LA GESTIONE DEI TRIBUTI COMUNALI
Con il solito ritardo, rispetto ad altri comuni dei dintorni, circa due anni fa, il Comune di Centola, nella persona del Sindaco, stipulò un disciplinare, della durata di 30 mesi, con la società consortile ASMEZ per la riorganizzazione della gestione dei tributi comunali al fine, si diceva, di eliminare "le evidenti sacche di evasione ed instaurare un corretto rapporto con i contribuenti che restituisca la fiducia nelle istituzioni". La amministrazione comunale, consapevole di non disporre al proprio interno delle competenze necessarie,si intendeva avvalere del supporto tecnico e del coordinamento della società ASMEZ specializzata in questo settore. Questa società si sarebbe dovuta occupare, fra l’altro, della realizzazione di una anagrafe tributaria, della formazione ed addestramento del personale, del recupero della evasione dei tributi. L’opera di accertamento sugli immobili, iniziata dalla ASMEZ più di un anno fa, si è fermata da molti mesi, in quanto i tecnici (raccomandati) formati dalla società hanno abbandonato l’incarico, non si sa bene per quali motivi, forse hanno subito pressioni o forse hanno trovato una occupazione migliore. Alcuni mesi fa il consigliere comunale competente per i tributi, rag. Piscione, ci aveva preannunciato che durante l’estate si sarebbe scatenata la caccia agli evasori forestieri che possiedono abitazioni sul territorio del nostro comune, ma, forse per il fatto che siamo in un Parco Nazionale, non si è sparato nemmeno un colpo lasciando tranquilla la selvaggina degli evasori. Alcuni mesi fa molti cittadini di Centola e Palinuro hanno subito ispezioni da parte dei tecnici della ASMEZ e alcuni di loro hanno subito una maggiorazione dei tributi e hanno dovuto pagare anche notevoli somme di arretrati. Alcuni di loro mi hanno segnalato che i tecnici controllavano le abitazioni di coloro che già pagavano le imposte, ICI e TARSU, tralasciando le abitazioni degli evasori totali con la scusa che non ne possedevano la scheda. I più furbi quindi non sono stati toccati, nonostante ci sia la possibilità di incrociare i dati degli archivi delle utenze e della aerofotogrammetria per poter individuare chi non paga. I dati ricavati dagli accertamenti eseguiti in comuni vicini fanno presumere una vasta fascia di evasione che dovrebbe aggirarsi intorno al 30% dei tributi quindi si dovrebbero poter recuperare circa 250.000 € all’anno. Quante cose si potrebbero fare con questi soldi. Ma come mai non si è voluto andare fino in fondo con gli accertamenti? Forse ci sono state delle minacce? O non si sono voluti toccare interessi di certi amici facoltosi ed influenti? Non credo che i nostri amministratori abbiano il coraggio di portare fino in fondo gli accertamenti sul patrimonio immobiliare, anche abusivo, in maniera che tutti i cittadini possano contribuire in maniera equa alle finanze del Comune. Se tutti pagassero si potrebbero abbassare le aliquote e quindi pagheremmo meno. Per esperienza personale posso dire che in molti comuni dove questi accertamenti sono stati fatti con serietà e completezza si è potuto investire i maggiori introiti nel miglioramento dell’immagine del paese nella manutenzione delle opere pubbliche, nella salvaguardia del territorio. Queste sono cose estremamente importanti se si vuole incrementare un turismo di qualità più delle spese per feste e festicciole che, se pur utili, hanno un effetto attrattivo molto evanescente.
Gustavo Mion