Luigi Speranza ha inviato al Sindaco di Centola il 12 giugno scorso.Egli ci ha chiesto di pubblicarla sotto la sua responsabilità e noi, essendo una lettera firmata e per di più "aperta", abbiamo acconsentito, pur se con una certa perplessità. Ci piacerebbe infatti che la politica di Centola volasse più alto, a livello di grandi progetti e di nobili idee. Purtroppo dobbiamo adeguarci alla realtà: la politica è anche fatta di piccole cose, che in effetti non sono poi così trascurabili per il singolo cittadino, che può sentirsi penalizzato dal comportamento delle autorità ed ha comunque il diritto di esprimersi, pur nell'ambito della lealtà e della correttezza.

Egr. Sig. Sindaco

Comune di Centola

In ordine al convegno tenutosi il 6 – 7 – 8 di Giugno, tenendomi ovviamente fuori dal simpatico folklore generato dagli ospiti Ferrari, devo, mio malgrado, farle pervenire, per iscritto e con lettera aperta ai cittadini, alcune considerazioni personali sul piano politico comportamentale, che lei, unitamente ai suoi, ha tirato fuori con la "Città del sorriso".

1. Lei, sul piano della ristorazione offerta agli ospiti, ha dirottato parte dei finanziamenti dove ha creduto, operando così uno sfacciato favoritismo ed una conseguente discriminazione nei riguardi di altri ristoratori di Centola capoluogo, oltre che generare un disagio nostro con i colleghi beneficiati.

2. Lei, peraltro, ha organizzato in Municipio un canovaccio di clientes e ha riportato il nostro paese agli anni ’50, quando i favoritismi, la rappresaglia e la discriminazione erano elementi costitutivi di un potere politico-parrocchiale (così come veniva definito a suo tempo il partito dell’ex DC).

3. Lei non è il solo responsabile; lo sono anche coloro che le permettono di tenere un simile comportamento.

Io so, però, le ragioni dei suoi atti

Dietro queste, che non esplicito per gusto e cultura, non v’è solamente il deprimente e deprecabile aspetto clientelare, di cui si caratterizza la sua amministrazione, ma di tenere in cima ai suoi pensieri soprattutto gli interessi forti, credendo, così, di agevolare questi con l’aiuto di quel canovaccio, che si è costruito intorno a sé.

Centola, 12 Giugno 2003

Con gratitudine.

Un ristoratore di Centola.
Luigi Speranza