano, abbia cantato Palinuro: infatti il luogo manca di antiche tracce romane poiché gli archeologi non hanno trovato né una villa, né un ponte o una via, a meno che qualcuno non consideri, che non lontano dalla piccola città, Augusto col favore e l’aiuto degli abitanti di quella regione, inseguendo Sesto Pompeo per terra e per mare ottenne una splendida vittoria, ma alla maggior parte dei forestieri dei nostri tempi, queste cose sfuggono. In quella remota parte della costa campana, il mare è limpido , l’aria pura, integro il luogo, grande la quiete. Pertanto , i cittadini, abbandonate le città grandi e fragorose per ristorare le forze del corpo, si recano nel bellissimo luogo, dove gli abitanti, senza alcun indugio, informano i forestieri sulle innumerevoli grotte e ,concordata una ricompensa, con animi grati, li conducono con imbarcazioni adatte, a visitare le meraviglie della natura. Infatti sulle alte e scoscese rupi, che sovrastano il mare da ogni parte, si celano numerosi ingressi di grotte, che i turisti frettolosi e distratti di rado visitano e notano.Ma la più bella di tutte,è la grotta azzurra, le pecularietà e i colori della quale avvingono gli animi e gli occhi dei forestieri a tal punto che essi vogliono trattenersi più a lungo. Quali siano le cose mirabili della grotta, le parole sembrano poco idonee a dire. Ma il barcaiolo, perché più celermente esca e si diriga in un’ altra grotta , per lo più con poche parole assolve il compito e a coloro che chiedono qualcosa, o tace oppure controvoglia risponde poche cose, e anche oscure. I barcaioli, infatti sebbene tentino di acquisire notizie delle grotte, per lo più sono rudi e privi di cultura. Ma non mancano giovani, che compiuti, gli studi universitari, soddisfino le curiosità dei turisti con la loro straordinaria cultura. Fatte poi adeguate ricerche, se qualcuno vuole sapere in che modo l’acqua di questa grotta sia colorata di azzurro, consideri soltanto ciò :sulle pareti più profonde della grotta, immersa sotto una gran mole di acqua vi è una finestra, attraverso la quale la tremula luce dell’ acqua riflessa dal sole, penetra nell’ oscura grotta.Lasciata questa grotta, il barcaiolo si dirige alla grotta d’argento .infatti la grotta oscura sembra tutta argentea a causa dei chiari riflessi delle concrezioni che l’acqua, filtrata nella roccia calcarea, nel corso di molte migliaia di anni, aveva formato.A malincuore, trascuro le altre grotte, perché l’enumerazione non mi conduca più lontano.Ma esorto i forestieri a visitare le singole grotte con una certa tranquillità, dopo avere assunto barcaioli più istruiti e ad ammirare le meraviglie della natura con occhi stupefatti.
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