Riceviamo questa lettera da Raffaele Riccio, che, oltre ad essere l’avvocato di fiducia di Romano Speranza, ex sindaco di Centola, è il presidente del circolo territoriale di Alleanza Nazionale "Palinuro" di Centola. La pubblichiamo volentieri per due motivi: il primo è che Raffaele Riccio sembra animato dallo stesso desiderio di raggiungere finalmente la concordia tra le forze di opposizione all’attuale amministrazione comunale di Centola, che noi pure dichiariamo e dichiarammo fin dal primo numero di Hermes uscito un anno fa; il secondo è che ogni contributo, che possa chiarire tutti gli aspetti della vicenda, è sempre il benvenuto. Vorremmo rassicurare l’avv. Raffaele Riccio che la redazione di Hermes non ha assolutamente nessuna ostilità preconcetta contro il dr. Romano Speranza; del resto questa circostanza è comprovata ad esempio dall’articolo intitolato "Le bugie del Sindaco", pubblicato in questo numero a pagina 2, e degli stessi articoli dei numeri precedenti, cui l’avv. Riccio si riferisce nella sua lettera. Come anche dichiarammo in passato, noi di Hermes, pur restando fedeli alla nostra linea politica, cerchiamo di dare spazio ai contributi di tutti, anche di chi non è allineato alle nostre idee, sforzandoci nel contempo, in assoluta buona fede, di rispettare la massima obiettività.
UNA POLEMICA INUTILE: IL RIMBORSO SPESE LEGALI A ROMANO SPERANZA
La frequenza con cui il vostro giornale si interessa alla questione delle spese legali del Dr. Romano Speranza mi spinge a dare alcuni chiarimenti in merito al fine di dare alla vicenda la giusta dimensione. In primis la virulenza con cui il gruppo Il Polo–Libeccio attacca Romano Speranza non giova alla causa comune che dovrebbe animare le forze di opposizione, antagoniste all’amministrazione comunale. Finché il Polo – Libeccio sarà ostaggio di qualche sindacalista – massimalista, e da qualche altro animato da rancori personali non certo si potrà fare della strada in comune, con vivi ringraziamenti dell’attuale compagine di maggioranza. Eppure alcuni personaggi, in occasione di procedimenti penali che li avevano coinvolti, in seguito a una chiacchierata delibera della Comunità Montana "Lambro e Mingardo", con minacce addirittura d’arresto, dopo la loro assoluzione presso il Tribunale di Ascoli Piceno i rimborsi li hanno legittimante incassati. Ora è molto strano che strepitino e si agitino, quando questi rimborsi toccano ad altri. Con riferimento alla vicenda strettamente giuridica, il sottoscritto, avendo curato come legale l’intera vicenda, è in grado di dare tutti i chiarimenti necessari. Se l’amministrazione comunale ha deciso di rimborsare le spese legali a Romano Speranza, lo ha fatto perché soccombente in 50 giudizi presso il Giudice di Pace di Pisciotta, e ancora prima nel corso del 2001 in un altro giudizio sempre davanti al Giudice di Pace. Il giudice non ha fatto altro che applicare quanto stabilito dalla Giurisprudenza prevalente di merito e di legittimità, cioè che a un Pubblico Amministratore mandato assolto per reati commessi nell’esercizio delle funzioni devono essere rimborsate le spese legali, diritto tra l’altro previsto anche dallo Statuto Comunale di Centola all’art. 23. I presunti reati sono tutti relativi a rilasci di concessioni edilizie di cui la pubblica accusa a suo tempo aveva paventato l’illegittimità, cosa poi esclusa dal giudice dibattimentale. Nessun motivo di incompatibilità sussisteva al momento della candidatura di Romano Speranza a Sindaco per le elezioni del 2002, in quanto la lite del 2001 si era conclusa con il passaggio in giudicato della sentenza, e solo dopo le elezioni comunali scorse si sono avviate le altre cause. Paventare scenari di accordi, di decadenze in caso di vittoria di elezioni, significa dare credito a qualche soggetto appassionato di fantascienza noto alla pubblica opinione. Sarebbe opportuno chiarire come mai il Comune e altri che adesso si percuotono il petto, negli anni 93, 94 e successivi nulla abbia fatto per evitare tutto questo, mentre il dr. Speranza saliva quotidianamente le scale del Tribunale di Vallo della Lucania, accompagnato solo dal sottoscritto, forse si pensava che la macchina schiacciasassi della giustizia avrebbe pensato lei a ridimensionare un fastidioso avversario politico. Tanto premesso, il passato è passato; spero che con questo mio intervento chiarificatore non si torni più su questa diatriba e si cerchi più un dialogo su basi serie, alla luce dei problemi di vario genere che interessano la nostra comunità.
Palinuro 12/12/2003
Avv. Raffaele Riccio