ASSALTO ALLA DILIGENZA

I CONTI DEL COMUNE DI CENTOLA

Il quotidiano Libero è stato l’unico quotidiano che ha avuto il coraggio di rendere noti i nomi dei personaggi politici e non, che hanno bussato alla porta dell’azienda Tanzi per farsi allattare. Il povero lattaio, pur di non inimicarsi nessuno, li accontentava tutti, fossero essi politici di sinistra, di centro o di destra. Non solo politici, ma anche qualche ufficiale della Guardia di Finanza, qualche direttore di giornale, insomma bastava far parte del mazzo di carte, per andare a mungere alla centrale della Tangente. Certo che si trattava di tangente perché il Cavaliere del lavoro Tanzi i soldi li dava in contanti, freschi freschi appena munti, ma non dalle sue mucche, ma dai conti dei poveri cittadini, i quali ignari di tutto pensavano che i loro risparmi fossero stati investiti bene, perché consigliati da "BRAVI" promotori finanziari. Pensavamo che il finanziamento illecito ai partiti fosse stato abbattuto da quell’azione giudiziaria che nel 1992 spazzò via un’ intera classe politica, che fino a quel momento aveva governato il nostro Paese. Invece no! E’ proprio vero ."Il lupo perde il pelo, ma non il vizio. I nomi dei politici, penso che li conosciate, ma ricordarli non guasta. Il primo che ha sputato fuori il lattaio Tanzi è stato quello dell’ On. Ciriaco De Mita, poi a seguire quello del presidente dei DS On. D’Alema, quello del presidente della Camera dei Deputati Casini, quello dell’ex presidente Scalfaro, quello dell’ attuale ministro Alemanno, l’On. Castagnetti, il ministro Buttiglione, il ministro La Loggia. Tra gli altri ricordiamo l’On. Lusetti, nome non nuovo per noi, perché alle elezioni politiche del 1992 questo signore fu catapultato dall’On. De Mita nella nostra circoscrizione tra le file della D.C., su consiglio proprio del cav. Tanzi. Questo è quanto succede lontano dalle nostre mura cittadine. All’interno di queste anche noi siamo organizzati in "Societas", e in questa società, ognuno di noi a secondo del proprio ruolo, si sforza di renderla più vivibile. Al vertice, ovviamente è collocata l’ amministrazione comunale, con il Sindaco che la presiede, il quale a sua volta viene democraticamente eletto in base al programma elettorale che questi presenta agli elettori. Il programma del Sindaco Stanziola D’ Angelo tra le tante cose prevedeva il recupero Igienico-Sanitario, il recupero dei centri storici di Centola e Sanseverino, il recupero urbanistico, etc. etc. Di tutte queste cose non si vede l’ombra! Voi direte, cosa centra questo con quanto detto sopra? Ebbene, aprite bene le orecchie e leggete attentamente. Il Comune di Centola introita tra le varie entrate la bellezza di tre milioni di euro, che tradotti con la buon’anima della lira equivalgono a sei miliardi. Ora una parte di queste finiscono nelle tasche del Sindaco sotto forma di stipendio, il quale si aggira intorno ai cinque milioni di lire al mese IVA inclusa, un’altra parte nelle tasche del suo vice, il quale percepisce intorno al milioneduecentomila lire al mese, un’altra parte se la dividono i vari funzionari, i quali percepiscono uno stipendio che è pari a quello del Sindaco, un’altra spetta alla commissione edilizia alla quale vanno intorno ai duecento milioni l’anno, un’altra parte la si spende per studi di fattibilità. Prendiamo come esempio l’ultimo eseguito in ordine di tempo, relativo al problema del porto, il quale è costato la bellezza di centosessantamilioni di lire; questo è quanto ci ha riferito l’architetto Caso. Un'altra parte in questi anni la dovremmo dare al dr. Speranza: la somma da lui richiesta si aggira intorno ai seicentomilioni di lire; fino adesso ne ha avuti un duecento, lira più lira meno. Mi sembra di non dimenticare nessuno. Ah! Gli assessori, si accontentano di ottocentomila lire al mese. Da quanto si evince, il Sindaco ha fatto suo il motto alfieriano "VOLLI, SEMPRE VOLLI, FORTISSIMAMENTE VOLLI". Le conclusioni non possono che essere pessimistiche: anche il nostro Comune avrà il suo "CRAC".

Nicolino Valente