BILANCIO DELL'ESTATE 2003

Dopo una lunga ed afosa estate, arrivati ad inizio ottobre, una pacata riflessione su come sono andate le cose è doverosa. Quest’anno abbiamo avuto la fortuna di avere presenze consistenti di turisti da prima di Pasqua. Ha inciso, ovviamente, il caldo insopportabile che spingeva a recarsi al mare. Quindi è stata una buona estate dal punto di vista del numero delle presenze, tuttavia ciò non toglie che alcune osservazioni vadano fatte. Gran parte, se non la totalità, delle persone che soggiornano a Palinuro restano affascinate dall’opera che Madre Natura ha compiuto in questo nostro angolo di paradiso. Però, con la stessa obbiettività osservano la scarsa diligenza con la quale noi tutti, che viviamo qui, custodiamo tale tesoro. Alcuni obbrobri balzano immediatamente agli occhi. Non si può, infatti, tollerare tanta spazzatura sparsa qua e là nell’attesa della raccolta che avviene di notte, nonostante si spendano più di un milione di euro l’anno per la raccolta dei rifiuti. Così come non si può tollerare di entrare in un parcheggio comunale, gestito da privati, e non trovare posto nonostante si abbia regolarmente pagato un abbonamento. Per non dire dell’ordine pubblico, affidato per lo più a dei ragazzi che fanno i vigili stagionali, o, ancora, di strade piene di buche con pali che giacciono per mesi in bella vista. Tutto il paese da una immagine di cattiva gestione, di disordine, di sporcizia, di trascuratezza. Si ha netta la sensazione che, di fronte a tanto impegno di madre natura, non corrisponde un’uguale capacità di valorizzare le ricchezze naturali da parte degli abitanti del posto. Qui, però, bisogna distinguere tra due livelli di responsabilità: quella dei privati cittadini e quella della pubblica amministrazione. Se i primi, in gran parte, si danno molto da fare, non altrettanto si può dire per la seconda. Quantomeno non si vedono gli effetti dell’opera dell’attuale Sindaco e dei suoi collaboratori. Tralasciando, infatti, tutti i progetti e le belle parole per il medio e lungo termine, ovviamente tutte da verificare, ci sono gravi carenze, frutto di mancato impegno passato. La mancanza, ad esempio, di attività alternative al mare in giornate di cattivo tempo. O, peggio ancora, l’assenza di uno spazio dove far divertire i bambini in tutta sicurezza. Si è visto iniziare un bellissimo sentiero attraverso la pineta che sovrasta il parcheggio del porto in primavera, ma praticamente non è ancora finito. Che dire poi di una zona come quella del faro, non valorizzata nella maniera che meriterebbe con sentieri o zone attrezzate con panchine? Sono, questi, interventi spettanti alla pubblica amministrazione. Considerando che comuni limitrofi hanno fatto tanto negli ultimi anni, viene da chiedersi come mai non accade lo stesso nel nostro territorio. Senza considerare la necessità di interventi strutturali più impegnativi, come il rifacimento delle reti idrica e fognaria. Continuando su questa strada rischiamo di restare indietro rispetto ad altre località che mostrano notevole vivacità e voglia di far bene.

M. G.