Quale turismo, quali garanzie?
In base a quanto rilevato dalle statistiche nazionali sul settore turistico, si denota un turismo crescente sviluppato esclusivamente nei caldi mesi estivi, riassumibili in luglio e agosto, con una prevalenza di presenze interne mentre la percentuale di presenze straniere risulta essere minima. Si rammenta che l’Italia per la morfologia del territorio è ricettiva di turismo balneare ma anche di turismo invernale. Il Cilento proprio per la morfologia del territorio potrebbe avere un turismo continuo in tutti i periodi dell’anno. La provincia di Salerno ha due zone di turismo prevalentemente balneari identificate nella costiera Amalfitana e quella Cilentana. Mentre la costiera Amalfitana può vantarsi di un turismo stabile in tutti i periodi dell’anno, con presenze italiane ed estere che apportano grandi benefici economici, la costiera cilentana resta sempre in coda a tutte le statistiche non solo della provincia ma dell’intera nazione. Nella costiera cilentana fanalino di coda risulta essere il comune di Centola che con una perla marina come Palinuro non si riesce a capire come il decollo turistico non avvenga. Ciò è facilmente individuabile in una scarsa operatività turistica comunale. Fiere, convegni, manifestazioni: in tutto il territorio nazionale il comune di Centola nelle figure di sindaco e amministratori è sempre presente, (viste anche le fatture di spesa a titolo di investimento per il turismo) ma il beneficio turistico che ne deriva è minimo, il che tradotto in forma economica non si adegua alle necessità di vita. Si rammenta come Palinuro per l’ennesimo anno non rientra nella categoria delle cinque vele e nemmeno in quella della Bandiera blu. Gli amministratori e l’assessore al turismo di anno in anno promettono una presenza turistica migliore garantita dalla creazione e dal potenziamento di infrastrutture, da una migliore e capillare pubblicità territoriale ma i dati di fatto sono diversi: il turismo si riduce in circa trenta giorni di agosto e il nostro turista proviene principalmente dall’interland napoletano. Tutto ciò ci fa capire che la presenza a fiere convegni e manifestazioni sono motivo di svago per i partecipanti e che le infrastrutture pubbliche non si adeguano ad un turismo di qualità.
Salvatore Martuscelli