Quando
il lavoro e la buona volontà danno buoni frutti: un esempio che viene da vicino
TURISMO NEL CILENTO: NON SI PUÒ
FARE MEGLIO?
Tempo d’autunno, tempo di bilanci. Per Palinuro, perla del Cilento, i risultati non sono entusiasmanti: la qualità dell’offerta turistica è quella che è, e una terra fortunata, baciata dalla natura, che pure aveva vissuto una splendida ma ormai lontana stagione di promesse con il mai dimenticato Club Mediterranée, non riesce a decollare. Colpa delle nefaste influenze dell’irrisolta questione meridionale? Colpa della nostra atavica pigrizia, della paura di rischiare, dell’impossibilità di affermarsi in un contesto dove tutto è più difficile che altrove? Può darsi, anche se queste sembrano più che altro scusanti dietro le quali è molto comodo trincerarsi. Eppure c’è una realtà che smentisce tutti questi argomenti rinunciatari. È un esempio che viene da vicino, molto più vicino di quanto si creda, da un piccolo dimenticato paesino del nostro Cilento. Bosco, frazione di San Giovanni a Piro, perse la dignità di Comune nel lontano 1828, per punizione della sua attiva partecipazione ai moti rivoluzionari del Cilento (gli stessi, per intenderci, che videro l’esecuzione dei fratelli Capozzoli di Palinuro). Da allora l’oblio scese sul villaggio, sconosciuto a tutti e non certo fortunato come Palinuro, che invece poteva godere in passato del turismo internazionale portato dal rimpianto Club Med. Fu così che un figlio di Bosco decise di emigrare giovanissimo in Svizzera, Germania e Francia, dove lavorò per alcuni anni nel campo della ristorazione ed apprese l’arte della grande cucina. Tornato al suo paese, invece di godersi il gruzzolo guadagnato, ebbe il coraggio di investire il capitale ed aprì un piccolo ristorante, una trattoria, nel suo villaggio dimenticato. Era il 1980 e di Bosco nessuno sapeva niente, ma già l’anno dopo tutti i buongustai conoscevano quel paese, perché la trattoria creata con pochi soldi e tanto coraggio era assurta immediatamente niente di meno che alla gloria della Guida della Buona Cucina del famoso gourmet Veronelli. Anch’io salii a Bosco sul finire dell’estate dell’’80, perché avevo letto su "Panorama" la recensione della Guida di Veronelli che parlava del ristorante "Romeo" di Bosco. Con mia moglie ed un’altra coppia di amici eravamo stati al mare a Marina di Camerota, su una barca di un pescatore che ci aveva condotto alla splendida costa degli Infreschi. Era già tardi, quasi le due del pomeriggio, quando cominciammo a salire sui tornanti di Lentiscosa per arrivare alla trattoria, dove Veronelli prometteva delizie tali da ripagarci dei disagi del viaggio. La strada era lunga, avevamo fame e le signore cominciavano a innervosirsi; io stesso, che guidavo l’auto, ero piuttosto preoccupato, perché erano passate le due e mezza e non solo del ristorante, ma addirittura del paese non si vedeva nemmeno l’ombra. Quando finalmente arrivammo, le mie preoccupazioni aumentarono a dismisura: uno stretto vialetto all’aperto con una pagliarella e qualche tavolino di legno conduceva ad una saletta buia di pochi metri quadri. Entrammo molto perplessi, perché era ormai troppo tardi per tornare indietro, e ci sedemmo. Fummo serviti proprio da Romeo e da sua moglie, e mangiammo divinamente! Da allora ritorno sempre a Bosco e, come me, tanta gente, tanti turisti ci vanno apposta, non solo dall’Italia, ma da tutta l’Europa. Ci si va per gustare gli gnocchi di casa in salsa di castrato, i fusilli al sugo di cinghiale, i crostini di cinghiale e maiale alla brace, il capretto di latte in salsa al forno, l’agnello ai mille odori, la beccaccia all’arancia, il pollo alle melanzane, e poi la tortiera rustica, la spigola alle mandorle, gli scialatielli ai fiori di zucca oppure ai frutti di mare. C’è da farsi venire l’acquolina in bocca! Dopo tanto tempo il ristorante si è ingrandito e si è abbellito; ora c’è pure l’albergo, ma la qualità è sempre la stessa, quella lodata da Veronelli tanti anni fa. Un atto di coraggio ha dato i suoi frutti e un posto dimenticato oggi non lo è più. Il che dimostra che anche nel profondo Sud, nel remoto Cilento, con la buona volontà si possono ottenere grandi risultati.
P.V.
(Una visita virtuale a "Romeo" si può fare sul sito internet www.romeo-bosco.com)