L'invenzione della stampa e la nascita delle società moderne

Per buona parte della loro storia gli uomini hanno stabilito quasi esclusivamente relazioni faccia a faccia. Le persone interagivano scambiandosi forme simboliche o impegnandosi in altri tipi d’azione all’interno di un luogo fisico condiviso.Nella seconda metà del quindicesimo secolo circa, con la nascita dell’industria dei media ha inizio una nuova era denominata "MODERNA". In quegli anni, le tecniche di stampa sviluppate da Gutenberg si sono diffuse nei centri urbani di tutta Europa. Lo sviluppo delle tipografie rientra a pieno titolo nel processo di crescita dell’economia capitalistica nell’Europa del tardo medioevo e della prima modernità. La nascita dell’industria editoriale ha rappresentato la nascita di nuovi centri e nuove reti di potere simbolico, fuori, in genere, dal controllo diretto della Chiesa e dello Stato ma che la Chiesa e lo Stato hanno cercato di utilizzare a proprio vantaggio, e talvolta anche di sopprimere. Le innovazioni tecniche che hanno reso possibile lo sviluppo della stampa sono ben note e non mi soffermerò qui ad approfondirle per poter meglio esprimere un altro concetto fondamentale: "la lotta di sopravvivenza e lo sviluppo del diritto di stampa". Inizialmente, la Chiesa appoggiò con energia lo sviluppo dei nuovi metodi di stampa. Il clero commissionava agli stampatori la pubblicazione di opere liturgiche. Ma la Chiesa non poteva certo controllare le attività di questi nuovi soggetti come aveva fatto con gli amanuensi e i copisti dell’epoca dei manoscritti. Tra la fine del XV secolo e l’inizio del XVI, la Chiesa tentò a più riprese di distruggere parte dei materiali stampati. Spesso in collaborazione con le autorità secolari. Nel 1485, l’arcivescovo Bertoldo di Magonza chiese al consiglio comunale di Francoforte di esaminare i libri che sarebbero stati esposti alla fiera quaresimale e di aiutarlo a distruggerli. Nel 1501, papa Alessandro VI tentò di imporre un sistema di censura più rigoroso e completo, compilando un indice, l’Index librorum prohibitorum, promulgato per la prima volta nel 1559. L’index rimase in vigore per circa quattrocento anni. Per quanto siano stati numerosi e frequenti gli interventi delle autorità religiose e politiche esso ebbe scarso successo. Gli stampatori scoprirono infiniti modi per sfuggire alla censura (Pantera Rosa). Innumerevoli tentativi, talvolta sfociati in esecuzioni capitali hanno segnato la storia e lo sviluppo del diritto di stampa fino ad arrivare all’epoca delle società moderne, che garantiscono a tutti il diritto di informazione e di parola. Oggi, grazie ai rischi corsi dai nostri antenati possiamo diffondere "HERMES", il periodico d’informazione politica aperto a tutti. Il suo ruolo è quello di estendere il dibattito politico a tutti i cittadini e in tal modo a contribuire al miglioramento della società in cui viviamo. Il silenzio che ha regnato in questi anni ha determinato l’insuccesso civile ed economico di un paese, il nostro, con ben altre aspirazioni e che, con il nostro e il vostro aiuto, oggi possiamo ancora cambiare.

Ermanno Montuori
Studente di Psicologia della Comunicazione Università di Ferrara