STORIA DI CAPRIOLI - III puntata
Riflessioni e incontri del giorno dei morti

La progettazione del nuovo cimitero non sembra rispondere allo scopo che un cimitero dovrebbe avere per definizione: quello di dare ad ognuno di noi uno spazio per l’eternità, fin quando nostro Signore non verrà a giudicare i vivi e i morti. A suo tempo il nostro intento e il nostro progetto fu quello di dare un posto decente a tutti e non delle villette per poche persone, come sembra invece che si sia voluto fare vendendo i suoli, che pure furono concessi gratuitamente dai defunti dott. Casaburi e da Titina Saullo. Ancora oggi è disponibile il suolo dove si potrebbe impiantare il nuovo cimitero, perché messo a disposizione dai figli del dottore, che rispettano la volontà del padre. Questi volle dare anche gratuitamente il passaggio sulla sua proprietà per le strade che allora furono costruite e quindi sento il dovere di ringraziare non solo lui, ma anche il defunto Antonio Pica e la vedova Filomena Greco, il defunto Francesco Saullo, Rosaria Saullo, Emilio Romano, Angelina Saullo, Mauro Mautone, il defunto dottor Michelangelo Pagani, Tancredi Valente ed altri che adesso non ricordo. Quel giorno, mentre riflettevo sul cimitero, incontrai qualcuno, che, avendo letto quello che avevo scritto sulle strade nei numeri precedenti, mi accusò di essermi vantato di averle fatte solo io. In verità posso rispondere che, nel periodo in cui furono costruite le strade, Alessandro Fedullo ci aveva lasciati, Luigi Saullo si era dimesso ed anche il dottore Renta non c’era più. C’era poi Aniello Pisani, che aveva già avviato il suo commercio a Palinuro e non aveva molto tempo. Pertanto posso affermare che tutte le strade fatte allora a Caprioli furono fatte da me, con l’aiuto di Fortunato Audino: io tracciavo il percorso e lui veniva dietro con la ruspa. Solo la strada del Vinietico fu tracciata da Aniello Pisani e dal defunto Giuseppe Saullo, consigliere di minoranza. Finita quella strada, mi fu consegnata la ruspa; io volevo continuare a fare la strada Trepiedi – Gabella, ma non fu possibile, perché mi fu contestato di voler fare strade per i miei parenti con i soldi del Comune. Risposi: con quali soldi sono state fatte fino adesso le strade, compresa quella del Vinietico? Di ciò mi sono testimoni Aniello Pisano, Fortunato Audino e l’ing. Infante. Comunque, per informazione di quelli che mi hanno accusato e di quelli che non conoscono i fatti, ribadisco che i lavori per quelle opere furono affidati a me e soltanto a me, con delibera del Sindaco e della Giunta. Prossimamente parlerò del piano regolatore: arrivederci alla prossima puntata.

Guido Montuori ex Assessore e Consigliere del Comune di Pisciotta.