Come la gestione degli arenili va disciplinata ed organizzata
IL PROGETTO CAMEROTA
La risposta dell'Amministrazione ad alcune critiche
Quando si parla degli arenili bisogna considerare i mille aspetti che ad essi si collegano: la fruizione, la salvaguardia, l’erosione, la pulizia, la balneazione, ecc. Trovare il giusto equilibrio per la risoluzione di tutti i problemi legati agli aspetti elencati è il compito, è l’obiettivo che la Pubblica Amministrazione, ai vari livelli, si deve porre. Il turismo balneare ha bisogno per il suo esplicarsi, come è ovvio, della fascia costiera. La potenzialità di fruizione turistica di un luogo va calcolata considerando innanzitutto la capacità della costa in termini di posti-mare. La Costa Cilentana, negli anni ’90, ha avuto una grande crescita in termini di presenze turistiche ( 5.266.794 di cui il 45 % nei Comuni di Camerota e Centola: dati EPT di Salerno anno 1999). Se si considera che gli arenili, negli stessi anni, hanno subito una contrazione vistosa per i guasti dell’uomo soprattutto fino a metà degli anni ’80 (progettazioni portuali sbagliate, fiumi e torrenti gestiti non in modo corretto, costruzioni non sempre realizzate con le giuste modalità rispetto ai rischi idrogeologici), si capisce che la risorsa "spiaggia" va disciplinata e va organizzata proprio per evitare quelli che possono essere i punti critici e i punti deboli che un territorio con vasta area di arenile comporta. Una spiaggia organizzata secondo gli indirizzi stabiliti dall’Amministrazione di Camerota è un modo intelligente di gestione che risponde a tutte le esigenze di economia e di tutela che da essa scaturiscono. In termini turistici risponde alle esigenze di servizio che, oggi, l’utenza richiede. Con il passare degli anni si otterrà, anche, quella diversificazione che porterà ad una varietà di offerta e quindi anche ad una più sicura e significativa remunerazione degli investimenti che i concessionari hanno fatto e/o faranno. Parlo dei servizi orientati alle varie tipologie di utenza (itineranti, anziani, disabili, bambini, famiglie, benessere, ecc.). Una spiaggia organizzata è la giusta risposta anche per l’esigenza di tutela degli arenili (e della flora dunale). Immaginate un litorale di 5 Km. (il Mingardo) lasciato per la maggior parte libero. Basta ricordare le esperienze degli anni precedenti alla scelta operata dall’Amministrazione di Camerota: spiaggia sporca, non controllata, con accensioni di falò frequenti e lungo tutto il litorale, ritrovamento ricorrente di siringhe di drogati, escrementi fecali e rifiuti umidi "lasciati", causa di malattie alla pelle, ecc. Per la flora dunale spendiamo qualche concetto in più per argomentare che la spiaggia organizzata porta ad una maggiore e migliore difesa di essa. Non c’è dubbio che già il solo attraversamento di mezzi meccanici le procura danni notevoli. Non a caso le concessioni (autorizzazioni per soli quattro mesi di strutture amovibili) rilasciate dal Comune di Camerota obbligano i concessionari a porre la massima attenzione nella tutela delle dune costiere ricordando loro le sanzioni alle quali incorrono in caso di danneggiamento che, oltre ad essere di rilievo penale, prevedono anche la revoca del provvedimento di concessione dell’arenile. Quest’anno, riprendendo un progetto iniziato con la spiaggia Lentiscella riguardante la delimitazione della flora da salvaguardare, l’Amministrazione comunale ha inserito di concerto con il Parco Nazionale del.Cilento e del Vallo di Diano, nella programmazione degli interventi che la Comunità Montana del Lambro e Mingardo deve realizzare (L.R. 11/96), un intervento che mira a delimitare e a pulire l’area interessata dalla flora dunale. E’ utile ricordare che le dune costiere della Cala del Cefalo, di cui si parla, sono state dichiarate "Sito di Interesse Comunitario" dall’U.E. su indicazione della Regione Campania e del Ministero dell’Ambiente. Un’altra valenza che non va trascurata è quella della sicurezza sulle spiagge. La spiaggia libera, per essere fruita in sicurezza, deve avere un bagnino attrezzato delle dotazioni utili e previste per la sicurezza dei turisti bagnanti. Servizi di pulizia, Servizi di bagnini, Servizi di vigilanza porterebbero a costi che i nostri Comuni, dai bilanci quasi ingessati, non possono sostenere nella misura necessaria per dare servizi di pari qualità ed efficacia. Le risorse che dal Governo centrale arrivano per i Comuni non tengono, ancora oggi, in considerazione il "fattore turistico", che porta a tassare la popolazione residente a fronte di servizi che sono erogati ad una popolazione che va moltiplicata almeno per cinque rispetto alla residente. Un’altra considerazione, già accennata, va fatta. Si affaccia sempre più nel Cilento un Turismo cosiddetto Ambientale alla ricerca delle valenze ambientali, paesaggistiche, tradizionali, culturali, gastronomiche, ecc. Il periodo che interessa questo segmento di mercato è aprile – maggio e ottobre – novembre. La scelta gestionale dell’Amministrazione di Camerota lascia spazio alla voglia di "selvaggio" e di "natura" di questi visitatori. Come già detto, le concessioni sono per periodi limitati e per strutture amovibili che a settembre vengono rimosse lasciando le spiagge libere per il resto dell’anno. Per chiudere con queste brevi considerazioni non è certamente trascurabile (anzi ad esso va data priorità) il risvolto occupazionale e di redditività che deriva da una siffatta gestione. Il comparto nel Comune di Camerota conta più di 220 addetti per un periodo lavorativo di almeno 75 giorni e con una remunerazione dell’investimento delle imprese che consente, come l’esperienza dimostra, anche una capacità di autofinanziamento per gli investimenti aziendali. Non a caso i servizi spiaggia di Camerota hanno avuto ed hanno un’evoluzione qualitativa oltre che quantitativa che è di eccellenza.
Dr.
Antonio Romano
Assessore
alla Programmazione del
Comune di Camerota