AL DIRITTO AL VOTO NON SI RINUNCIA!

Quorum o non quorum… siamo alle solite, abbiamo messo in scena un altro pezzo forse ineguagliabile del teatro del paradosso… un genere come si sa assai frequentato in Italia. Tra i cittadini domina un sentimento crescente di scetticismo, tra i partiti regna sovrana la confusione. Chi decide di disertare l’urna lo fa, per lo più, non perché indifferente ai quesiti sottoposti al voto ma perché convinto dell’inutilità del voto stesso, visto l’uso disinvolto, quando non infedele, che i partiti ne hanno fatto spesso in passato, oppure per produrre un determinato effetto politico. Il rischio concreto è che l’elettore, invece di seguire con interesse il confronto civile e democratico, che spesso latita, e poi giudicare la bontà e la validità delle proposte, si allontani dalla politica sino a giungere a disertare l’appuntamento del voto, come le alte astensioni delle ultime tornate elettorali ahimè ben dimostrano. Non dobbiamo perderci d’animo, perché se è vero che la politica è sempre più difficile da capire, è altrettanto vero che solo la politica può garantire la necessaria mediazione per scongiurare che l’inevitabile conflitto d’interessi tra i diversi gruppi di cittadini e la diversità delle idee e delle convinzioni sfoci nello scontro. C’è da fare ancora un’altra considerazione, anche se forse è vecchia, forse è abusata, ma è semplice, chiara e sempre attuale: se non si partecipa, altri decidono per noi. In pratica il disimpegno al voto, pensato come forma di protesta nei confronti della politica, diventa nei fatti un sostegno indiretto al leader più forte e più spregiudicato. A questo DIRITTO nessuno di noi deve rinunciare; noi abbiamo il DIRITTO di decidere liberamente e tutti insieme sulle cose che ci riguardano. Di tutti i diritti che discendono dalla qualifica di cittadino, il DIRITTO AL VOTO è secondo me il più sacro è inviolabile, in quanto esso è un DIRITTO MORALE: misconoscere ciò, anche se solo in parte, è ANTICOSTITUZIONALE. Parafrasando una frase di Gandhi, "la vera fonte dei diritti è il dovere", il dovere dell’autorità è di mettere a disposizione dei cittadini i mezzi per esercitare il loro diritto, e sottolineo sacrosanto diritto. Finalmente, dopo decenni di lotte, si è decisa a farlo, anche se in modi non perfetti, a quanto pare, e non tenendo conto di tutte le esigenze. Con il termine DIRITTO AL VOTO s’intende in generale l’insieme dei diritti politici e civili che caratterizzano le moderne società democratiche. Su un piano etico i diritti sono prerogative irrinunciabili degli esseri umani, del loro vivere in una collettività e della loro libertà, come hanno sancito solennemente e più volte nel corso della storia le tante dichiarazioni dei diritti dell’uomo. Va ricordato inoltre che non si hanno diritti senza corrispondenti doveri: la nostra Costituzione dedica tutta la sua prima parte ai diritti e doveri dei cittadini (in particolare l’art. 48 che è appunto il DIRITTO AL VOTO). Spesso si parla di libertà politica, civile e sociale di un paese come complesso di tante libertà specifiche sancite dalla legge: invochiamo quindi libertà, cioè il DIRITTO AL VOTO, altrimenti l’articolo della Costituzione Italiana, che è il testamento di migliaia di morti per la democrazia e la libertà, non ha valore. Per questi motivi, e per sostenere il diritto a vivere in una società tollerante, non razzista, ma soprattutto solidale, dobbiamo andare tutti a votare per far valere il nostro DIRITTO – DOVERE di elettore.

Gerardo De Metrio - Consigliere Comunale di AN - Com. di Pisciotta